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da: SpazioZero Cultura

Sabato 12 aprile alle ore 17,00 presso la Galleria Civica d’Arte Contemporanea Alda Costa di Copparo (FE) si terrà l’anteprima del De Micheli Danza Festival. Il Festival, alla sua prima edizione, prevede quasi un mese di spettacoli, performance, laboratori, workshop, incontri e scambi culturali, tra gli artisti e le arti. Dal 12 aprile al 9 maggio si esibiranno compagnie di danza e giovani coreografi al teatro De Micheli, si terranno performance urbane nel centro storico di Copparo, e verranno realizzati laboratori coreografici e seminari con alcuni degli artisti invitati. L’evento, in collaborazione con il Teatro De Micheli, è organizzato dalle associazioni PuntoZero di Ferrara e Cantieri Culturali Creativi di Rovigo, da tempo impegnate nella diffusione e fruizione della danza, attraverso la didattica e la produzione di spettacoli.

L’anteprima di sabato 12 vedrà la partecipazione della compagnia di danza contemporanea Babel Crew di Padova parallelamente all’inaugurazione dell’esposizione delle opere dell’artista veneta Barbara Scalzotto, l’evento è curato in collaborazione con il Centro Studi Dante Bighi di Copparo. Il 15 aprile la compagnia Dejà Donne di Perugia, aprirà il festival a teatro con lo spettacolo Quartet, mettendo a confronto la danza e la musica in un rapporto lineare e dinamico; il 24 aprile il coreografo Riccardo Meneghini, con lo spettacolo Hero, indagherà sulla complessità dell’identità dell’uomo e Danilo Colonna, con lo spettacolo NOwhere, partirà dalla decostruzione del balletto classico per arrivare all’affermazione del movimento puro; il 29 aprile la compagnia di danza neoclassica LyricDanceCompany, presenterà lo spettacolo Artemisia Tamara e Frida indagando sulle figure di queste tre icone della storia dell’arte attraverso il linguaggio coreutico e stilistico di Alberto Canestro. Il 3 maggio, in occasione della notte bianca, avrà luogo una performance urbana a cura delle due associazioni organizzatrici, nel centro storico di Copparo. A concludere il programma del festival sarà il debutto della Residenza Coreografica, tenuta presso il teatro, di Cantieri Culturali Creativi e PuntoZero, il 09 maggio, con Marathon, liberamente tratto dal romanzo noir “Non si uccidono così anche i cavalli?” dell’autore americano Horace McCoy.

Ad arricchire il programma del festival sono i workshop di alcuni artisti invitati: il 16 aprile con il coreografo internazionale Simone Sandroni della compagnia Deja Donnè, il 17 aprile con il giovane esplosivo Riccardo Meneghini e il 5 maggio con Manfredi Perego, vincitore del premio Equilibrio 2014. Inoltre, durante il periodo di residenza delle due associazioni, nelle mattine del 7,8,9,14,18 e 28, si svolgeranno, presso il palco del teatro, i training aperti a studenti e incontri con le scuole.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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