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Da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Si accende davvero con le nuove luminarie nel centro storico a Comacchio il periodo delle iniziative di ‘Natal’è Comacchio’, promosso ed organizzato da Ascom Confcommercio Ferrara.

All’appuntamento con la fatidica accensione è intervenuto anche il primo cittadino Marco Fabbri: “La novità dell’anno è data dalla maggiore coesione sociale. Le luminarie sono parte di quel progetto integrato pubblico-privato con Ascom, le associazioni, il volontariato, che fino a un anno e mezzo fa era impensabile; e invece ora si sta lavorando per un unico obiettivo”. Quale sia la direzione tracciata dal sindaco è chiarito pure dal presidente di Ascom Comacchio, Gianfranco Vitali, presente anch’egli: “Comacchio non è mai stata così luminosa per le vacanze natalizie. Le luminarie accese così presto sono una novità che, accompagnata anche all’originalità dei presepi sotto i ponti, costituirà una sicura attrazione turistica. Il nostro obiettivo è dare un motivo in più perché i turisti soggiornino per qualche giorno a Comacchio”. Dal canto suo il direttore generale di Ascom Ferrara Davide Urban ha sottolineato: “la bellezza delle luminarie che davvero offrono un aspetto magico della città dei Trepponti. Oggi di fatto parte il progetto Natal’è Comacchio”.
Le luci di Natale, installate dalla Luminaria di Ferrara con un’ esperienza ventennale nel settore, sono collocate nelle vie Zappata, Mazzini, XX Settembre, Ugo Bassi, Cavour, Edgardo Fogli, piazza Folegatti, Sambertolo, Muratori, Garibaldi, Canonica e Menegazzi e forniscono un ulteriore aria di magia ai ponti ed agli scorci della bella città lagunare. Natal’è Comacchio è un vasto carnet – adatto a grandi e piccini, di iniziative, concerti, con i suggestivi presepi sotto i ponti – che verranno realizzate grazie al supporto dell’attivo mondo del volontariato e dell’associazionismo comacino e che animeranno Comacchio fino all’Epifania. Nel corso del pomeriggio odierno (27/11) è avvenuta anche l’inaugurazione ufficiale della filiale della Cassa di Risparmio di Cento (in piazza XX Settembre) che è main sponsor delle iniziative natalizie nella città dei Trepponti. Nella giornata di domenica 29 novembre – a partire dalle ore 10,00 e fino alle 19,00 – si terrà il terzo gradito appuntamento con i Mercatini “Aspettando Natale” dedicati all’ingegno ed alla riuso nella loro ormai tradizionale sede di piazza XX Settembre all’ombra del Duomo di San Cassiano.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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