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Russia: costruire ponti e non muri: intervista all’economista Andrea Gandini

Russia: costruire ponti e non muri
intervista all’economista Andrea Gandini

Redazione di periscopio: Pensi che la guerra in Ucraina finisca presto ?

Andrea Gandini : Non credo. La Russia ha un problema di reclutamento dei giovani, in quanto più procede la guerra più cresce la protesta interna e la spesa militare. Le stime dicono che i morti russi sono almeno 165mila e cresce il costo sia del reclutamento che delle indennità alle famiglie per i caduti. Alcuni esperti avevano stimato che una guerra prolungata sarebbe stata possibile per la Russia solo fino al 2028 a causa del suo calo demografico (che è anche un potente ostacolo ad invadere altre parti dell’Europa). Tuttavia la Russia è ancora più forte dell’Ucraina, ha minori problemi nel reclutamento dell’Ucraina, che ha oltre100mila renitenti, e il disimpegno degli Stati Uniti apre alla Russia la possibilità nel 2025 di conquistare anche quelle aree che le mancano dei 4 oblast che vuole, insieme ovviamente alla Crimea e alla neutralità dell’Ucraina. Solo se avrà queste tre condizioni farà una pace duratura.

Redazione : Pensi che ci siano pericoli di invasione della Russia in altri paesi limitrofi europei?

Non credo. Innanzitutto ha un calo demografico e dissensi interni che non le permettono di fare un’altra guerra. Inoltre Putin non ha mai espresso l’idea d invadere altre zone, mentre ha sempre detto che se la Nato fosse arrivata ai suoi confini la Russia avrebbe reagito. L’ha detto almeno una decina di volte, la prima nel 2007 al convegno sulla sicurezza di Europa e Russia. Basta leggere le autobiografie di Reagan e Goorbaciov (da loro firmate come autentiche) per sapere che c’era un accordo tra galantuomini (americani e russi) per cui dopo il crollo dell’URSS non ci sarebbe stata una espansione della NATO fino ai suoi confini. I Russi sono di tre tipi: i “Grandi Russi” (la Russia attuale), i “Piccoli Russi” (Ucraina) e i “Bianchi Russi” (Bielorussia). L’attuale visione imperiale di Putin non permette che questi Russi siano in conflitto con la Madre Russia.

E sarà così anche in futuro?

Le cose potrebbero cambiare nel dopo Putin (ha 72 anni). Ci sono molti oppositori in Russia e all’estero che si battono per una Russia democratica, pacifica e libera e prima o poi questa via sarà percorsa, ma solo se l’Europa saprà muoversi con diplomazia e intelligenza (che finora non ha avuto). La Russia ha sempre avuto una grande paura di essere invasa. Anche l’accordo tra nazisti e comunisti nel 1939 (Ribbentrop-Molotov) fu fatto perché la Russia aveva paura che Germania e Polonia potessero allearsi e invadere la Russia che ha un territorio sterminato ma una piccola popolazione. Ora è minata dal calo demografico e Putin sa che i tempi per resistere in questa guerra sono limitati (2 anni?). Poi verrebbero a mancare i giovani soldati e troppe alte sarebbero i costi.

Quindi una pace potrebbe essere possibile tra un anno?

Credo di si, sempre se verranno date a Putin le tre cose che vuole: Crimea, 4 oblast, neutralità dell’Ucraina.

Quali sono gli interessi di Trump e cosa farà con la Russia?

Trump eredita un’America allo sfascio e vuole cambiare radicalmente la politica, anche quella estera. Neocon e Democratici volevano un’America gendarme del mondo. Trump sa che non è più possibile. Troppo forte l’opposizione di Cina, Russia e Brics. Gli Stati Uniti hanno perso tutte le guerre fatte negli ultimi 40 anni (dal Vietnam in poi) e sanno che se scendono in guerra con Russia e Cina perderanno ancora. Quindi vogliono fare un accordo a tre lasciando lo spazio “vitale” che la Russia chiede ai suoi confini e tornare a fare affari con la Russia (anche un accordo sulla Groenlandia), sfilare un pò la Russia dal nemico vero (Cina) e usare gli “amici” (Europa, Ucraina, Canada, Messico, Groenlandia) per ottenere benefici per gli Stati Uniti. Coi nemici si può trattare, ma solo dagli amici si può estrarre profitto.

