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Da: Organizzatori

Domenica 13 novembre, nuovo appuntamento organizzato dalla Società Canottieri

Raccontare il Grande Fiume, tra canzoni, poesie e immagini. Domenica 13 novembre arriva Fiüma, un viaggio tra musica e racconti su quel lungo corso d’acqua chiamato Po. Organizzato dalla Società Canottieri Ferrara con la collaborazione del battello Nena e Il Giornale del Po, il percorso inizia alle 16 con l’imbarco sul battello Nena, con partenza da via Ricostruzione 121 a Pontelagoscuro. A scaldare il pomeriggio di metà novembre sarà la voce di Ornella Fiorini, con un concerto sulle storie che nascono da chi il fiume l’ha vissuto, scoprendone tutto il fascino, il mistero e la magia. Imbracciando la chitarra, la poetessa del Po canterà delle storie che ha raccolto negli anni. Storie che provengono dai contadini e dalla gente umile che popola la ‘Bassa’.

Nata a Ostiglia, Ornella Fiorini è infatti cantautrice, pittrice, poetessa e scrittrice. Nel paese mantovano ha fatto l’estetista, senza mai dimenticare la musica. Si è esibita a fianco di artisti come Francesco De Gregori e Davide Van de Sfross. Si ritrova anche su Wikipedia, dove la sua biografia è scritta in lombardo, perché questa è la lingua con la quale Ornella Fiorini si esprime. Vincitrice di vari premi a livello nazionale e internazionale, canta le sue storie in dialetto mantovano (raccolte in Brisi ‘d lüna e Fiüma, disco uscito nel 2009). Le sue canzoni sono tutte dedicate alla tradizione, alle genti che vivono a contatto con il fiume, alle donne e alle terre bagnate dal grande Po. Ad accompagnare Ornella Fiorini durante il concerto sarà Mauro Conforti, con le note della sua chitarra.

Per l’occasione, saranno presenti anche Andrea Dal Cero e Pasquale Spinelli del Giornale del Po, che racconteranno tutte le news che scorrono lungo le vie dell’acqua. Il Giornale del Po, edito dall’Associazione gruppi di azione fluviale (Gaf), è infatti l’unico quotidiano online a raccontare il fiume a 360 gradi, grazie all’apporto di giornalisti e specialisti di sistemi territoriali e ambientali.

Il concerto di Ornella Fiorini inizia alle 18. La partecipazione è gratuita e la prenotazione gradita.
Per maggiori informazioni contattare la Società Canottieri Ferrara al 328.2161442.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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