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da: ufficio stampa Provincia di Ferrara

La nuova ondata di Piena del fiume Po è attesa in territorio ferrarese tra il pomeriggio e la serata di mercoledì 19 novembre. Non si ravvisano rischi di tracimazioni degli argini e l’unico problema continua a essere quello delle infiltrazioni, sul quale l’attenzione dell’intera struttura di coordinamento provinciale proseguirà almeno fino a domenica prossima.
Questa la sintesi del nuovo tavolo convocato in Prefettura per seguire gli sviluppi della situazione.
Confermata la chiusura della pista ciclabile destra Po, per motivi precauzionali estesa a biciclette e pedoni, con la raccomandazione di osservare l’ordinanza e di collaborare con le Forze dell’ordine che garantiscono i servizi di sorveglianza, anche per quanto riguarda tutte le rampe di accesso. Con particolare attenzione per le ore serali perché la pista non è illuminata, per evitare ogni fonte di pericolo.
Nel dettaglio Maurizio Montani, ingegnere di Aipo, ha confermato che la nuova ondata di piena non presenta valori di quota particolarmente elevati. Si conferma invece di rilevanza la durata, con la massima attenzione che va dedicata alle infiltrazioni nelle strutture arginali, che possono persistere anche dopo il passaggio della piena.
Nel frattempo i Centri operativi comunali continuano ad essere attivi per ogni necessità.
Anas al momento non ravvisa la necessità di chiudere il ponte stradale di Pontelagoscuro essendo l’attuale livello dell’acqua a quota 2,68, ancora sufficientemente lontano dalla soglia dei 3,5 metri che imporrebbe per motivi di sicurezza l’adozione del provvedimento.
Stessa cosa accade per Ferrovie dello Stato, che esclude qualsiasi provvedimento per quanto riguarda il ponte ferroviario, a seguito degli interventi eseguiti dopo la piena del duemila.
Escluso anche ogni provvedimento di chiusura delle scuole, perché al momento non si ravvisano situazioni di necessità.
Erano presenti all’incontro presieduto dal prefetto di Ferrara, Michele Tortora, e coordinato dalla delegata della Prefettura per la Protezione civile, Serena Botta: la Protezione civile della Provincia, Aipo, le Ferrovie dello Stato, Anas, il Servizio tecnico di Bacino del Po di Volano, le Forze dell’ordine, Polizia provinciale, i Vigili del Fuoco, i Comuni di Ferrara e gli altri Comuni interessati, Polizie municipali, il Coordinamento del volontariato della protezione civile, il servizio veterinario.

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PROVINCIA DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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