 Il ReArm Europa è una soluzione?

Il ReArm Europa serve solo alla Germania, che ha poco debito pubblico per fare investimenti massicci al fine di tamponare la sua crisi manifatturiera con la distruzione dell’automotive, dovuta sia alla fine dei rapporti con Russia e Cina (voluti dagli americani), sia per l’azzardo del green deal che si è basato troppo su regole e meno su incentivi al cambiamento (le auto elettriche cinesi hanno un costo del 30% inferiore, difficilmente recuperabile).

Esiste un conflitto tra Usa e Germania?

E’ sempre esistito, sin dalla prima guerra mondiale. Gli Stati Uniti (anglosassoni) non hanno mai voluto un altro capitalismo in lotta per la leadership mondiale. La distruzione dell’impero austro-ungarico era un interesse di inglesi e americani che volevano affermarsi come unica potenza nel XX secolo. Il piano Morgenthau nel dopoguerra voleva impedire alla Germania di risollevarsi (doveva diventare un “campo di patate”). Il fatto è che la 2^ guerra mondiale l’ha vinta anche l’URSS, che è arrivata prima a Berlino, e si è presa i paesi dell’Est Europa. C’era comunque accordo tra russi e americani nel dividere la Germania. E Dominik Leaven ci ha spiegato che ogni volta che i russi si sono sentiti aggrediti, hanno aggredito.

Perché allora gli Stati Uniti hanno permesso la nascita dell’Europa a trazione tedesca?

Perché la UE sarebbe rimasta un mero mercato senza vera unità politica e chi ha dettato le regole è sempre stata la Francia con la sua tecnocrazia. Non è un caso che la Russia veda come nemico in Europa più la Francia che la Germania.

Ma il ReArm sarà usato soprattutto dalla Germania perché hai detto che è quella che ha meno debito.

Il ReArm è stato varato dalla tedesca von der Layen, in accordo col proprio paese, per due ragioni, a mio avviso. La prima per tamponare la crisi della Germania che da due anni è in recessione, da quando è cominciata l’invasione in Ucraina; la seconda perché una Germania militarmente forte terrà testa alla Francia nel prossimo rilancio dell’Europa che potrebbe avvenire dal 2034.

 E perché non prima?

Temo che nel 2029 il centro-sinistra, che ora governa in Europa, perderà le elezioni e questa Europa verrà messa in mora, ma dopo 5 anni di nazionalismi ci si renderà conto che è impossibile competere con Cina e Stati Uniti e risorgerà, credo, una nuova Europa questa volta su basi nuove e come vera statualità e speriamo davvero democratica.

Oggi l’Europa non è democratica?

Pochino direi. E’ diretta da una tecnocrazia franco-tedesca e dalla comunità business, mentre l’unico organo eletto dai cittadini ogni 5 anni (il parlamento) non viene ormai neppure consultato per le decisioni strategiche (vedi ReArm).

Secondo te perché?

Gandini : Una ricerca del prof. Francesco Nicoli (Politecnico di Torino) tra tutti i cittadini europei sul ReArm ha dimostrato che la grande maggioranza degli europei ha idee molto chiare che divergono moltissimo dal ReArm. Vogliono che la spesa attuale per le armi dei singoli Stati non aumenti, che sia usata per costruire un nucleo di esercito europeo o di collaborazione tra Stati e che gli acquisti siano fatti insieme dagli europei e su armamenti prevalentemente europei. E anche molti partiti sono contrari. Se il ReArm fosse proposto al parlamento europeo rischia di essere bocciato.

L’Europa e la Germania torneranno a dialogare con la Russia?

