Sandra e Raimondo: grandi “Maestri” in un’aula vuota
di: Claudio Riccadonna
Quanto ci manca la coppia per eccellenza della televisione, il duo Sandra e Raimondo, scomparsa ormai da quattro anni. Un binomio indissolubile, così nello spettacolo come nella vita, nonchè nella morte (entrambi c’hanno lasciato a distanza di qualche mese nel 2010) e che con la loro immensa simpatia e ineguagliabile- sana comicità, adatta ad ogni età, hanno allietato per decenni diverse generazioni. Sono stati dei veri principi e portabandiera della risata leggera senza mai volgarità e senza mai scadere nella scurrilità e licenziosità del linguaggio.
I loro programmi televisivi in Rai prima, negli anni Settanta, e poi nella nascente Mediaset, a partire dagli anni Ottanta, radunavano intere famiglie, dal più piccino all’anziano, di fronte al piccolo schermo, con record assoluti di ascolto. Si arrivava addirittura a 23 milioni di telespettatori (nemmeno la finalissima del mondiale del 2006 tra Italia e Francia ha avuto un tale successo in termini di audience). Tutti attendevamo con impazienza l’accendersi dei riflettori serali il sabato sera.
Come dimenticare le divertentissime sigle musicali di chiusura (in autentici capolavori come “Tante scuse” o “Di nuovo tante scuse” rispettivamente del 1974 e del 1976) che, spettacolo nello spettacolo, facevano sorridere chiunque con un Vianello “cattivello, insofferente e cinico” nei confronti della Mondaini nazionale, vittima ingenua ed incolpevole delle azioni dispettose di un marito “disamorato” e che inventava, di puntata in puntata, sempre più drastici e mirabolanti stratagemmi per evitare di incontrare la consorte. Schetch esilaranti che riproducevano spassose dinamiche di coppia, quasi fosse una delle tante e normali famiglie italiane, in cui ritrovarsi; finzione mescolata a realtà, in cui peraltro la difficoltà di riconoscerne il confine ci rendeva “magicamente” partecipi a tal punto da condividerne storie e situazioni proprio nella banale ed “ordinaria quotidianità”.
Tutti ricordiamo la serie televisiva, durata quasi vent’anni “Casa Vianello”, che si incentrava sulla vita giornaliera dei due celebri coniugi, con i loro screzi, con i loro battibecchi e le loro iniziative, sempre portate avanti in maniera maldestra all’insegna di ambigui equivoci e doppi sensi. Ogni episodio rappresentava vicende bizzarre dal sapore tragicomico: le scenate di gelosia verso il marito furbetto attratto da giovani donne, con rissa finale condita di insulti e magari con una bruttissima figura con gli ospiti. La conclusione di ogni episodio è notissima, ed è entrata ormai nell’immaginario collettivo degli italiani. Nel letto matrimoniale, Sandra, affetta da querulomania, lamenta uno stile di vita piatto e noioso, privo di emozioni e di momenti esaltanti. Celeberrima la “litania” alla Sandra, ripetuta più volte «Che noia, che barba, che barba, che noia… guarda che sono stufa e non ce la faccio più”.
Un giornalista e critico televisivo, Giovanni di Martino, ha affermato: “La coppia Vianello – Mondaini ha costituito un unicum nel mondo dello spettacolo italiano, non solo per l’elevata professionalità e l’affiatamento, ma anche per la capacità di aver riprodotto all’infinito lo stesso prodotto senza mai stufare”. Qualcuno, parlando del garbo e dell’eleganza dei due artisti li avrebbe definiti “grandi maestri della comicità in un’aula vuota”, a dimostrazione della mancanza, nel panorama attuale, di una classe di eredi.
Veramente un tributo doveroso a questi due straordinari giganti della televisione; una coppia, peraltro, che si è amata nella vita privata come poche, legata affettivamente per oltre cinquant’anni. Un esempio, in un mondo milionario come quello televisivo, in cui “il vizio” sembra regnare indisturbato, nel quale i matrimoni durano “l’attimo della passione”.
In un’intervista rilasciata a “Tv, sorrisi e canzoni” Vianello si espresse con parole dolci e “lettere d’amore” nei confronti della compagna di vita: “Sandra è una donna altruista. Molto buona, pure troppo. A volte qualcuno se ne approfitta, ma lei si dà completamente agli altri. È piena di sentimento nei confronti dei bambini. E con i nostri due filippini adottati, Raymond e Gianmarco, è davvero una mamma. Difetti? Non riesco a trovarne uno, non saprei… non è neanche apprensiva e gelosa.”.
Tanto di cappello! Vi ringraziamo per averci saputo tanto deliziare!
N.B. Per chi volesse divertirsi con una eccezionale sigla finale della coppia inserisca in google l’indirizzo http://youtu.be/J4D18yAYyCM
Claudio Riccadonna
Ala (Tn)