Da Ufficio Stampa CSO
Ferrara,8 Maggio 2017
Ad un giorno dall’avvio di Macfrut 2017, una edizione identificata con l’immagine della fragola, CSO Italy mette a disposizione di tutti gli operatori del settore una raccolta completa di dati e informazioni sulla fragola italiana, dall’evoluzione delle produzioni negli anni, all’andamento dei consumi, all’evoluzione varietale.
I dati sono scaricabili in formato pdf nella sessione news del sito CSO Italy a questo link nella sezione Dossier del sito CSO http://www.csoservizi.com/dossier/tutti_i_numeri_delle_fragole_in_italia_2016.
In Italia secondo l’indagine annuale di CSO Italy sono coltivati 3640 ettari nel 2017 con un incremento del 3% rispetto al 2016.
L’export è aumentato nel 2016 del + 6% e per quanto riguarda gli acquisti si rileva una penetrazione dell’88%, con un acquisto medio per famiglia pari a 4,14 kg annui in Italia. Questi sono solo un piccolo assaggio dei dati disponibili ed elaborati dal CSO Italy in quasi vent’anni di attività.
Il Presidente Paolo Bruni i che interverrà proprio sulla fragola al Convegno Straberry Talks, organizzato da CREA e Image Line l’11 Maggio 2017 alle ore 14 ( Agorà) dichiara: “Abbiamo voluto, come CSO Italy, valorizzare la fragola italiana e il lavoro che c’è dietro le nostre analisi e quantificazioni mettendo a disposizione, in questo momento, una raccolta di tutte le informazioni sulla fragola da noi elaborate e diffuse al mondo della ricerca, alle istituzioni ed alla nostra base sociale. La fragola è un prodotto in fase di rilancio – commenta Bruni – anche se l’annata 2017 non pare brillante in termini commerciali dobbiamo considerare molto positivamente lo sforzo di destagionalizzare un prodotto che fino a ieri era consumato in un brevissimo lasso di tempo. Oggi, soprattutto nei Paesi Nord Europei ,il consumo si è ampliato e non si concentra più solo nella primavera. Abbiamo vinto la sfida della qualità con la Spagna, e questo ci riempie di orgoglio ma possiamo fare ancora tanto, soprattutto a livello di ricerca e innovazione varietale Made in Italy e di promozione dei consumi di prodotto di qualità italiana nel resto d’Europa ed il CSO Italy sarà a fianco dei propri Soci per realizzare servizi tagliati su misura delle aziende di settore”.
Riceviamo e pubblichiamo
Caro lettore
Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.
Se già frequentate queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.
Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani. Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito. Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.
Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta. Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .
Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line, le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.
Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.
Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”, scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.
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Francesco Monini
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