Penso che sia vitale per entrambi, è questione di tempo. Il sogno di De Gaulle era un’Europa che va dall’Atlantico agli Urali. Il disegno è fallito perché c’era una conflittualità tra Francia e Germania e soprattutto tra Germania e USA che hanno sempre ostacolato le ambizioni della Germania. Quando la Germania è diventata una potenza commerciale con accordi con la Russia e Cina, la finanza americana ha cominciato a premere sui politici americani. E’ da lì che nasce l’”abbaiare della Nato alla Russia” (come disse Begoglio). Ma le cose si sono messe male per gli Stati Uniti. La Russia è una potenza indo-pacifica che impensierisce il capitalismo USA e non può fare accordi con la Germania.
Ne “Il Maestro e Margherita”, Bulgakov dice che la più bella città della Russia è Kiev. Nella letteratura c’è il dramma attuale: una guerra tra la provincia dell’impero e l’impero. Nel 1200 si fonda l’antica Russia, poi arrivano i mongoli che seppelliscono tutto. Poi nel 1700 c’è la lotta contro la Svezia di Ivan il Terribile da cui nasce l’impero russo, con dentro la Crimea e l’Ucraina.

Ma nei primi 10 anni del 2000 c’era un’intesa tra UE e Russia.

La UE e USA hanno riconosciuto la Cina, come economia di mercato nel 2001, mentre la Russia solo nel 2011, che dimostra le riserve degli americani sulla Russia e il timore di una nuova alleanza Germania-Russia. Dopo il decennio di Eltsin (1991-2000) in cui il capitalismo americano ha svenduto tutte le risorse russe al capitalismo anglosassone, nasce un rigurgito anti-occidentale che porta a Putin. In quel periodo c’era una parte della stessa finanza americana favorevole a far aderire alla UE e alla Nato la Russia, poi tutto è tramontato.

 Ma tu arrivi a giustificare l’invasione della Russia?

No di certo, ma tutti sanno che i russi l’hanno fatto perché si sentivano minacciati. Basta studiare la storia. Tutto il gruppo dirigente polacco fu sterminato dai russi nel 1939, perché temevano che Germania e Polonia la invadessero. Ciò è stato possibile perché la Russia oggi è difesa da mezzo mondo e dalla Cina. L’errore degli americani è stato pensare che si potesse continuare anche nel secolo XXI a fare il “gendarme del mondo”, a sostenere il diritto internazionale con una mano e con l’altra a invadere l’Iraq, la Libia,…la Russia ha paura di questa mano.

La guerra può finire prima?

 Come ho detto Putin non ha nessuna intenzione di chiudere la guerra finché non avrà la Crimea, le 4 regioni e la neutralità dell’Ucraina. Purtroppo non abbiamo più un ceto politico di livello come fu con Kissinger, Moro, Andreotti, Berlinguer, Craxi (il realismo della politica).
Manca una diplomazia europea che calmi le acque, che mandi messaggi di pacificazione. Come si può pensare di vincere con le sanzioni (che sono contro la Germania e l’Europa stessa) o favorire la pace con il ReArm o sequestrando i beni russi? Non bisogna abbandonare la Russia a una deriva dittatoriale.
A Putin fanno più paura i dissidenti che le sanzioni e chi lotta per una Russia democratica. Putin teme di più l’opinione pubblica russa ed europea che le sanzioni.

Armarsi rischia di aprire la via alla guerra, come avvenne nella prima guerra mondiale. L’Europa si sta scavando la fossa da sola. Nel nuovo ordine mondiale che non sarà più monopolio degli Stati Uniti, potremmo dialogare con tutti, invece così ci tagliamo fuori dal Resto del mondo che non ci capisce e dissente dalle nostre scelte. I russi, peraltro, sono disposti a sacrificarsi per la loro Patria, diversamente da noi occidentali. Per fortuna c’è il Papa che parla di pace e ha ricevuto il rappresentante della Chiesa ucraina di rito cattolico, un segnale. La Chiesa ha ancora una diplomazia (che non appare) ed è quella che conta. Altro che le foto opportunity dei dirigenti europei. Speriamo almeno nel Papa, visto il disastro dell’Europa.

 

Cover: un muro di cemento  incrinato con bandiere dipinte di Stati Uniti, Russia e Ucraina – immagine Vatican News 

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PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)