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da: ufficio stampa Comune di Ferrara

Il grande equivoco del “Bail In”

di Gianpiero Magnani

16-12-2015

http://www.valori.it/finanza-etica/il-grande-equivoco-del-bail-in-2-11106.html

Buxelles, notte, l’insegna dell’Euro illuminata fuori dalla sede della Banca centrale europea (Bce) 728 milioni di euro è l’importo delle obbligazioni subordinate che è stato azzerato da un decreto del Governo in una domenica di novembre per salvare quattro banche in crisi: un assaggio anticipato, parziale ma applicato a decine di migliaia di risparmiatori, della normativa europea di risoluzione delle crisi bancarie che entrerà a pieno regime ad inizio 2016. E’ il cosiddetto “bail in” che prevede, in caso di dissesto di una banca, che il salvataggio venga pagato in primo luogo dagli azionisti, poi dagli obbligazionisti e infine dai depositanti che hanno oltre 100 mila euro, e solo dopo di questi attivando l’intervento di un fondo di risoluzione. In pratica, saranno in primo luogo i principali clienti della banca a sopportare l’onere maggiore e poi, in via sussidiaria, le altre banche attraverso i versamenti al fondo.

La logica sottostante a questa novità europea è che a rispondere non devono essere più i contribuenti, e cioè che il salvataggio delle banche in crisi non potrà più essere effettuato dagli Stati, che finora hanno corrisposto cifre considerevoli alle banche europee (ma minime in Italia) con conseguente aumento del debito pubblico. In pratica, si sostiene, per salvare le banche prima rispondevano gli Stati facendo gravare l’onere sui contribuenti attraverso la tassazione; ora, invece, a rispondere sono i risparmiatori, anzi quei risparmiatori che hanno scelto di investire nella banca sbagliata: magari, come è successo in questo primo e parziale assaggio di “bail in”, perché avevano sottoscritto obbligazioni subordinate ignari del rischio che correvano, in anni in cui la situazione economica e finanziaria degli Stati – e delle banche – era completamente diversa da quella attuale e nella quale il “bail in” era lontanissimo persino dall’essere concepito. Ma questi risparmiatori non sono a loro volta anche contribuenti? Non vi è forse una discriminazione di trattamento fra i contribuenti genericamente intesi e questi contribuenti-risparmiatori che vedono ora azzerati i loro risparmi? Soprattutto se pensiamo che il contributo dei secondi (i risparmiatori) è certo e pienamente quantificabile, mentre quello dei primi (i contribuenti) è indiretto ed eventuale in quanto gli Stati impegnano sì risorse per salvare le banche, ma possono (anzi, devono) nazionalizzarle e poi rimetterle sul mercato una volta risanate, recuperando in tutto o in parte i finanziamenti erogati.

Ma siamo davvero sicuri che l’alternativa sia tra far pagare i contribuenti e far pagare i (alcuni) risparmiatori? Siamo proprio certi che la soluzione individuata in sede europea sia quella giusta?

Chi ha inventato il “bail in” forse non ha letto Charles P. Kindleberger, l’economista che contribuì al Piano Marshall e che più di altri si è occupato delle crisi bancarie e finanziarie, con un libro che è tuttora riconosciuto da Roubini, Rogoff ed altri economisti come il principale testo sull’argomento, la sua Storia delle Crisi Finanziarie.

La tesi fondamentale di Kindleberger è che l’onere del salvataggio delle banche in crisi non deve essere sostenuto né dai clienti della banche in questione (cioè i risparmiatori), né dagli Stati (cioè dai contribuenti, che peraltro spesso sono anche risparmiatori); tale onere spetta, in primo luogo, alle banche centrali, che sono state create storicamente proprio per adempiere a questo compito. Scrive Kindleberger: “Il mercato ha bisogno di uno stabilizzatore. E’ una sciagura che le banche debbano chiedere aiuto al Tesoro anche per le fluttuazioni stagionali. Qualcuno deve assumersi la responsabilità”. Chi debba essere questo qualcuno è chiarissimo, Kindleberger lo chiama prestatore di ultima istanza: “Il prestatore di ultima istanza non è il parto della mente di un economista ma emerge dalla pratica del mercato (…) la Banca d’Inghilterra era prestatore di ultima istanza già nel XVIII secolo”.

