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da: Ufficio Stampa M5S Emilia-Romagna

Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, commenta la notizia dell’indagine per abuso d’ufficio a carico del direttore generale dell’Asl di Ferrara. “Questo è il risultato quando si nominano le stesse persone per anni e coinvolte in altre vicende giudiziarie. Adesso Bonaccini e Venturi rimedino al più presto”.

“La notizia dell’indagine per abuso d’ufficio che riguarda Carradori conferma quanto avevamo detto tempo fa, ovvero che la Giunta avrebbe scegliere nuove figure per le nomine dei dirigenti della sanità regionale. Bonaccini e Venturi, invece, si sono limitati come al solito a spostare le pedine da una provincia all’altra con il risultato che una persona, già implicata in una vicenda giudiziaria a Modena, oggi si trova ad essere indagato in Romagna e nel frattempo deve guidare l’ospedale di Cona che ha già sufficienti problemi e necessiterebbe di una figura più che limpida. Una situazione davvero imbarazzante e che crediamo rappresenti un grave danno d’immagine per tutta la Regione”. È questo il commento di Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità, riguardo alla notizia dell’inchiesta per abuso d’ufficio che vede tra gli indagati Tiziano Carradori, attuale direttore generale del Sant’Anna. “Visto che l’indagine portata avanti dalla procura di Ravenna e che tocca Carradori riguarda alcune nomine ritenute illegittime perché avrebbero di fatto favorito personale esterno invece che valorizzare quello interno – aggiunge Raffaella Sensoli – ci chiediamo come il neo direttore generale possa continuare a svolgere serenamente il suo lavoro. Per carità, ognuno è innocente fino a prova contraria ma già il fatto che la magistratura stia indagando da mesi su questa vicenda significa che sul sistema di nomine c’è qualcosa che non quadra. Noi lo diciamo da sempre: le nomine in sanità non devono essere fatte ad personam ma devo passare necessariamente attraverso un concorso pubblico”. L’indagine che riguarda Carradori però, secondo Raffaella Sensoli, non può non avere delle ripercussioni pratiche nelle nomine e nelle decisioni che il numero uno del Sant’Anna prende ogni giorno. “Visto che immaginiamo che questa indagine non si esaurirà a breve – conclude Raffaella Sensoli – chiediamo che la Giunta prenda dei provvedimenti fin da subito per cercare di porre rimedio a questa situazione a dir poco imbarazzante. Il primo potrebbe essere quello che tutti gli atti che riguardano nomine e incarichi fatti a Ferrara abbiano un secondo passaggio valutativo da parte di un soggetto terzo che Bonaccini e Venturi dovranno individuare. Stiamo parlando di un tema molto delicato che non può essere lasciato in balìa del sospetto per sempre. Sarebbe opportuno, inoltre, congelare tutti i premi di risultato ai dirigenti indagati specialmente per reati così gravi. E, nel caso di condanna, chiedere loro la restituzione di quelli già incassati”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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