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Da: Ufficio Stampa Jazz Club Ferrara
Sabato 20 aprile (ore 21.30), la Pasqua del Jazz Club Ferrara è con un’imperdibile esclusiva nazionale realizzata in collaborazione con Ferrara Musica. Tre le stelle del jazz che splenderanno sul palco del Torrione: Jamie Saft (piano), Steve Swallow (basso elettrico) e Bobby Previte (batteria), ovvero The New Standard Trio, alle prese con il nuovo You Don’t Know The Life (RareNoise Records, 2019).
Le vicende del trio Saft, Swallow e Previte in casa RareNoise, sono ormai come le puntate di una fiction dagli sviluppi imprevedibili, e chi segue la serie si attende novità e sorprese ad ogni nuova “puntata”. Dopo l’esordio del 2014 con The New Standard, manifesto degli intenti del gruppo fra rispetto per le radici e connessione alla contemporaneità e la successiva, parziale, svolta verso la forma canzone di Loneliness Road (2017), con l’improbabile quanto azzeccato contributo vocale di Iggy Pop, arriva ora questo You Don’t Know The Life consacrato alla formula dell’organ trio, naturalmente riletta secondo estro e sensibilità propri dei tre protagonisti. Un lavoro che, come i precedenti, risulta studiato e sviluppato con una cura per i dettagli che rappresenta la genuina passione dei musicisti per questo progetto collettivo: usuale attenzione maniacale riservata al suono, particolare strumentazione utilizzata e un’oculata e significativa  scelta del materiale da sottoporre al  trattamento di ricostruzione creativa messo a punto, fra composizioni originali e riletture di standards. Le parole di Steve Swallow rivelano le modalità con le quali il trio usualmente lavora: “Jamie è l’architetto dell’edificio in cui la nostra musica deve abitare, ma quello che la rende particolarmente attraente per me, è la possibilità che le sue composizioni offrono di muoversi con molta fluidità in diverse direzioni, lasciando sempre la sensazione che il risultato funzioni. A differenza di molti altri compositori che conosco, Jamie mette la sua musica sul tavolo e poi se ne va. Non va in crisi se gli fai a pezzi i brani, li smonti e li riassembli in modo diverso, diventa persino complice di questo processo”.
Figura tra le più intriganti della scena jazzistica innovativa e d’avanguardia, Jamie Saft è parte dell’alveo gravitante attorno a John Zorn. Nato nel Queens e residente nella Grande Mela, Saft si contraddistingue per spiccate capacità tecniche, intensa versatilità stilistica e portentosa creatività che lo hanno condotto a prediligere più di uno strumento (tra cui pianoforte e tastiere, chitarra, contrabbasso e sintetizzatori) e a spaziare tra i più disparati generi musicali. Ha all’attivo collaborazioni con Laurie Anderson, Beastie Boys, John Zorn, Antony and the Johnsons e Dave Douglas solo per citarne alcuni e fa parte di svariate formazioni, tra cui gli Electric Masada e i Kalashnikov. Degna di nota è anche l’attività di compositore di colonne sonore per pellicole cinematografiche e serie televisive.

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it