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Da: Dott.ssa Letizia Caselli, ParentiParadiso

RESIDENZA PARADISO DI FERRARA
I FAMILIARI: UN “POPOLO INVISIBILE” CHE PERÒ ESISTE

Amnesty International Italia ha appena pubblicato il dossier “Abbandonati”: il rapporto sulle
violazioni dei diritti umani nelle case di riposo italiane durante il Covid-19”. Tra i punti salienti
del rapporto, che ha raccolto oltre 80 interviste a familiari e operatrici in Lombardia, EmiliaRomagna e Veneto, la mancanza di misure tempestive per proteggere la vita e la dignità
delle persone anziane e in molti casi le violazioni del diritto alla vita, alla salute e alla
discriminazione delle persone anziane.
Parallelamente Altroconsumo, l’associazione più importante in Italia per la tutela e per i diritti
dei consumatori, ha avviato un’inchiesta, a mesi dall’inizio della pandemia da Covid-19, dove
si evidenzia che “la vita nelle case di riposo è molto cambiata. Durante l’emergenza sanitaria
sono successi fatti gravissimi, sui cui la magistratura sta ancora indagando. Ma c’è anche la
quotidianità difficile da gestire, quella di sempre. I familiari hanno deciso di parlare e di farsi
sentire”.
ANCHE A FERRARA IN QUESTI GIORNI SI È PARLATO MOLTO SUI GIORNALI DELLA SITUAZIONE
ASSAI CRITICA CHE SI STA CONSUMANDO IN PARTICOLARE ALLA RESIDENZA PARADISO
DELLA NOSTRA CITTÀ
, a seguito dello scoppio di un gravissimo focolaio Covid e delle
circostanze – in corso di indagine nelle sedi opportune – in relazione alla vertiginosa diffusione
del virus, che ha coinvolto ospiti e personale in maniera esponenziale. Tanto che alla data del
31 dicembre 2020 risultano contagiati “95 ospiti su un totale di 104”.
E’ inutile dire quale sia lo stato d’animo e i pensieri di questo popolo apparentemente invisibile
dei familiari che spesso “non può parlare” ma che però esiste, agisce e pure comincia a
raccontare ovunque in Italia e nel mondo. Inimmaginabile il sentire dei congiunti.
Attraverso il nostro sito Facebook Parenti Paradiso Ferrara – Testimonianze InCovid – ci sono
giunte in questi giorni molte segnalazioni di figli e nipoti che hanno i lori cari alla Cra Residenza
Paradiso di Ferrara.
La questione, che ha a molte e delicate sfaccettature, presenta almeno tre aspetti capitali: il
virus, l’isolamento e le conseguenze sul corpo e nello spirito degli anziani ospiti di cui si tiene
scarso conto ritenendo a priori che non capiscano, purtroppo molti cominciano a rifiutare il
cibo; la dimensione umana del dolore che attanaglia le famiglie che non possono riunirsi
costringendole a una sorta di “distacco forzato” di cui non si conosce ancora la data di scadenza,
anche se il vaccino fa ben sperare; la non completa conoscenza spesso della “situazione
dall’interno”.
Gli anziani non sono oggetti “depositati” ma esseri viventi. Eminenti studi scientifici
dimostrano che in questa situazione, chi ha compromesse le facoltà cognitive, non avrà
l’eloquio verbale per esprimersi ma peggiora i propri sintomi. L’incontro è già una terapia.
Si cita l’interessante articolo uscito ieri sul quotidiano “Il Giorno” dal titolo: “La famiglia
riunita attraverso una finestra (chiusa)” con un video assai eloquente.

LE PRIME PROPOSTE CHE NOI PARENTI OGGI RIVOLGIAMO ALLA DIREZIONE PARADISO DI
FERRARA E AL SUO AMMINISTRATORE DELEGATO MICHELE FIORENTINI, ALLA DIRETTRICE
GENERALE DELLA AZIENDA USL MONICA CALAMAI E AL DIRETTORE SANITARIO EMANUELE
CIOTTI E INFINE AL SINDACO DI FERRARA ALAN FABBRI SONO BEN CHIARE E URGENTI:

(1) Sanificare giornalmente gli ambienti in ottemperanza alla Circolare del 22/02 del
Ministero della Sanità: “COVID-2019. Nuove indicazioni e chiarimenti”.
La circolare si rivolge a tutte le strutture sanitarie “inclusi i servizi di pronto soccorso” e
chiarisce le “misure di prevenzione e controllo delle infezioni (precauzioni standard, via
aerea, da droplets e da contatto)” nel caso di presenza di pazienti affetti da Covid-19.
In particolare, raccomanda una sanificazione giornaliera delle stanze di isolamento e “al
più presto in caso di spandimenti evidenti e in caso di procedure che producano aerosol,
alla dimissione del paziente, da personale con protezione DPI. Una cadenza superiore è
suggerita per la sanificazione delle superfici a maggior frequenza di contatto da parte del
paziente e per le aree dedicate alla vestizione/svestizione dei DPI da parte degli operatori.

(2) Ripristinare per gli anziani non autosufficienti la chiamata o meglio la videochiamata
telefonica ai parenti almeno una volta al giorno;
3) Ripristinare per coloro che possono spostarsi in carrozzina e per coloro che possono
camminare, sperando che ci sia rimasto ancora qualcuno, l’incontro attraverso il vetro
della Portineria, con la possibilità di sentire la voce attraverso l’uso di telefonini e tablet
per colmare un poco il vuoto vissuto così da tanto tempo con volti, suoni e sorrisi noti al
cuore di ognuno;

(4) Spostare, muovere e far alzare dal letto le persone per evitare polmoniti da stasi, gravi
piaghe da decubito, sepsi, disturbi genitourinari, pieliti e soprattutto far percepire per
quanto possibile una nuova situazione emotivo-relazionale fatta di ascolto e gentilezza che
li tranquillizzi senza ricorrere all’uso di sedativi.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
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