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Da: Cna Ferrara

Preoccupazione tra gli operatori locali, in vista della prossima stagione balneare. Un riferimento importante per turisti e villeggianti.

Stato di incuria per il pontile di Lido di Volano

Cna: è un danno per il turismo, occorre sia riparato al più presto

Dalla mareggiata dello scorso ottobre, in seguito al quale ha riportato danni importanti, il pontile di Lido di Volano vive una stagione di abbandono e trascuratezza. Una situazione che gli operatori turistici del Lido associati a Cna valutano con dispiacere e preoccupazione, specie a poco tempo dalla prossima stagione turistica e balneare. Meta abituale delle rituali passeggiate in riva al mare dei villeggianti e di innumerevoli pescatori amatoriali, il pontile, prospiciente i bagni Franco e Giamaica e a pochi passi dalla piazzetta del Lido di Volano, offre oggi un triste spettacolo. Ma rappresenta anche un problema per la sicurezza di chi spesso tenta, nonostante le reti di protezione, di percorrerne la lunghezza in direzione del mare.

“E’ ingiusto – puntualizza Linda Veronese, responsabile provinciale di Cna Turismo – che questa struttura, di particolare valore per Lido di Volano, tanto ormai da rappresentarlo e costituirne uno dei luoghi più amati e distintivi, sia lasciata all’incuria. Già da tempo, da quando è cambiato il ruolo della Provincia, gli imprenditori di Lido di Volano lamentano che non venga più svolta l’ordinaria manutenzione. Ma ora, nell’imminenza dell’apertura della nuova stagione, la situazione si presenta con una certa gravità: nessun segnale che il pontile finalmente si avvii ad essere sistemato, nessuno che risponda alle sollecitazioni dei nostri operatori turistici locali, facendosi carico istituzionalmente di risolverne la situazione di precarietà. Rimane così inutilizzabile un’importante attrazione del Lido, mentre cresce la preoccupazione degli imprenditori”.

“Per questo – conclude la responsabile provinciale di Cna Turismo – la nostra Associazione chiede formalmente a chi di competenza di dare tempestivamente risposta concreta al problema del pontile e in tempi celeri”.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

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Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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