La banca centrale deve vigilare, sanzionare (anche pesantemente) chi sbaglia, ma quando la situazione diventa critica deve intervenire senza se e senza ma, salvaguardando tutti i risparmiatori, nessuno escluso.

La normativa del “bail in” ha preoccupanti somiglianze per i suoi effetti col Fiscal Compact: anche qui, sono stati introdotti vincoli come quello sul limite al 3% del deficit di bilancio che ha imposto politiche di austerità, o come quello del limite al 60% del debito pubblico degli Stati in rapporto al Pil che peraltro non trova riscontro alcuno nella storia dei default del debito pubblico: è Rogoff, questa volta, a spiegarci che il più grande default recente del debito pubblico, quello argentino nel 2002, avvenne con un rapporto debito/Pil di poco superiore al 50 per cento! Non è l’incidenza del debito sul Pil a creare problemi di solvibilità, quanto la volontà politica di far fronte agli impegni presi.

E allora? E allora la normativa sul “bail in”, come anche quella sul Fiscal Compact, devono essere riformate radicalmente nel solo modo possibile: da un lato, le crisi bancarie vanno gestite unicamente e completamente dalla banca centrale, dall’altro i debiti degli Stati che aderiscono all’eurozona vanno unificati in un unico debito pubblico europeo, con l’emissione degli eurobond. Ad una sola moneta deve corrispondere un solo debito pubblico, e per le crisi bancarie deve esserci il prestatore di ultima istanza – cioè la banca centrale – e niente altro. Solo così si potranno prevenire le future crisi; altrimenti, rischiamo di innescare bombe ad orologeria che sarà difficile, e costosissimo, gestire poi.

 

di Gianpiero Magnani, collaboratore di “Valori”

 

 “Valori” è una testata giornalistica di proprietà della Fondazione Culturale Responsabilità Etica, promossa da Banca Etica e edita dalla Società Cooperativa Editoriale Etica.

LAVORI PUBBLICI – Oggi l’entrata in funzione del nuovo impianto di pubblica illuminazione

Nella zona della Stazione cento nuovi punti luce ad alta efficienza e risparmio energetico

16-12-2015

E’ prevista per oggi, mercoledì 16 dicembre, l’entrata in funzione del nuovo impianto di pubblica illuminazione della zona cittadina della Stazione ferroviaria, la cui realizzazione è stata completata in questi giorni.
Le opere, eseguite a cura di Hera Luce, nell’ambito degli interventi previsti dal contratto di servizi con l’Amministrazione comunale, hanno interessato viale della Costituzione e il relativo parcheggio, il piazzale della Stazione e via Felisatti, con il completo rifacimento di 100 punti luce e il passaggio del tipo di alimentazione da quello “in serie” a quello “in derivazione”.
Per il piazzale della Stazione sono stati utilizzati proiettori a led, installati su torri faro di 14 metri d’altezza, e nuovi punti luce su palo, posti sul bauletto antistante le corsie degli autobus dal lato opposto alla Stazione.
In viale della Costituzione i nuovi apparecchi illuminanti a led sono stati invece installati su pali di 6 metri d’altezza, con sbraccio doppio in grado di illuminare sia la strada che la pista ciclabile. Mentre in via Felisatti gli apparecchi a led sono stati montati su pali di 8 metri d’altezza, con sbraccio singolo o doppio.
Le lampade a led utilizzate sono di nuova generazione, ad alta efficienza luminosa (con temperatura di colore pari a 4000°K) e con sistema di auto-dimmerazione per la riduzione notturna del flusso luminoso, in funzione del risparmio energetico. Il nuovo impianto permetterà infatti un risparmio di circa il 45-50% dell’energia elettrica assorbita, oltre a un notevole miglioramento della qualità della luce e della continuità di esercizio.
Nell’ambito dell’intervento si è proceduto anche al totale rifacimento dei quadri elettrici di alimentazione e delle linee di alimentazione, oltre che all’esecuzione di tutte le opere civili (scavi, plinti, pozzetti) a servizio dei nuovi impianti.
Nelle prossime settimane i lavori saranno completati con il rifacimento degli impianti di pubblica illuminazione dell’incrocio fra viale Cavour, viale della Costituzione e viale Po, e dell’impianto di illuminazione di viale Po nel tratto compreso tra viale IV Novembre e via Porta Catena.

