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Da Ferrara Musica

In programma il Quartetto op. 2 n. 6 di Boccherini, il Quartetto in mi minore di Verdi,
Crisantemi di Puccini e il Quartetto op. 3 di Respighi

Sabato 2 dicembre – ore 20.30 – Ferrara Musica prosegue la stagione 2017/2018 con il Quartetto di Cremona, impegnato in un concerto intitolato “Viaggio italiano”, dedicato a un piacevole excursus nel repertorio cameristico del nostro Paese nel periodo tra Settecento e primo Novecento. È un periodo di importanti riconoscimenti per questa formazione, considerata la vera erede del celebre Quartetto Italiano: il Quartetto di Cremona di recente ha avuto in prestito dalla Nippon Music Foundation il “Paganini Quartet”, un set di quattro strumenti costruiti da Antonio Stradivari e appartenuti a Nicolò Paganini. Cristiano Gualco e Paolo Andreoli (violini), Simone Gramaglia (viola) e Giovanni Scaglione (violoncello) si esibiranno con i preziosi Stradivari anche in questa occasione. II Quartetto di Cremona inoltre ha vinto recentemente il premio Echo Klassik 2017 per la miglior incisione discografica del repertorio cameristico del XIX secolo, ottenuto con il volume 7 dell’integrale beethoveniano appena registrato con la casa discografica Audite.
Il programma del concerto si apre con il Quartetto op. 2 n. 6 di Luigi Boccherini, ancora legato agli stilemi del Classicismo della seconda metà del XVIII secolo, una delle prime opere del violoncellista e compositore lucchese. Si continua con il Quartetto in mi minore di Giuseppe Verdi, unico esempio strumentale della produzione del compositore di Busseto, scritto nel 1873 durante il lungo soggiorno a Napoli in occasione delle rappresentazioni di Aida e pubblicato solo qualche anno dopo, dietro le insistenze di società concertistiche e di musicisti. Il Quartetto sembra avvicinarsi più alle conquiste armoniche e strumentali compiute da Verdi all’interno delle sue opere (Aida e Requiem ne inquadrano cronologicamente la composizione), di quanto non si leghi alla grande tradizione classico-romantica tedesca che aveva fatto del quartetto d’archi l’organico cameristico per eccellenza.
La seconda parte si apre con il commovente Crisantemi, elegia per quartetto d’archi, scritta da Giacomo Puccini tra gennaio e febbraio del 1890 in una sola notte di lavoro; il compositore toscano era stato profondamente toccato dalla notizia della morte di Amedeo di Savoia, duca d’Aosta, spentosi a Torino il 18 gennaio di quell’anno. Nel 1893 Puccini riprenderà i due temi del quartetto nell’ultimo atto di Manon Lescaut. Chiude il concerto il Quartetto op. 3 in re maggiore di Ottorino Respighi, che spalanca le porte del Novecento. Questo lavoro risale all’epoca in cui il compositore era membro del Quartetto Mugellini di Bologna e fu eseguito per la prima volta nel 1906. È suddiviso in quattro sezioni, e nella terza presenta dei temi ascendenti e discendenti che ricordano proprio Crisantemi di Puccini.
Info: www.ferraramusica.it, tel. 0532-202675; biglietteria@ferraramusica.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

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