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da: Responsabile Eventi Libreria Ibs.it Ferrara

Sui versi di Verità nascoste, una delle ballad più significative de Le Orme, Aldo Tagliapietra – voce storica della band dalla quale sì è separato, con non poca sofferenza, nel 2009 per intraprendere con successo la carriera di solista – si racconta per la prima volta in una biografia ufficiale, intensa e non convenzionale, costruita sulla scorta di molte ore di interviste esclusive, raccolte con metodo e abilità narrativa dai curatori Omero Pesenti, Gianpaolo Saccomano e Gloria Tagliapietra, figlia dell’artista. Il libro, nel quale ogni capitolo viene scandito da una strofa del brano, è diviso in due parti: una, Impronte nella pietra, più biografica e l’altra, Orme nel vento, più poetica. Le origini, la Murano e la Venezia dei genitori e dell’infanzia, l’adolescenza, e poi le aspettative, l’incontro con la musica, le aspirazioni e i sogni. E quindi il percorso di musicista: prima i Corals e poi Le Orme, i primi concerti, i primi successi. Rivivono così i momenti gloriosi de Le Orme e dei musicisti che ne hanno fatto parte. E poi le crisi, i distacchi, fino all’esaurirsi della spinta e della centralità del prog. Aldo racconta della sua ispirazione come autore di testi e come poeta, e si sofferma a lungo sulle sue tecniche compositive, lasciando continuamente affiorare il desiderio del viaggio, in luoghi che segnano tappe fondamentali della sua vita o che hanno solo un significato emotivo: il periodo a Los Angeles, il contatto con la cultura orientale, l’esperienza con il Maestro indostano Budhaditya Mukherjee che gli insegna a suonare il sitar. Segue la parte più intima, in cui Aldo rievoca i rapporti con chi ama e ha amato, rammenta i sacrifici e i compromessi cui la sorte spesso conduce, le condivisioni con la compagna della sua vita, la gioia dei suoi due figli. Infine, la sua avventura da solista: ed ecco il rifiorire della musica pop e progressive, attraverso nuove sinergie e il rinnovato amore delle generazioni cresciute con i gruppi storici come Le Orme, Il Banco, I New Trolls, la PFM, fino alla riflessione conclusiva, quella di un artista che sente di poter dare ancora molto, un antico artigiano, mastro intagliatore – un “tagliapietre” appunto – che ha inciso momenti indimenticabili nel rock.

Sabato 22 marzo ore 18:00

Presso la storica sala dell’Oratorio San Crispino
Libreria IBS.it bookshop

Aldo Tagliapietra
voce storica del gruppo Le Orme

presenta il libro
Le mie verità nascoste
(Arcana)

Interviene con l’autore il giornalista e scrittore Donato Zoppo

In collaborazione con l’Associazione culturale Impulsesart

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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