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da: ufficio stampa Cna Ferrara

L’iniziativa si svolgerà mercoledì alle 19:30 a Palazzo Roverella, gli imprenditori associati sono circa 1500. “Eat to Meet”, con i giovani imprenditori Cna, una bella serata a cena per conoscersi e fare business.

Un meeting centrato sugli scambi di idee e il piacere di stare insieme, attorno ad un tavolo imbandito con buon cibo, per conoscersi e parlare di ciò che più appassiona, del proprio lavoro di imprenditore e della possibilità di trovare nuove occasioni di business. Dopo l’esordio dello scorso anno, ritorna mercoledì 21 ottobre, alle 19,30, al Circolo Negozianti di Palazzo Roverella, in corso Giovecca, 47 a Ferrara, “Eat to Meet”: incontro promosso dal Gruppo Giovani Imprenditori della Cna, finalizzato a favorire contatti e allargare reti imprenditoriali, anche nell’intento di creare nuove opportunità di business. Tutto questo, in un clima rilassato e conviviale, volto a favorire contatti e relazioni tra imprenditori, non solo associati alla Cna. L’iniziativa, che costituisce il momento culminante di un percorso iniziato mesi fa, con tappa nelle diverse aree della provincia di Ferrara, prevede la partecipazione ad una cena, allestita in collaborazione con l’Associazione professionale dei Cuochi Italiani e la Strada dei vini e dei sapori, con degustazione delle eccellenze gastronomiche del territorio. La regola è che ad ogni portata i commensali dovranno cambiare tavolo, per conoscere e dialogare con altri commensali.
Eat to Meet che, tra l’altro, rientra tra i pomeriggi dell’Innovazione promossi dall’Associazione per l’innovazione, si apre con il saluto di Alberto Minarelli, presidente provinciale della Cna; Stefania Milo, presidente nazionale dei giovani imprenditori Cna; Marianna Panebarco, presidente regionale Giovani Imprenditori Cna; Paolo Govoni, presidente della Camera di Commercio e Massimo Maisto, vice sindaco e assessore alla Cultura, Turismo e Giovani del Comune di Ferrara. Poco prima di cena, è previsto un momento formativo con la coach esperta in strategie di comunicazione e orientamento al business, Paola Barbiero.
Promotore, nonché coordinatore della serata, il presidente provinciale dei Giovani Imprenditori Cna Matteo Fabbri. “Fare rete, conoscere altre esperienze, mettere a confronto le idee e valutarne insieme ad altri imprenditori la possibilità di realizzarle è, per i giovani, assolutamente essenziale – spiega Fabbri – Il nostro ruolo è quello di creare queste opportunità e sostenerli con tutti gli strumenti possibili che Cna può mettere a loro disposizione”. L’Associazione rappresenta un complesso di circa 1500 giovani imprenditori della provincia di Ferrara, il 67,7% dei quali uomo e il 32,3% donna. Il 31,2% opera nel Comune di Ferrara, il 27,3% nell’Alto Ferrarese, il 23,2% nel Basso Ferrarese, 9,7% nell’area Argenta – Portomaggiore, l’8,6% nel Copparese. Per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività, il 28,5% ha un impresa nell’edilizia e affini, il 21,2% nella comunicazione e terziario avanzato, il 12% nei servizi alla persona, il 22% opera in altri vari settori (artigianato artistico, autoriparazione, ristorazione, ecc.), il 2,7% nei trasporti.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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