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da: organizzatori

“Aiutare chi ne ha bisogno arricchisce la vita”. Con la speranza che la musica possa diventare anche veicolo di solidarietà e tradursi in un aiuto concreto per i progetti che i volontari dell’AMA stanno realizzando

Sabato 28 novembre 2015 dalle ore 17 al Ridotto del Teatro Comunale di Ferrara AMA, Associazione Malattia di Alzheimer presenta un Concerto di Beneficienza del pianista Mauro Spanò frequentante l’ultimo anno di Pianoforte Jazz presso il Conservatorio “Arrigo Pedrollo” di Vicenza.
Ingresso: OFFERTA LIBERA
Il ricavato delle offerte verrà impiegato per proseguire i progetti che i volontari dell’AMA stanno realizzando a sostegno dei malati e delle famiglie colpite da questa terribile malattia: “ABC” corsi di formazione per preparare la famiglia ad affrontare il carico dell’assistenza al malato; “AUTO – AIUTO” corsi mensili per aiutare tutti coloro che seguono il malato in ambito familiare, sanitario e residenziale; “PER NON PERDERSI” corsi di stimolazione cognitiva rivolto al malato; “RIDERE INSIEME SI PUO'”: yoga della risata percorso per familiari e persone affette da patologie cognitiva; “CaFE’ DELLA MEMORIA” incontri settimanali rivolto agli ammalati e rispettivi familiari in cui si alternano spazi si formazione – informazione e spazi di riflessione – confronto in gruppo; “CONSULENZA LEGALE” e “SOSTEGNO PSICOLOGICO rivolto alle famiglie dei pazienti; “CENTRO DI ASCOLTO” a Ferrara e a San Giuseppe di Comacchio dove i volontari svolgono attività di informazione sui servizi disponibili; “ VIVERE LA MEMORIA” periodico informativo con uscita quadrimestrale sia in versione online che cartacea.
Come AIUTARE AMA: iscrivendosi all’associazione (€ 15,00), con donazioni, con la devoluzione del 5xmille, partecipando agli eventi per la raccolti dei fondi.
C/C POSTALE: IBAN – IT32 H076 0113 0000 0005 4278 379
C/C CASSA DI RISPARMIO di Ferrara: IBAN – IT31 T061 5513 0010 0000 0010 958
I volontari durante la manifestazione sono a disposizione di chi desideri avere informazioni sull’operato dell’associazione che ha sede a Ferrara via Ripagrande, n 5 tel 0532/792097.
Email info@amaferrara.it – sito Internet http://www.amaferrara.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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