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Seconda tappa dei quattro ferraresi in viaggio. Amsterdam.

Ed eccoci giunti faticosamente alle seconda tappa del tour dei quattro ferraresi in viaggio. Senza ombra di dubbio la compagnia è unanime nel sostenere che Monaco è assolutamente meglio di Amsterdam. Universalmente la città olandese, se non altro nell’ambito giovanile,è conosciuta per il libero consumo della marijuana nei celeberrimi coffe shop. Ma fumare la marijuana è più che un vizio ad Amsterdam, è quasi uno status di normalità, diffuso su più o meno la quasi totalità della popolazione. Si sente tale odore echeggiar per tutte le strade del centro e dei quartieri limitrofi. Il museo dedicato a Vincent Van Gogh è molto grande e talvolta dispersivo, ma in ogni caso è interessante e zeppo di capolavori. Oltre ad opere del post-impressionista olandese, sono esposti capolavori di Odillon Redon, Monet e Signac.
Ciò che in assoluto merita di più è la mostra temporanea esposta al Moco museum, che accosta il fumettista Banksy, diventato celeberrimo per le sue opere di street art con le quali ha tappezzato molte città del mondo e l’indimenticabile padre della pop art Andy Warhol.
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Una doverosa constatazione che riguarda un aspetto generalizzato dell’ambito misurale e artistico, che potrà sembrare banale e un luogo comune, ma è sempre opportuno ricordare è che in Italia non ci sarebbe bisogno d’altro che un po più più di organizzazione migliore e logistica meglio organizzata. Perché davvero non abbiamo nulla da imparare. Anzi. Dobbiamo insegnare. Senza retorica, si cerca sempre qualcosa di meglio all’estero quando ci sarebbe il mondo nelle nostre terre.

I quattro ferraresi in viaggio proseguono il loro tour.
State con noi.
Prossime tappe da seguire assiduamente!
A presto!

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Federico Di Bisceglie

Collaboratore de “Il resto del Carlino”, blogger su quotidiano online “Ildenaro.it” redattore Di “ferraraitalia.it”, marketing consultant for b-smark LTD Dublin. Studente di legge.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)