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da: ufficio stampa Ascom Ferrara

Colori, sapori e profumi da tutta l’Europa hanno conquistato Ferrara per la quinta volta: ha aperto ufficialmente oggi (25 settembre) l’edizione 2015 de “L’EuropAFerrara – Mercato Europeo del Commercio Ambulante (dal 25 al 27 settembre dalle ore 9,30 alle 01,30) promossa da Ascom Confcommercio in sinergia con la Federazione Italiana Venditori Ambulanti (Fiva): la manifestazione – evento sostenibile certificato (ISO 20121) – ha una nuova collocazione nella zona Acquedotto/Stadio (via Poledrelli, piazza XXIV Maggio, piazzale Giordano Bruno e corso Vittorio Veneto – per ulteriori info www.ascomfe.it).
Il taglio del nastro è stato effettuato dall’assessore al Commercio Roberto Serra – accompagnato dal collega di giunta Modonesi – che ha dichiarato: “Si tratta di un progetto importante per la riqualificazione dell’area. Un progetto a cui ne dovranno seguire altri in un ottica di sviluppo e vivibilità”.
All’inaugurazione ha presenziato inoltre una rappresentanza dei comitati residenti della zona Stadio che sostengono l’iniziativa come “momento forte di rivalorizzazione dell’area” ed hanno espresso con la loro presenza il loro ringraziamento ad Ascom per il bel progetto che anima il comparto.
Il solito flusso ininterrotto di visitatori ha affollato già dal mattino gli oltre 130 i banchi presenti dal Vecchio e dal Nuovo Continente dall’enogastronomia più sfiziosa all’oggettistica più particolare – con una pattuglia di otto ferraresi presenti: Perlita di Alessandro Ceragioli(specialità del mare), la piadina romagnola di Celli Anna, il Clandestino (pub & birreria ), Bal Fatt (specialità gastronomiche), Balloon Art – Hakuna Matata (palloncini ed articoli per bambini), Da Ronche Eva (zucchero filato) e La Cibo (panzerotti e specialità gastronomiche), a cui si unisce lo stand gastronomico della contrada San Giacomo il cui personale volontario darà anche un contributo logistico ed organizzativo alla manifestazione, entrata stabilmente nel carnet degli eventi più caratteristici di Ferrara. Tra le novità poi del 2015 la postazione della SPAL – a rinforzare il legame tra la squadra di calcio e la città – e quella dello sponsor dell’iniziativa il gruppo Unicredit con proposte bancarie e personale a disposizione dei visitatori.
“Insomma un appuntamento per tutta la famiglia che dal 2011 si è andato chiaramente affermando – spiega Matteo Musacci presidente provinciale di Fipe e componente della Giunta provinciale di Ascom – come uno degli eventi più significativi per la città per l’estrema varietà ed originalità delle sue proposte ogni anno sempre più attese. EuropAFerrara va nella direzione di valorizzare questo comparto urbanistico con precise iniziative anche dedicate allo shopping in collaborazione con il Comune”
L’EuropAFerrara consentirà di degustare le specialità enogastronomiche europee (e non solo) concentrate nelle due aree ristoro (piazza XXIV Maggio e piazzale G.Bruno) e di riscoprire l’oggettistica più curiosa dislocata in particolare su via Poledrelli e corso Vittorio Veneto.
Le nazioni rappresentate solo per fare alcuni esempi sono Austria, Brasile, Argentina, Messico, India, Egitto e poi ancora Francia, Inghilterra, Germania, Olanda, Ungheria, Finlandia, ovviamente l’Italia. I golosi potranno dunque cercare delle specialità tricolori ma anche dei salumi ed alle birre austriache, dai biscotti bretoni, dalla paella, alle birre bavaresi, tedesche, ceche fino alle gustose guinness. E c’è spazio per l’oggettistica con mille proposte: dalla porcellana inglese, all’artigianato in legno, dalle composizioni floreali, alla bigiotteria.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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