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Da: Prefettura di Ferrara.

La situazione sulle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro e l’attività di prevenzione e contrasto al lavoro irregolare nella provincia di Ferrara, sono stati i temi di cui si è occupato stamane l’Osservatorio provinciale sulla sicurezza e legalità presieduto a Palazzo Giulio d’Este dal Prefetto Michele Campanaro.
All’incontro hanno partecipato i rappresentanti degli Enti previdenziali e di vigilanza, delle parti sindacali e datoriali di categoria e del Comando provinciale della Guardia di Finanza.
I dati introduttivamente illustrati dal direttore provinciale dell’INAIL Davide Lumia, sull’andamento del fenomeno infortunistico nell’anno 2019, hanno evidenziato un quadro di luci e ombre sulle diverse tipologie statistiche monitorate dall’Istituto, sollecitando importanti spunti di riflessione.
A fronte di un lieve aumento del numero di denunce di infortunio rispetto all’anno precedente (5.043 per il 2019 rispetto alle 4.942 del 2018, pari al +2%), si è registrata, d’altra parte, una diminuzione del numero degli incidenti con esito mortale, passati dai 13 nel 2018 ai 5 del 2019, tutti verificatosi non sul luogo di lavoro, ma “in itinere”. In decisa crescita, invece, il numero di denunce di malattie professionali che, nell’anno appena trascorso, ha subito un rialzo di +18,47% rispetto all’anno precedente (da 249 nel 2018 a 295 nel 2019), con un trend in crescita molto più accentuato rispetto alla situazione su scala nazionale (+2,89%) e regionale (+3%).
“Questi dati – ha rimarcato il Prefetto – ci spronano a profondere ogni sforzo utile per contribuire a rendere più trasparente il mercato del lavoro, in particolare nei settori più vulnerabili sotto questo profilo e, cioè, quelli degli appalti privati, della logistica e dell’agricoltura, per implementare misure condivise di prevenzione sui temi del lavoro nero o irregolare e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Intendo, per questo, favorire una più stretta sinergia tra l’attività del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e quella di questo Osservatorio, in modo da aggredire con maggiore efficacia, sia sotto il profilo della prevenzione sia sotto quello del contrasto, il preoccupante diffondersi di forme di lavoro irregolare, spesso di subdola e complessa individuazione”.
Il Prefetto ha, pertanto, chiesto al direttore provinciale dell’INAIL di estendere in seno all’Osservatorio, in un’ottica di messa a sistema delle migliori strategie adottate, alcune delle esperienze progettuali che lo stesso Istituto ha avviato nell’ambito del protocollo di intesa “Salute, comfort e sicurezza” in materia di sicurezza sul lavoro, prevenzione e protezione della salute dei lavoratori, coinvolgendo Provincia, Comune di Ferrara, Azienda Sanitaria Locale, Università degli Studi, oltre allo stesso INAIL ed all’Ispettorato Territoriale del lavoro.
In relazione ai casi registrati di frodi fiscali, unanime consenso ha, infine, trovato l’indicazione del Prefetto Campanaro di organizzare con il locale Comando provinciale della Guardia di Finanza, specifiche attività formative e informative, indirizzate agli operatori dei diversi settori economici e produttivi del ferrarese, sulle tematiche del rispetto degli obblighi fiscali e tributari.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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