 

(in allegato foto del nuovo impianto di viale della Costituzione)

 

BIBLIOTECA ARIOSTEA – ‘Anatomie della mente’: conferenza giovedì 17 dicembre alle 16,30

‘La Santa Anoressia: il digiuno nei suoi aspetti storici, filosofici, medici e psicologici’

16-12-2015

E’ in programma per giovedì 17 dicembre alle 16.30, nella sala Agnelli della biblioteca Ariostea l’appuntamento di apertura del nuovo ciclo di ‘Anatomie della Mente’, le conferenze dei Giovedì di Psicologia di Stefano Caracciolo, Ordinario di Psicologia Clinica dell’Università di Ferrara, giunto quest’anno all’ottava edizione e con accesso libero e gratuito per tutti gli interessati.
Tema dell’incontro sarà: “La Santa Anoressia. S.Caterina da Siena: santa o anoressica? Il digiuno nei suoi aspetti storici, filosofici, medici, psicologici”.
Oltre a Stefano Caracciolo che parlerà del potere del digiuno, interverranno Mario Antonio Reda, Ordinario dell’Università di Siena, in tema di Anoressia e santità in S.Caterina da Siena, Mario Fulcheri, Ordinario di Psicologia Clinica dell’Università di Chieti, sui trattamenti in Anoressia Nervosa, e Michele Rugo, Direttore Scientifico della Struttura riabilitativa ‘Villa Gruber’ di Bologna, con una relazione clinica sugli aspetti mistico-religiosi nella anoressia.

LA SCHEDA a cura di Stefano Caracciolo:

