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Da: Jazz Club Ferrara.

Cresciuti l’uno in Francia e l’altro in Nuova Zelanda, il sassofonista Jérôme Sabbagh e il chitarrista Greg Tuohey si sono conosciuti al momento del loro arrivo a New York. Dopo aver intrapreso percorsi differenti, li ritroviamo fianco a fianco con questo nuovo apprezzatissimo lavoro dal titolo No Filter che presenteranno al Jazz Club Ferrara sabato 15 febbraio, corroborati da una sezione ritmica di primordine formata da Joe Martin al contrabbasso e Kush Abadey alla batteria.

Cresciuti l’uno in Francia e l’altro in Nuova Zelanda, il sassofonista Jérôme Sabbagh e il chitarrista Greg Tuohey si sono conosciuti nel 1995 al momento del loro arrivo a New York. Dopo aver intrapreso percorsi differenti, li ritroviamo fianco a fianco – a distanza di vent’anni – con questo nuovo apprezzatissimo lavoro dal titolo No Filter che presenteranno al Jazz Club Ferrara sabato 15 febbraio (inizio ore 21.30), corroborati da una sezione ritmica di primordine formata da Joe Martin al contrabbasso (già con Mark Turner e Chris Potter) e Kush Abadey alla batteria (collaboratore di Ravi Coltrane e Wallace Roney tra gli altri).
Approdati nella Grande Mela, Sabbagh e Tuohey si sono letteralmente tuffati nella vibrante scena della metropoli, suonando con artisti del calibro di Mark Turner, Ben Monder e Ari Hoenig tra gli altri. Insieme al bassista Matt Penman e al batterista Darren Beckett hanno formato l’acclamato collettivo Flipside. Tuttavia, dopo l’uscita dell’omonimo disco, le loro carriere hanno avuto sviluppo autonomo: Sabbagh ha continuato a registrare una serie di album solisti collaborando altresì con il batterista Paul Motian. Tuohey ha lasciato la scena downtown newyorchese, suonando per gruppi rock, incluso il cantautore indipendente Joe Pug. Nel 2010 Tuohey è tornato alla musica improvvisata e ha pubblicato First, suo album di debutto come leader. Da lì, il passo per la reunion è stato breve…

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JAZZ CLUB FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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