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Da: Ufficio Stampa Ascom Ferrara
E’ certamente uno degli appuntamenti fissi della primavera ferrarese: parliamo di Acido Acida, il festival dedicato alle produzioni birrarie della Gran Bretagna giunto alla sua sesta edizione. Un progetto nato per dare spazio alle sole produzioni “estreme” – perlopiù acide, come il nome stesso lascia intendere – del Regno Unito, e che dal 2019 fa invece un passo in più: come spiega l’ideatore e organizzatore, Davide Franchini del pub Il Molo: “Abbiamo terminato il traghettamento a British Beer Festival a tutto tondo, che abbiamo diviso per sezioni. Da una parte, tre macro spazi dedicati alle nazioni: Inghilterra, Scozia e Irlanda; dall’altra, tre tematiche: “Cask Yard”, “Partizan Mixology” e “Tales from the Wood”». Dieci i birrifici britannici i cui birrai saranno presenti per l’occasione: Croft Ales di Bristol, Old Dairy Brewing di Tenterden, Brew York di York, Wild Weather Ales di Reading, Electric Bear Brewing di Bath, The Ilkley Brewery di Ilkley, Braybrook Beer Co. Di Market Harborough, e i londinesi Brewhedz, Anspach &Hobday e ORA Brewing”.

A portare il saluto di Ascom Confcommercio Ferrara, che supporta l’iniziativa, Massimo Ravaioli (responsabile dell’area sindacale dell’associazione di via Baruffaldi) che ha così ripreso in conferenza stampa i concetti che aveva tenuto a sottolineare il direttore generale Davide Urban a margine della conferenza: “Una manifestazione che valorizza il centro storico e che realizza in maniera simpatica quanto professionale l’unione di saperi e sapori antichi e nuovi nel contempo e che un nostro associato realizza con determinazione e competenza e che si inserisce in un percorso legato all’enogastronomia di qualità che va promosso e sostenuto” aveva detto Urban nel presentare l’iniziativa.
Birre e non solo: a corollario dell’iniziativa si svolgerà, il 28 aprile (ritrovo ore 8,30 ritrovo alla sed edi Acido Acida e poi partenza 09.30 dal Torrione), la gravel ciclistica non competitiva “Acido Acida meets Beers Burgers Bikes” organizzata da Andrea Cera: “In concomitanza – ha spiegato l’organizzatore – con la sesta edizione del festival Acido Acida, in collaborazione con Il Molo e BeersBurgers Bikes ci sarà l’appuntamento per gli amanti della bicicletta e della buona birra lungo un percorso di una settantina di km che si snoderà lungo strade bianche e asfaltate, a basso traffico, partendo dalle mura cittadine fino a sfiorare l’area di Copparo, passando per San Venanzio e costeggiando il fiume Po. L’iscrizione è gratuita, ma è obbligatoria la presentazione di un tesserino UISP, FIAB , AICS o comunque di una società sportiva”.
Le conclusioni nelle parole dell’assessore alla Cultura Massimo Maisto, che trattenuto da impegni istituzionali, ha voluto inviare comunque un suo saluto alla manifestazione: ” Ferrara è una città sempre ricca di sorprese e di stimoli. Ormai Acido Acida è entrata a pieno titolo tra le iniziative che fanno parlare della città anche lontano dalle nostre Mura. Questo è possibile grazie ad una città accogliente ma soprattutto grazie ad un proficuo rapporto pubblico privato, con investimenti privati sempre crescenti. Complimenti al Molo che in questi anni ha ideato e sostenuto l’iniziativa”.
Ai birrifici già descritti si aggiungeranno molte altre realtà del settore – presenti tramite le proprie produzioni – e il beer shop 2 Gobbi, ospite tradizionale al festival, che insieme ai birrifici BioNoc’ e Antica Contea – anch’essi fedeli ospiti italiani nel panorama di produzioni britanniche – darà spazio a produzioni internazionali. Il festival quest’anno torna nel centralissimo chiostro di Santa Maria della Consolazione: un luogo dalla collocazione strategica e dall’ottima fruibilità degli spazi che la proiettano ad essere una bella vetrina per i birrifici sui quali sventola la Union Jack.
Acido Acida vi aspetta in via Mortara 98 a Ferrara, dal 25 al 28 aprile (da mezzogiono alle 2 del mattino da giovedì a sabato, dalle ore 12 alle 24 la domenica); per informazioni è possibile visitare la pagina Facebook o scrivere a ilmololive@libero.it.
A raccontare le atmosfere e gli eventi della manifestazione saranno poi trasmesse in diretta da Web Radio Giardino, media partner di Acido Acida, presente alla conferenza con Mattia Antico e che ha la sua sede di trasmissione da Factory Grisù nell’ex caserma dei Vigili del Fuoco. Ha partecipato all’appuntamento con la stampa anche Matteo Cristofori della contrada S.Spirito che curerà la parte gastronomica della quattro giorni di Acido Acida.

I laboratori del Festival (posti limitati, iscrizioni a ilmololive@libero.it).
Il primo, in programma per giovedì 25 aprile alle 17, prende il nome dalla sezione “Tales from the wood”: sotto la guida di Nicola Coppe e Simone Nicoletto, i partecipanti andranno a degustare una selezione di rarità maturate in botte, alcune delle quali presentate per l’occasione.
Sabato 27 aprile alle 17 invece ci sarà l’opportunità di incontrare cinque birrai italiani che lavorano in quattro birrifici inglesi – Vincenzo Conte di Brewhedz, Mario Canestrelli di Braybrooke Beer Co., Emanuele Mazza e Stefano Bisogno di Croft Ales, e Daniele Costa Zaccarelli di ORA Brewing – e degustare alcune loro produzioni. A guidare il laboratorio, dal titolo “La contaminazione italiana nel mondo craft inglese, saranno Chiara Andreola e Piero Garoia.

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di Piermaria Romani

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Caro lettore

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Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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