I Disturbi del Comportamento Alimentare (Anoressia Nervosa, Bulimia Nervosa e BED, ovvero Binge Eating Disorder) rappresentano una seria minaccia e una drammatica emergenza per la medicina moderna, per la loro elevata incidenza e gravità.
Nel contempo questi Disturbi si presentano come una sfida per la moderna psichiatria da diversi punti di vista: quello scientifico, in cui si è ancora alla ricerca di una causa (eziologia) e dei meccanismi con cui i fattori causali determinano i sintomi (patogenesi), quello clinico, in cui diversi tipi di trattamento devono integrarsi in senso multidisciplinare, e quello psicologico per il particolare funzionamento dei processi psichici in pazienti, per lo più giovani donne, in cui si assiste al sovvertimento più totale dei meccanismi fisiologici della fame e della sazietà.
Sul piano filosofico e religioso però il digiuno, la ascesi, il distacco dai piaceri terreni alla ricerca di una estasi spirituale in senso mistico hanno una storia millenaria, e lo studio di questa eredità del passato può aiutarci nel decifrare il mistero da cui questi disturbi sono tuttora avvolti.
L’anoressia e le altre manifestazioni corporee furono nel Medioevo l’unica possibilità per la donna di affermare il proprio potere nel ruolo sociale, mistico-religioso. Una donna era destinata a sposarsi con chi era designato dalla famiglia di origine, oppure ad entrare in un convento di clausura.
In tal caso, però, non poteva studiare e non acquisiva il potere clericale di parlare in pubblico e predicare. Solo una rinuncia eclatante al proprio corpo permette alla donna di favorire, trasmettere e viversi le sensazioni e i desideri come manifestazione di fede ed espressione religiosa.
La “Santa anoressica” trova così una possibile conferma nel proprio ruolo di potere mistico, attraverso la possibilità di convincere della sua santità i confessori spirituali a cui veniva affidata e a cui non cedeva, come non aveva ceduto alla famiglia, quando le veniva richiesto di guarire riprendendo a nutrirsi.
L’anoressia, insieme alla flagellazione ed altre sofferenze corporali, diventa il mezzo per avviare alla santità la donna il cui corpo era simbolo di lussuria, debolezza e irrazionalità. Da un’indagine condotta da Rudolph Bell su 170 sante italiane del Medioevo, la metà presenta una caratteristica anoressia.
L’esperienza mistica può essere peraltro accostata ad una serie di dissociazioni della coscienza legate a situazioni ‘estreme’, come il digiuno (fame e soprattutto sete) che conducono i soggetti che, volontariamente o no, sono sottoposti a tale restrizione dapprima a stati di esaltazione dell’umore e poi, via via che il digiuno si prolunga, a stati deliranti e allucinatori.
Il famoso esperimento negli anni ’40 del secolo scorso che viene denominato ‘Minnesota Starvation’ condotto dal grande scienziato Ancel Keys, che sarebbe poi divenuto lo scopritore della cosiddetta ‘dieta mediterranea’, ha dimostrato in modo drammatico gli effetti distruttivi del digiuno sulle attività mentali.
Esperienze di ricerca condotte presso la Psicologia Clinica dell’Università di Ferrara hanno confermato la modificazione dell’umore in questo senso in volontari sani che si sono sottoposti a sole 24 ore di digiuno water-only.

LAVORI PUBBLICI E SPORT – Tre nuovi progetti comunali vincitori di bandi

Motovelodromo, Campo scuola, Darsena: prosegue la riqualificazione degli impianti sportivi cittadini

16-12-2015

Sono tutti vincitori di bandi di finanziamento i tre progetti di riqualificazione che l’Amministrazione comunale ha programmato per i prossimi mesi per altrettanti impianti sportivi cittadini. A darne notizia sono stati stamani in conferenza stampa gli assessori Simone Merli e Aldo Modonesi, assieme al sindaco Tiziano Tagliani e al dirigente del Servizio Edilizia del Comune Ferruccio Lanzoni.
Il primo degli interventi prevede la manutenzione straordinaria del campo sportivo scolastico comunale di via Porta Catena, con lavori per il rifacimento della pista di atletica allo scoperto e la sistemazione della tribuna e dei relativi servizi igienici oltre che dei locali spogliatoio.
Il secondo progetto comprende invece interventi di ristrutturazione da eseguire all’interno del Motovelodromo di via Porta Catena e, in particolare, il completo ripristino della pista, inutilizzata da quasi due decenni e lo smantellamento della tribuna in disuso sul lato est.
Entrambi i progetti sono stati ammessi a contributo per mutuo ad interessi zero da contrarre con l’Istituto di Credito Sportivo, nell’ambito dell’iniziativa “500 impianti sportivi di base”, per la somma di 150mila euro ciascuno.
Il terzo intervento prevede infine la realizzazione, nella Darsena di San Paolo, di un rimessaggio barche con annessa palazzina uffici e servizi (bar e bagni per il pubblico). L’opera, che richiederà una spesa complessiva di 900mila euro, è risultata una delle dieci vincitrici del bando regionale per progetti di miglioramento del patrimonio impiantistico sportivo regionale, ottenendo un contributo regionale di 420mila euro. La quota restante sarà finanziata in parte con risorse del Comune, in parte con fondi del Cus, gestore della struttura.
Nell’illustrare i dettagli delle opere in programma, assessori e sindaco hanno espresso grande soddisfazione sia per i risultati ottenuti dalla partecipazione dei progetti ai rispettivi bandi sia per il lavoro svolto dai tecnici comunali.

