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da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Oggi un incontro con i Comuni colpiti dal sisma 2012: diversi Comuni hanno completato la ricostruzione di case e imprese e stanno terminando quelle delle opere pubbliche. Completati 3.897 cantieri che corrispondono a 12.351 immobili: rientrati a casa oltre17.600 abitanti. Per abitazioni e imprese concessi finanziamenti per oltre 2,5 miliardi e liquidati 1 miliardo e 320 milioni. L’assessore Costi: “Il lavoro procede: ora ci concentreremo sui territori maggiormente colpiti e ancora impegnati su quote importanti di ricostruzione privata sostenendo con forza quella delle opere pubbliche grazie ai finanziamenti aggiuntivi del Governo”.

Bologna – Ben 25 Comuni del “cratere” hanno pressoché concluso la ricostruzione. Individuato l’elenco dei Comuni che, avendo completata (o essendo in fase conclusiva) la ricostruzione privata di case e imprese non faranno più parte del nuovo perimetro ristretto del “cratere”. Inoltre è stato definito il riparto delle nuove risorse finanziarie, 130 milioni di euro, assegnate dal Governo per la ricostruzione delle opere pubbliche.
È questo quanto stabilito oggi a Bologna durante un incontro – concordato durante il Comitato Istituzionale del 10 febbraio scorso – con i sindaci dei Comuni colpiti dal sisma 2012. Appuntamento convocato proprio per varare la riduzione e rimodulazione dei comuni rientranti nelle diverse tipologie di danno del cratere al fine di gestire con efficacia le misure e gli interventi messi in campo dal Commissario delegato e presidente della Regione Stefano Bonaccini.
Nell’ambito della ricostruzione privata, abitazioni e imprese, 25 Comuni sui 60 inseriti nel cratere hanno di fatto già ultimato le istruttorie. Stessa valutazione è stata fatta per la ricostruzione pubblica dove su 60 comuni del “cratere”, diversi si possono considerare ad uno stato molto avanzato di attuazione.
«La definizione di un perimetro ristretto del “cratere” è un segnale forte a testimonianza che la ricostruzione procede: una chiara presa d’atto che diversi Comuni colpiti dal sisma, così come definito dalle norme nazionali, hanno pressoché completato la ricostruzione privata e stanno completando quella pubblica. Ora – ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive e delega alla ricostruzione post sisma Palma Costi – ci concentreremo ulteriormente sui territori ancora impegnati su quote importanti di ricostruzione, in primo luogo privata, perché vogliamo che cittadini ed imprese tornino alla normalità quanto prima. Si tratta dei Comuni con l’entità maggiore di case e imprese danneggiati dalle scosse sismiche».
Per quanto riguarda il riparto delle nuove risorse finanziarie (130 milioni di euro) assegnate dal Governo per la ricostruzione dei beni culturali, è stato indicato che saranno suddivise sempre rispettando il programma delle opere pubbliche e dei beni culturali già approvato e già in parte finanziato: per circa il 58% a enti locali, il 32% per gli edifici religiosi, l’8% ad altri enti e il 2% per completare la ricostruzione Acer.
LA RICOSTRUZIONE
La ricostruzione privata e pubblica sta procedendo. Secondo i dati – visibili sul portale ER nel sito http://www.regione.emilia-romagna.it/terremoto – relativi alla ricostruzione registrati (aggiornamento 1 febbraio 2016) dal sistema Mude (Modello unico digitale per l’edilizia) relativo alle abitazioni e dal sistema telematico Sfinge per quanto riguarda le imprese colpite dal sisma del maggio 2012, sono stati concessi finanziamenti per 2,5 miliardi e liquidati 1 miliardo e 320 milioni.
Abitazioni. Sono 6.388 le ordinanze emesse presso gli istituti bancari per il pagamento dei contributi per la riparazione delle abitazioni. Complessivamente le pratiche in lavorazione presso i Comuni sono 8.127 al netto delle 630 rinunce, rigetti e abbandoni. Ad oggi i sindaci hanno concesso 1 miliardo e 578 milioni di euro di contributi di cui 892 milioni di euro liquidati.
