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da: Associazione Sportiva Dilettantistica Format Ferrara

Si è dimostrata un grande successo la “Due giorni” di Judo organizzata dall’Associazione Sportiva Dilettantistica Format Ferrara, coordinata da Alessandro Grande.
Sabato 27 pomeriggio si è svolta la 5^ edizione del Criterium di Judo “Format Ferrara”, una manifestazione /gara pre-agonistica, rivolta a bambini dai 6 ai 10 anni. Erano presenti 170 bambini provenienti da molte provincie, tra cui Bologna, Modena, Ravenna, Padova, Venezia, Firenze, Pistoia. Tutti i bimbi si sono confrontati in numerosi piccoli incontri dove hanno potuto fare esperienza e soprattutto conoscere nuovi amici.
Per la Format Ferrara hanno partecipato: Suzzi Angelica, Riccardo Lazzari, Alan Lazzari, Ferez Breveglieri, Loberti Gaia, Sarti Matteo, Sabia Gabriele e Riccardo Pugli. Tutti i bambini hanno tutti vinto numerose medaglie.
Domenica 28 si sono svolte la qualificazioni del campionato italiano di Judo della Fijlkam, della categoria under 17, erano presenti 120 atleti provenienti da tutta l’Emilia Romagna. Per la Format Ferrara ha Partecipato Oussama Krichi nella categoria di peso fino a 90 Kg. L’atleta si è qualificato al primo posto e si è aggiudicato la partecipazione alla finale del Campionato italiano che si terrà il 21 marzo a Roma.
Contestualmente nella stessa giornata si è Svolto il 3° trofeo di judo “Città di Ferrara” cui hanno preso parte 420 atleti provenienti dalle regioni Liguria, Veneto, Marche, Toscana ed Emilia Romagna. Si è aggiudicata il torneo una società di Bologna, la “Budokan Institute” ed al secondo posto si è qualificata la “Jigoro Kano” di Firenze.
Per ultimo ma non per importanza ma solo per numeri si è svolto l’8° Campionato Italiano di Judo della FISDIR -Federazione Italiana Sporto Disabilità Intellettivo Relazionale- cui hanno partecipato 53 atleti provenienti da tutta Italia, confrontandosi in incontri in base alle proprie categorie di peso.
Sono stati due giorni molto importanti per il Judo ferrarese e questo grazie all’organizzazione della Format Ferrara che nella giornata di sabato ha portato più di 350 persone presso gli impianti del CUS Ferrara e circa 2000 persone nella giornata di domenica, regalando a tutti un grande spettacolo di Judo.
Tutto questo è stato possibile grazie a tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita dell’evento di cui si ricordano i nomi e a cui va un sentito ringraziamento, e sono Giulia, Silvia, Mario, Mauro ,Stefano, Simone, Veronica Stefano, Gianluca, Lucia, Daniela, Cristiano, Antonio e Stefano.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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