 

 

In allegato schede e tavole dei progetti, immagini del Motovelodromo e di un momento della conferenza stampa di presentazione delle opere:

 

INTERPELLANZE E INTERROGAZIONI – Presentate dai gruppi FI, PD, M5S, SEL in Consiglio comunale

Richieste in merito a cessione delle quote Versalis, Guardia Medica nelle festività, identità dei migranti, telefonia mobile ed l’elettrosmog

16-12-2015

Queste le interpellanze e le interrogazioni pervenute:

– il consigliere Fornasini (gruppo FI in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore Aldo Modonesi in merito ai parcheggi dell’auto dell’assessora Annalisa Felletti
– i consiglieri Finco, Talmelli e Turri (gruppo PD in Consiglio comunale) hanno interrogato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora Caterina Ferri in merito alla cessione delle quote Versalis

 

– il consigliere Maresca (gruppo PD in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore Roberto Serra in merito al Natale è in centro a Ferrara e Festa di Capodanno

 

– la consigliera Peruffo (gruppo FI in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessora Chiara Sapigni in merito alla Guardia Medica in relazione alle prossime festività

 

– il consigliere Fochi del Gruppo M5S in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore Simone Merli in merito ai maggiori controlli di accertamento d’identità dei migranti

 

– il consigliere Fiorentini (gruppo SEL in Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Tiziano Tagliani e gli assessori Caterina Ferri e Roberto Serra in merito agli impianti di telecomunicazione per telefonia mobile e l’elettrosmog.

 

 

SOGGIORNI SOCIALI – Iniziativa Patrocinata dal Comune di Ferrara

Aperte le iscrizioni per partecipare ai Soggiorni sociali inverno 2016

16-12-2015

Sono aperte da oggi (mercoledì 16 dicembre) e fino ad esaurimento dei posti disponibili, nelle sedi delle associazioni ADA, Ancescao e Auser, le iscrizioni per partecipare ai Soggiorni sociali inverno 2016. Le partecipazione è aperta alle persone autosufficienti senza limiti di età, con il solo vincolo per i minori di essere accompagnati da adulti di riferimento.

Come di consueto il Comune di Ferrara concede il Patrocinio all’iniziativa, organizzata dalle associazioni di volontariato e gestita dalle agenzie turistiche.

I soggiorni previsti:
• SANREMO dal 19 gennaio al 2 febbraio 2016
• ISCHIA: dal 6 al 20 marzo 2016
• SPAGNA – COSTA BRAVA dal 7 al 14 aprile 2016

Le iscrizioni si ricevono dal 16 dicembre presso:
• ADA – Via Oroboni,42 tel. 0532/250806/9
• ANCeSCAO – P.le Atleti Azzurri d’Italia s.n. tel. 0532/93478
• AUSER – Via Antolini.15/a tel 0532/767654
dalle ore 9,00 alle ore 11,30 di Lunedì, Martedì, Giovedì, Venerdì,  fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Per ulteriori informazioni: email ufficiosoggiorni@gmail.com

INAUGURAZIONE MOSTRA – Venerdì 18 dicembre alle 17 nella sede di Pass Sr in via Cairoli

“Insicuri, quasi sicuri, sicuri. Viaggio attraverso la fragilità”, le opere 2006-2015 di Piero Maria Romani

16-12-2015

(Comunicato a cura degli organizzatori) 

 

