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Da Ascom Ferrara

Musica, Parole o meglio Indovinelli: sono questi gli ingredienti della serata del prossimo 14 luglio che animerà Comacchio by Night, promossa da Ascom Confcommercio (www.ascomfe.it – Fb Ascom Ferrara) nella sua sesta serata: nella città lagunare è di nuovo la capitale dei rebus delle sciarade, degli indovinelli. Infatti a partire dalla ore 21,30 (loggia del Grano) è di nuovo in scena l’esperto enigmista Lucio Bigi stavolta in tandem con il musicista Tiziano Belleli (nella foto in allegato) per presentare un simpatico ed originale connubio tra enigmistica e musica in un appuntamento che prende il nome di “Complesso di Edipo”: Una serata – come spiega lo stesso Bigi -in cui l’enigmistica si mette in musica e la musica si mette in gioco – e prosegue incuriosendo – É a dir poco curioso notare come i termini “giocare” e “suonare” in altre lingue si traducano nello stesso identico modo. Il complesso di Edipo (nome del duo e dello spettacolo: vuole sopperire a questa anomalia della lingua italiana: riunire due termini che sono indissolubilmente legati, anche se il dizionario si ostina a tenerli distinti. E così, attraverso un percorso fatto di note e di parole – assemblate in forme intriganti e sicuramente curiose e inusuali – si scoprirà come musica e linguaggio possono diventare oggetto di intrattenimento nel quale la parola assume significati inaspettati e la musica non è solo accompagnamento” Insomma la curiosità non manca e potrà essere svelta solo partecipando. E senza dimenticare che indovinelli e rebus sono anche esposti in una quindicina di attività del centro storico di Comacchio per stimolare tutti i giorni curiosità per il gioco.

E nella sua sesta serata Comacchio by Night propone con straordinaria regolarità la girandola di eventi tutti da gustare; alle ore 21,30 l’apertura straordinaria con visita guidata del Museo del Delta Antico nell’ex Ospedale degli Infermi, un contenitore di grande pregio e che ormai è una tappa obbligata per chi visita la città del Trepponti. E non solo: escursioni in batana nei canali, possibilità di visita della Manifattura dei Marinati fino alle 23, divulgazione alimentare sul ponte degli Sbirri, animazione per bambini e la possibilità di cenare sotto le stelle e ascoltare musica all’ombra della cattedrale di San Cassiano.
E non è possibile certo dimenticare il grande appuntamento proprio venerdì prossimo (14/07) con la musica classica doc con il concerto – prima nazionale – promosso ed organizzato nell’ambito del prestigioso Emilia Romagna Festival, “Frescobaldi renaissance” eseguito dal talentuoso pianista iraniano Ramin Bahrami (alle ore 21 all’arena di palazzo Bellini).

Il programma completo di tutte le manifestazioni della riviera è disponile su www.comacchiocittariviera.it e sull’omonima pagina Facebook.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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