Skip to main content

da: ufficio comunicazione ed eventi Unife Unife

Un nuovo passo verso l’internazionalizzazione di Unife. Questa mattina in Rettorato (via Ariosto, 35) è stato siglato il Memorandum d’intesa fra l’Università di Ferrara, la Namibia University of Science and Technology (NUST) e CBV4GOOD, società senza fini di lucro.

Oggetto dell’accordo, spiega il Prof. Roberto Di Giulio, Direttore del Dipartimento di Architettura di Unife, “è l’assistenza da parte dell’Università di Ferrara in termini di formazione e tutoraggio a personale docente e a ricercatori NUST per l’implementazione di Corsi di formazione, Diplomi e Corsi di Laurea (programmi da uno a tre anni) in Infermieristica che l’Ateneo namibiano intende sviluppare nella nuova School of Excellence in Outapi, nella Regione del Omusati.”

“Tale attività” – aggiunge il Prof. Michele Rubbini del Dipartimento di Morfologia, chirurgia e medicina sperimentale – “include la partecipazione dell’ospedale di Outapi per lo svolgimento di corsi teorici e pratici e di tirocini. CBV4GOOD parteciperà dando assistenza ai due Atenei per pianificare, coordinare e gestire la raccolta di fondi e l’organizzazione finanziaria dell’iniziativa con riferimento alla costruzione della Scuola ed eventuali interventi sull’ospedale.”

A siglare l’accordo, valido per 5 anni, erano presenti per Unife il Prof. Giuseppe Spidalieri, Prorettore Vicario, per la Namibia University il Vicerettore Dr. Tjama Tjivikua e per CBV4GOOD il Sig. Luca Coltro, mentre i referenti dell’accordo sono il Prof. Roberto Di Giulio e il Prof. Michele Rubbini per Unife, il Prof. Seeham Khan e il Prof. Adam Flowers per il NUST e il Sig. Luca Coltro per CBV4GOOD.

“Un nuovo importante tassello per l’internazionalizzazione di Unife” afferma Di Giulio. “Questo è infatti il secondo passo per l’ampliamento di un accordo di cooperazione già esistente con l’Università della Namibia, che estenderà la collaborazione alla creazione di una Scuola di Infermieri di cui il Paese africano ha forte necessità.”

Soddisfazione anche da parte del Prof. Patrizio Bianchi, assessore alle politiche europee, Università, ricerca, scuola, formazione e lavoro della Regione Emilia-Romagna: “L’accordo rappresenta un esempio rilevante del ruolo che le nostre Università possono svolgere a livello internazionale per sostenere il rilancio del nostro paese. Il sostegno scientifico, tecnologico, professionale, organizzativo che l’Università di Ferrara si impegna ad offrire alla NUST permetterà di avviare in Namibia un nuovo corso di Scienze Infermieristiche che rappresenterà tangibilmente l’altissimo valore delle nostre università nello sviluppo dei paesi emergenti. Si continua così la strada avviata dal Dipartimento di Architettura che ha già sostenuto l’avvio in quell’Università di corsi di Architettura. Ancora una volta l’Università di Ferrara si dimostra in grado di aprire vie nuove, dando il segno di una vocazione internazionale che deve diventare la bandiera di sviluppo di tutte le nostre Università. C’è una grande bisogno di Italia nel mondo e questa presenza di Unife dà dimostrazione di quanto potremmo fare dandoci tutti prospettive e visioni più ampie.”

tag:

UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle élite, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

La redazione e gli oltre 50 collaboratori scrivono e confezionano Periscopio  a titolo assolutamente volontario; lo fanno perché credono nel progetto del giornale e nel valore di una informazione diversa. Per questa ragione il giornale è sostenuto da una associazione di volontariato senza fini di lucro. I lettori – sostenitori, fanno parte a tutti gli effetti di una famiglia volonterosa e partecipata a garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano che si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori, amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato 10 anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato Periscopio e naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale.  Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 

Oggi Periscopio conta oltre 320.000 lettori, ma vuole crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it