Inaugura venerdì 18 dicembre alle 17, alla presenza del vicesindaco Massimo Maisto, la mostra “Insicuri, quasi sicuri, sicuri. Viaggio attraverso la fragilità”, Opere 2006-2015 di Piero Maria Romani, che si terrà dal 21.12.2015 al 21.02.2016 presso la sede di Pass Srl in via Cairoli, 22 a Ferrara.
La mostra dà corpo al progetto Comunicare la Sicurezza attraverso l’Arte col quale Pass Srl, centro di formazione e consulenza sulla sicurezza sul lavoro ed in materia ambientale, si propone di trasmettere la Sicurezza come Valore, sul lavoro e nella vita, passando attraverso una comunicazione visiva, emozionale, capace di influenzare le coscienze.
L’evento ha il patrocinio del Comune di Ferrara, della Camera di Commercio di Ferrara e di Unindustria Ferrara e il supporto di tre importanti sostenitori: Fondazione Aldini Valeriani, Unipol Banca e S.I.L.L.A. Sas.
Il vernissage, esclusivamente ad invito per ragioni organizzative, sarà arricchito dalla realizzazione da parte di Piero Maria Romani di uno dei suoi “Paesaggi compensativi per l’umanità, ossia del bello da contemplare per compensare almeno parte la semitotale disarmonia di questi anni”.
Da lunedì 21.12.2015 la mostra resterà aperta gratuitamente al pubblico fino al 21.02.2016.
Paola Garavini, legale rappresentante di Pass Srl e ideatrice dell’iniziativa, così racconta: ci proponiamo di diffondere la Cultura della sicurezza, in un panorama economico e sociale molto difficile, dove le contingenze, la crisi, le difficoltà oggettive, che mettono a rischio la sopravvivenza stessa delle aziende, portano a considerare i temi della sicurezza sul lavoro e della salvaguardia ambientale come marginali, importanti ma sacrificabili ad istanze più pressanti.
In questo panorama, tuttavia, lavorare in Sicurezza, invece di essere un freno, diventa un volano della crescita: investire in risorse di qualità diventa a questo punto la chiave di volta, ciò che fa la differenza tra la mera sopravvivenza e lo sviluppo. Scegliere per la propria azienda la qualità nella consulenza e nella formazione, anche per questi temi, trasforma infine un onere burocratico in un’opportunità irrinunciabile.
Dalla Cultura della Sicurezza, dunque, alla Sicurezza come Valore, nelle aziende, sul lavoro e nella vita quotidiana.
Comunicare è indispensabile, oltre che inevitabile, tuttavia comunicare un Valore richiede un canale speciale: così è nata l’idea di trasmetterlo con un messaggio emozionale, visuale, capace di parlare alle coscienze, e abbiamo deciso di realizzare questa evento insieme a Piero Maria Romani, artista molto sensibile al tema della fragilità dell’essere umano, che racconta spesso nelle sue opere.
L’autore: Piero Maria Romani, artista che ha esposto tra l’altro alla biennale di Venezia curata da Vittorio Sgarbi, a Palazzo delle Esposizioni di Roma, al Festival di filosofia di Modena e a quello di Internazionale di Ferrara,
Durante la mostra saranno esposte tre serie di opere che si collegano ai temi dell’insicurezza e del disagio contemporanei, e a quelli immediatamente collegati del bisogno di protezione:
Gli uomini fragili, sono uomini senza sicurezze nella vita: “la sofferenza è forse la prima cosa che incontriamo, quando veniamo al mondo, e l’ultima ad abbandonarci quando ce ne andremo, […]. Ce n’è talmente tanta per ogni essere umano da pensare che forse sia proprio il nostro metro, […] e contemporaneamente la nostra grandezza, per il fatto di percepirla ed andare avanti ugualmente”.
Paesaggi Compensativi, marine, albe, tramonti, presentati in una versione grafica innovativa, da contemplare per compensare, almeno in parte, la bruttura intollerabile di questo tempo, per immettere del bello nelle nostre vite. Nella parte inferiore in bianco di ogni disegno è scritta la cosa specifica che quel paesaggio compensativo si propone di contrastare. La mostra presenta 11 paesaggi compensativi in versione extension, ossia copie uniche ingrandite e firmate dall’autore.
Cappottini per l’anima “capi pesanti per far superare all’anima il lungo inverno dei valori” . Ogni capo della collezione, realizzato in stoffe assemblate su sculturina in pongo, porta il nome di un importante filosofo; quasi tutti i cappottini hanno un collegamento più o meno ludico con il filosofo che dà loro il nome.