Le unità abitative coinvolte ad oggi nelle pratiche accettate ammontano a 17.856, per un totale di 28.409 abitanti interessati. I cantieri completati sono 3.897 che corrispondono a 12.351 immobiliari: sono rientrati nella propria casa 17.621 abitanti. Le unità ad uso economico ovvero immobili a uso produttivo, commerciale, uffici e depositi rientranti in edifici abitativi (quindi che hanno seguito la procedura su Mude), sono 6.197 unità (1.637 ad uso produttivo e 1.719 ad uso commerciale, 794 ad uso ufficio e 2.047 ad uso deposito). Ad oggi circa 2500 pratiche sono state solo prenotate ma non sono ancora state trasformate in domande di contributo dai tecnici privati sulla apposita piattaforma Mude.
Imprese. Sono 2.661 domande di contributo presentate attive (ovvero al netto 1.006 di rigetti e rinunce) per immobili, beni strumentali, scorte e delocalizzazione: di queste 1211 riguardano l’industria, 301 il commercio e 1149 l’agricoltura. Sono 1.754 i Decreti di concessione di contributo per oltre 1 miliardo di euro: ad oggi liquidati 427 milioni. Le prenotazioni per contributi alle imprese sono 1.116 che dovranno trasformarsi in domande entro il prossimo 31 marzo.
Sempre per le imprese sono state previste altre forme di sostegno, tra cui i contributi con fondi Inail a favore delle imprese con carenze strutturali nei capannoni e per i quali occorre aumentare la sicurezza. La dotazione messa a disposizione dall’Inail (imprese con carenze strutturali nei capannoni) è di 74 milioni di euro: ad oggi, a fronte di 1.017 domande presentate sono state assegnate risorse per 27 milioni di euro a 798 imprese. Nei giorni scorsi è stato esteso il provvedimento Inail ai proprietari senza dipendenti e successivamente ai capannoni agricoli.
Opere pubbliche e beni culturali. Gli interventi inseriti nel Programma Opere pubbliche e Beni culturali sono complessivamente 2.058 per circa 1.696 milioni di euro.
Gli interventi finanziati dal Commissario con i Piani annuali sono 876 per 564 milioni di euro. Alle risorse messe a disposizione dal Commissario si sono aggiunte risorse provenienti da rimborsi assicurativi, donazioni e fondi propri dei soggetti attuatori per 433 milioni di euro. Pertanto il piano ad oggi è finanziato per un totale di 997 milioni di euro. A questi si aggiungono i 130 milioni assegnati dal Governo con legge di stabilita. Pertanto, ad oggi, il finanziamento disponibile è di 1 miliardo e 127 milioni di euro.
Dei 876 interventi al 31 dicembre ne sono stati presentati 785 per 489 milioni di euro. Dei progetti presentati ne sono stati autorizzati e quindi finanziati 345 per 143 milioni di euro.
Assistenza. Al 28 gennaio 2016 i nuclei ancora in assistenza sono 3.382, pari a circa 8.400 persone: rispetto a maggio 2012, dopo il sisma, i nuclei in assistenza sono diminuiti di 13.165 unità, con una riduzione percentuale di quasi l’80%.
Le forme di assistenza continuano ad essere diversificate e riguardano esclusivamente i nuclei familiari con percorso di rientro perché proprietari della abitazione o perché in affitto con rientro una volta ristrutturato il bene. Le forme più utilizzate rimangono il contributo per l’ affitto (1486 nuclei ); il contributo di disagio abitativo ( 1216 nuclei ); alloggi in locazione temporanea ( 289 nuclei ). Per quanto riguarda, invece, i moduli abitativi provvisori (Pmar) da 757 nel 2012 (per un totale di 2106 persone) sono oggi 185 ( per un totale di 597 persone ). I comuni sono impegnati ad accompagnare i nuclei famigliari ancora ospitati al rientro nelle proprie abitazioni , una volta ristrutturate o ad altre soluzioni per coloro che non hanno percorso di rientro e che pertanto hanno perso il diritto a rimanere nel modulo abitativo .
Ad oggi i 185 nuclei assistiti nei moduli abitativi provvisori sono costituiti da cittadini di nazionalità: italiana 78 nuclei, marocchina 46 nuclei, 10 cinese, 9 tunisina, 12 ghanese, 10 indiana, 11 pakistana, 4 rumena, infine tre nuclei sono rispettivamente di nazionalità nigeriana, moldava e serbo-montenegrina. Per le aree rurali, e solo per garantire la continuità aziendale, sono stati assegnati ad imprese agricole 240 moduli prefabbricati rurali, oggi 206.

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REGIONE EMILIA-ROMAGNA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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