Le emozioni sono risposte a stimoli ricevuti dal mondo esterno tramite gli organi sensoriali. Il loro controllo e/o la manifestazione avviene nel cervello.
Tre tipi di risposte emotive agli stimoli
L’aspetto percettivo, situato nella parte superiore del cervello che riconosce (interpreta) la situazione come minacciosa, piacevole, paurosa, sorprendente, umoristica, etc.; l’aspetto sensitivo, situato nella parte superiore del cervello, che registra, il tono, l’intensità del sentimento associato con le emozioni specifiche di furore, collera, paura, piacere, dolore, etc.; l’aspetto fisiologico, localizzato nella parte inferiore del cervello, che controlla i cambiamenti spontanei negli apparati circolatorio, respiratorio, ghiandolare, muscolare ed altri del corpo. Dal punto di vista biologico, le emozioni rappresentano uno schema di tipo reattivo con caratteristiche che seguono un semplice atto riflesso.
Le funzioni fisiologiche e le funzioni corporee controllate dalle emozioni e i loro effetti
Il sistema nervoso involontario, sotto il controllo e la direzione della parte inferiore del cervello, risponde agli stimoli con un contesto emotivo in modo rapidissimo, uniforme e stereotipato. Nella regione inferiore del cervello ci sono dei centri per l’espressione dell’emozione e per il mantenimento delle funzioni primarie (basilari) del corpo che riguardano la sopravvivenza dell’organismo, per esempio la circolazione, il mantenimento della temperatura corporea, la circolazione dei fluidi corporei, la combustione degli zuccheri, ecc.
Quando vengono espressi la collera, la paura o altri stati emotivi intensi, avviene una risposta automatica e stereotipata dai vari apparati del corpo. In tali condizioni, le funzioni gastrointestinali sono inibite e il fluire dei succhi salivari, gastrici e pancreatici può persino bloccarsi completamente.
Al contrario, le funzioni del sistema cardiocircolatorio vengono bruscamente aumentate comportando un’alterata coagulabilità del sangue, un aumento del numero di globuli rossi (circolanti) e del glucosio (zucchero nel sangue), livelli più alti di lipidi e del colesterolo sierico nel flusso sanguigno. Inoltre il sistema genito-urinario subisce un’accelerazione manifestata dallo svuotamento della vescica. In questo modo la parte inferiore del cervello e del sistema nervoso involontario, mettono l’organismo in ‘assetto da combattimento’ e lo preparano per ‘lottare o fuggire’. Simultaneamente il sistema muscolare si irrigidisce in anticipazione dell’azione fisica prevista. Se la tensione e l’eccitazione emotiva vengono prolungate, i mutamenti fisici che le accompagnano diventano cronici o se il corpo non riesce ad adattarsi questa situazione, lo stress prolungato condurrà allo sviluppo di sintomi organici e a malattie. Tali malattie derivanti da una anormale e prolungata iperattività del sistema nervoso involontario, sottoposto ad uno stress costante, vengono definite come disordini psico-fisiologici, psico-somatici o psicogeni.
Riassumendo, non ci sono quindi emozioni negative in sé, ognuna ha la sua funzione nel garantire e favorire la vita, sono le emozioni eccessive o cronicamente trattenute che fanno nascere le patologie. L’attività emotiva è vista come una normale risposta fisiologica agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno. Entro i limiti normali, le emozioni non causano alcuna malattia o debolezza nel corpo. Tuttavia, quando le emozioni diventano così potenti da diventare incontrollabili, tanto da sopraffare o possedere la persona, allora possono provocare gravi lesioni agli organi interni e aprire la porta alla malattia. Non è l’intensità quanto la durata prolungata o un’emozione estrema, che provocano danni.
Di seguito, alcune delle amplificazioni che uno stress emozionale-emotivo cronico può causare nei vari apparati del corpo:
– apparato muscolo-scheletrico: artrite, cefalea miotensiva, mal di schiena, crampi muscolari, reumatismi psicogeni;
– apparato respiratorio: asma, raffreddore, rinite allergica, sinusite, bronchite cronica;
– apparato cardiovascolare: ipertensione, emicrania, tachicardia, spasmi vascolari, sindrome anginosa;
– apparato ghiandolare: ipertiroidismo, diabete, obesità;
– apparato cutaneo: orticaria, eczema allergico;
– apparato gastro-enterico: colite, ulcera peptica, costipazione, gastrite, iperacidità, reflusso, diarrea;
– apparato genito-urinario: impotenza, frigidità, disordini mestruali, false gravidanze (isteriche), sterilità, minzioni dolorose, enuresi;
– sistema nervoso: neuroastenia, ansia reattiva, disturbi dell’immagine corporea;
– apparato sensitivo: disturbi nell’odorato, udito, gusto.