CITTA’ SOLIDALE E SICURA – Venerdì 18 dicembre alle 17 in via P. Lana, organizzata dagli abitanti della zona Foro Boario

‘Far filò’ conclude l’attività annuale con un brindisi natalizio al condominio “Il Quartiere”

16-12-2015

(Comunicato a cura del Centro di Mediazione Sociale del Comune di Ferrara)

 

Con l’aperitivo di Natale, aperto a tutti, in programma venerdì 18 dicembre alle 17 nella saletta del Condominio “Il Quartiere” (via Pietro Lana 1) si conclude l’attività annuale di “Far filò”, gruppo spontaneo di cittadini che si occupa di organizzare attività culturali e sociali per gli abitanti della zona Foro Boario, al fine di valorizzare il contesto territoriale in cui opera.
Per rendere la situazione conviviale, si chiede agli intervenuti di portare qualcosa da mangiare e/o da bere. “Far filò” divulgherà presto un ricco calendario di iniziative che si svolgeranno durante tutto l’anno 2016.

Le iniziative, aperte a tutti e a ingresso libero, sono supportate dal Centro di Mediazione Sociale del Comune di Ferrara.

 

Per info: Centro di Mediazione Sociale Viale Cavour 177 (Grattacielo) tel. 0532/770504
centro.mediazione@comune.fe.it

LAVORI PUBBLICI – Incontro giovedì 17 dicembre alle 15

Sopralluogo a fine lavori della Prospettiva di Corso della Giovecca

16-12-2015

Giovedì 17 dicembre alle 15 (ritrovo lato piazzale delle Medaglie d’Oro), avrà luogo un sopralluogo allo storico monumento cittadino della Prospettiva di Corso della Giovecca a conclusione dei lavori di riposizionamento dei pinnacoli.

All’incontro, che ufficializzerà la conclusione dei lavori di consolidamento e ricollocazione degli imponenti elementi di decorazione in pietra, rimossi all’indomani del sisma del maggio 2012, interverranno il sindaco Tiziano Tagliani e l’assessore comunale ai Lavori pubblici Aldo Modonesi, oltre a rappresentanti della Fondazione Cassa di Risparmio di Ferrara e dell’associazione Ferrariae Decus.

Procedono nel frattempo le operazioni di smantellamento del cantiere che si concluderanno nella mattinata di giovedì 17 dicembre. Entro mercoledì sera (16 dicembre) saranno invece ripristinate le regolari condizioni di viabilità nell’area.

 

>> Giornalisti, fotografi e operatori video sono invitati

 

link a schede e documentazione

http://www.cronacacomune.ithttp://www.cronacacomune.it/notizie/24973/prospettiva-corso-giovecca-recupero.html

 

MUSEO DI STORIA NATURALE – Due laboratori per bambini il 19 e 20 dicembre alle 15,30

Piccoli apprendisti scienziati sul ‘sentiero di Pollicino’

16-12-2015

E’ pensato per avvicinare i più piccoli alle prime conoscenze scientifiche il percorso animato sul ‘sentiero di Pollicino’ che i bambini dai 4 ai 7 anni potranno seguire partecipando a uno dei due laboratori in programma sabato 19 e domenica 20 dicembre al Museo civico di Storia naturale di Ferrara.
I giovani partecipanti potranno fare conoscenza con un cucciolo che si è smarrito, scoprendo il modo di comunicare della sua specie, cosa mangia, come costruisce la tana e tanto altro ancora.
I laboratori avranno inizio alle 15,30, per una durata di circa due ore.
Per partecipare è necessaria la prenotazione, da effettuare contattando la sezione didattica del Museo (via de Pisis 24, Ferrara) al numero 0532 203381, dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 o all’indirizzo dido.storianaturale@gmail.com (info su www.comune.fe.it/storianaturale).

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COMUNE DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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Francesco Monini
direttore responsabile


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