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Premiate oggi presso l’Agriturismo Corte dei Maghi a Quartesana di Ferrara le classi che hanno partecipato al concorso organizzato da Donne Imprese e Coldidattica, insieme a Campagna Amica ed alle imprese agricole ferraresi.

Oltre 1.500 ragazzi delle scuole ferraresi, dalle scuole materne alle superiori, sono stati coinvolti nel progetto di educazione a Campagna Amica per l’anno scolastico che sta per finire nei prossimi giorni.
Diversi gli istituti, di tutto il territorio provinciale (da Argenta a Copparo, da Gallo a Ferrara, da Cento a Mesola, da Masi Torello a Voghiera e Bondeno), che con alcune classi hanno partecipato alla fase formativa, di conoscenza e di trasmissione di esperienze e di approfondimenti sviluppati in classe o con altre modalità: dalla “lezione” in aula, alla visita ai mercati contadini, dalla passeggiata in campagna, all’impianto di un albero da frutto, al laboratorio sensoriale e gustativo, all’orto in classe, per sviluppare la linea guida di questo anno scolastico, ovvero “Un tempo per ogni cosa”, che è stato anche il titolo del concorso che ha visto premiate stamattina alla pari, le classi della scuola primaria “O. Marchesi” di Copparo (1 A, 1 B,1 D, 1 E), della scuola primaria “Don Minzoni” di Argenta (classe 2°), della scuola primaria di Gallo di Poggio Renatico (classi dalla prima alla quinta).
Alla festa nel parco dell’Agriturismo dei fratelli Sandro e Paolo Magagna, ha preso parte il presidente di Coldiretti Ferrara, Sergio Gulinelli, con il direttore Claudio Bressanutti, segretari di zona, funzionari e dirigenti dell’organizzazione agricola, ed anche come gradito ospite l’Assessore comunale Caterina Ferri, che ha ringraziato Coldiretti per l’opportunità di far riscoprire in modo intelligente ed originale il territorio, l’ambiente, l’origine del cibo ed i tempi, le stagioni ed i giorni necessari per arrivare a raccogliere i frutti del lavoro dell’agricoltore.
“La numerosa presenza di ragazzi stamattina – sottolinea Monia Dalla Libera, rappresentante di Donne Impresa Ferrara – è il confortante segnale che i nostri temi sono graditi e permettono di sviluppare percorsi educativi e didattici, insieme agli insegnanti ed alle famiglie, che portano ad una maggiore consapevolezza e manualità dei partecipanti, offrendoci l’occasione per far conoscere il significato di agricoltura oggi e le qualità dei nostri prodotti, che pur essendo sani, salubri e sicuri, oltre che buoni, non sempre sono ben conosciuti e gustati nel modo migliore.”
Il premio per tutti i ragazzi e le loro insegnanti sono state confezioni di pasta e riso di Bonifiche Ferraresi e semi di Facelia, la pianta amica delle api.

Da Ufficio stampa Coldiretti

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COLDIRETTI


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Cari lettori,

dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “giornale” .

Tanto che qualcuno si è chiesto se  i giornali ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport… Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e riconosce uguale dignità a tutti i generi e a tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia; stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. Insomma: un giornale non rivolto a questo o a quel salotto, ma realmente al servizio della comunità.

Con il quotidiano di ieri – così si diceva – oggi “ci si incarta il pesce”. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di  50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e di ogni violenza.

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