Sentimenti repressi = energia bloccata = malattie emozionali e fisiche
Nei nostri sentimenti vi è una forza vitale che si muove costantemente dentro e attraverso di noi. Quando si impedisce a se stessi di vivere appieno le proprie emozioni, si interrompe il flusso naturale della forza vitale. Nel corpo fisico ristagna l’energia ed essa viene bloccata e può rimanere così per anni o addirittura per tutta la vita, finché non viene liberata. Questo stato genera dolore emozionale e fisico, e malattie.
Immedesimarsi nelle proprie emozioni, viverle e imparare a comunicarle in modo costruttivo e equilibrato, fa sì che scorrano facilmente e naturalmente attraverso di noi. Così la forza vitale fluisce senza impedimenti attraverso il corpo e produce la guarigione emozionale e fisica.
Vivere i sentimenti = fluire libero dell’energia = salute e benessere emozionale e fisico
Alcuni consigli su come visualizzare le proprie emozioni
Se vi accorgete di aver perduto la sensazione di benessere durante la giornata, sdraiatevi o sedetevi in una posizione comoda e concentrate la vostra attenzione per un istante sull’area del vostro disagio, ricordando che le emozioni sono trattenute nel corpo sotto forma di tensione, dolore o altre manifestazioni sgradevoli. In genere il disagio si sperimenta in qualche parte del corpo.
Lasciate che la vostra attenzione si soffermi su questo disagio in modo amorevole e calmante. Provate a sentire la qualità delle sensazioni in quest’area. Quando vedete che l’attenzione si sposta, forse per chiedersi che cosa ha potuto causare il disagio, riportate la concentrazione sul punto principale e focalizzate nuovamente la vostra consapevolezza sulle sensazioni sul corpo.
Lasciate che la vostra guida interiore vi dia dei suggerimenti riguardo a queste sensazioni. Potete farlo semplicemente chiedendo: “C’è qualcosa che vuoi farmi sapere?”, poi abbiate cura di non abbandonare quest’area di sensazioni.
Siate ricettivi all’ascolto delle sensazioni su quello che succede in questa area. Anche se non ricevete un messaggio vero e proprio, il semplice fatto di frequentare quest’area e di permettervi di sentirla, incoraggerà qualunque energia vi sia rimasta bloccata a muoversi più facilmente.
Ora chiudete gli occhi e concentratevi sulla parte centrale del vostro corpo: il cuore, il plesso solare o l’addome. Chiedetevi come vi sentite emotivamente.
Cercate di distinguere le sensazioni dai pensieri che vagano nella vostra testa. Vi sentite tranquilli, pacifici, eccitati, ansiosi, tristi, inquieti, gioiosi?
Se provate tristezza o vi sentite pensierosi, cercate di ascoltare con attenzione, distaccatevi e fatela volare via. Siate comprensivi, affettuosi verso le vostre sensazioni e incoraggiatele.
Nella Medicina tradizionale cinese (Mtc) si parla di sette emozioni:
1. Gioia – che si riferisce ad uno stato di agitazione o di sovreccitazione connesso con sintomi quali sensazioni di agitazione, insonnia e palpitazioni. L’organo più colpito è il cuore.
2. Rabbia – che potrebbe portare ad una pressione sanguigna elevata; alla rabbia, sono correlati risentimento, irritabilità e frustrazione. L’organo più colpito è il fegato.
3. Ansia – ferisce i polmoni, rallenta la respirazione; i sintomi più comuni di ansia estrema sono la ritenzione del respiro, la respirazione poco profonda e irregolare. La mancanza di respiro sperimentato durante i periodi di ansia è comune a tutti. Gli organi più colpiti sono i polmoni e il grosso intestino (es. le persone iper ansiose sono inclini alla colite ulcerosa.
4. Rimuginazione – Troppo stimolo intellettuale può causare pensosità. Vi è un’eccessiva stimolazione mentale ed intellettuale. L’organo più a rischio è la milza.
5. Dolore – Il dolore che rimane irrisolto è in grado di creare disarmonia nei polmoni. I polmoni sono più direttamente coinvolti da questa emozione.
6. Paura – è un’emozione umana normale e adattativa ma quando diventa cronica e la causa non può essere individuata e risolta, allora è probabile che porti alla disarmonia. Gli organi più a rischio sono i reni (rallenta il drenaggio).
7. Spavento – si distingue dalla paura per la sua natura improvvisa e inaspettata. Colpisce principalmente il cuore, soprattutto nelle fasi iniziali, ma se persiste per un certo tempo diventa paura e si sposta ai reni.
Quindi se avete problemi digestivi, respiratori, etc. probabilmente vi riconoscerete nell’emozione ad essi associata. Le emozioni fanno parte della vita dell’essere umano e sono perfettamente naturali. Quando però accade l’identificazione con le storie della mente e agli stati emotivi, allora questi che sono oggetti che passano nella Coscienza diventano un soggetto che cresce a dismisura esponenzialmente creando squilibri nella nostra vita e nelle persone attorno a noi. Quando ritorna ad essere chiaro chi è il soggetto (coscienza) e l’oggetto (emozioni, pensieri) allora tutto riacquista il naturale equilibrio.
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Nuccio Russo
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