Presepi illustrati d’artista:
tour delle rappresentazioni creative emiliane
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Presepi illustrati d’artista:
tour delle rappresentazioni creative emiliane
Presepi illustrati d’artista rallegrano le feste natalizie nostrane. La ricorrenza del Natale è legata al tradizionale allestimento del presepio: quella composizione di figure che mette in scena la nascita di Gesù nel chiuso di una stalla, accolto su una mangiatoia (dal latino prae = davanti e saepes= siepe, recinto).
La ricostruzione delle scene della Natività di Gesù sotto la capanna di Betlemme e quella dell’Adorazione dei Magi – in vista dell’Epifania del 6 gennaio – prende forma nelle case, ma anche in vetrine, piazze e luoghi pubblici. Per quegli artisti e illustratori che hanno una particolare e originale vena creativa, il presepio diventa l’occasione per un’interpretazione personale della narrazione.
Non c’è infatti niente di meglio di un’immagine consolidata per stimolare e sfidare l’estro di chi ha un approccio artistico e inventivo, accompagnato da una felice manualità. Tra Bologna e Ferrara, nel raggio di poche centinaia di metri viene offerta quest’anno la possibilità di ammirare diverse creazioni, firmate da illustratori e artisti. Questi presepi emiliani si contraddistinguono per l’utilizzo predominante del supporto cartaceo o comunque di pannelli bidimensionali in materiali più robusti, come possono essere il cartoncino, il legno, ma anche lastre di metallo.
Il presepe più spettacolare e in vista è sicuramente quello che occhieggia dal fossato del Castello Estense, a Ferrara, dove lo si può ammirare dalla centralissima piazza Savonarola. Le figure di Maria e Giuseppe si ergono già da metà dicembre nella scena allestita sotto il voltone dell’imbarcadero, in riva alla vasca che circonda la fortificazione degli antichi Estensi.
La sera della Vigilia di Natale, il 24 dicembre, l’allestimento si arricchisce di un’ulteriore performance. I volontari del Gruppo Subacqueo Ferrarese si immergono nell’acqua per una scenografica fiaccolata. I sub si passano di mano in mano la figura del bambino, che viene così posta tra le sagome del bue e dell’asino, completando la rappresentazione.
Questo presepe acquatico è opera di Flavia Franceschini, scultrice ferrarese classe 1955, che dopo aver frequentato il corso di laurea in Arte del Dams, all’Università di Bologna, si è specializzata come ebanista-intagliatore.
Flavia racconta: “Era il 1983 quando un amico del Gruppo subacqueo mi ha chiesto di collaborare al progetto di un presepe a immersione. L’opera doveva essere grande abbastanza per poterla vedere dalla strada, ma anche leggera perché i sommozzatori potessero trasportarla a mano”. L’artista decide perciò di disegnare le sagome a grandezza naturale, ritagliarle in pannelli di legno compensato e dipingerle ad olio. L’aggiunta di una protezione in cera ha consentito di preservare in modo impeccabile il tutto fino ad oggi, per oltre quarant’anni.
L’opera invoglia Flavia a fare un presepe anche per sé, per metterlo fuori dall’atelier Cose di legno, che insieme a una collega intagliatrice ha gestito per diversi anni in vicolo Cornuda. La bottega-laboratorio, in pieno centro storico ferrarese tra piazza Trento Trieste e corso Giovecca, era luogo di esposizione e vendita di sculture e oggetti, intagliati perlopiù in legno di cirmolo.
“Era il 1986 – racconta Flavia Franceschini – quando ho deciso di usare la stessa tecnica per creare una Natività da esporre davanti al negozio, ma poiché il bue e l’asinello erano troppo ingombranti, li ho sostituiti con le figure di un pastore e una pastora. Il bambinello in questo caso era già sulle ginocchia di Maria, mentre per l’allestimento del Castello non l’ho disegnato, perché i sub lo potessero portare separatamente la sera della vigilia”.
Questa versione di presepio dipinto si può ammirare ora di nuovo, perché è in mostra nella sede dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, in viale Aldo Moro 50, a Bologna, dove fino al 17 gennaio 2025 è visitabile tutti i giorni esclusi i festivi, dalle 9 alle 18.
Altro presepe di dimensioni più piccole, ma non meno variegato è quello realizzato dall’illustratore Claudio Gualandi, grafico e artista ferrarese classe 1946, diplomato in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Venezia. La scena della Natività per Claudio sta tutta dentro a una scatola di cartone di formato A4.
Il coperchio si solleva e incorpora già il fondale con tutti gli elementi di base: Maria e Giuseppe con il bambino sotto la capanna riscaldata da bue e asinello, i pastori, la cometa e gli elementi intorno alla stalla.
L’opera è in mostra fino a domenica 5 gennaio 2025 alla Idearte Gallery, in via Terranuova 41 a Ferrara, con tante altre delle fantasiose e raffinate opere illustrative di Gualandi. Per arricchire la composizione, la scatola contiene tre fogli in cartoncino con altre 13 figure da ritagliare, illustrate con il tratto ironico e veloce che contraddistingue l’autore. È sufficiente piegare una listarella in fondo al disegno e si crea la base per posizionarla sul ripiano.
Tra cammelli, pecore, pastori, contadine e galline, salta fuori anche l’autore stesso dell’opera. Gualandi è riconoscibile nella figura del pittore con i baffi, seduto davanti al cavalletto secondo un uso antico con cui talvolta gli artisti si inserivano nei loro quadri. “Il fondale – racconta Linda Mazzoni dello studio Gualandi – è nato per un progetto di animazione della chiesa di Santa Francesca Romana di Ferrara. Da lì a Claudio è venuta l’idea di arricchirlo con nuovi personaggi, trasformandolo in un presepe portatile”. Il prototipo viene messo a punto nel 2021, in tempo di lockdown intermittente, come una sorta di supporto giocoso, disponibile per ogni evenienza.
Ancora più piccolo il presepe di carta disegnato da Giovo, artista classe 2004 diplomato al Liceo artistico, che vive tra Bologna e Tiblisi. La sua versione della storia sta tutto dentro a una scatola da cartoline ed è esposta nella vetrina della libreria Eccelibro, via Saraceno 34 a Ferrara.
Una Natività essenziale, composta dal bambinello celeste che si cala da una stella tra Giuseppe e Maria, mentre bue e asinello sono apposti come sentinelle estraibili. Sullo sfondo gli abeti di sapore nordico si alternano a una palma esotica nelle sagome di carta e cartoncino di diverso colore, ritagliati da carta stampata di giornali o riviste. Ancora celati i tre Magi pieghevoli, in viaggio con i loro doni e i tratti a colori pastello, da mettere in scena per l’Epifania.
Largo una ventina di centimetri per poco più di 15 di profondità è il presepe dell’illustratore bolognese Davide Bonazzi, classe 1984, che ha studiato allo IED di Milano e all’Accademia di Belle arti di Bologna.
La sua versione del presepe è in rame intagliato, con ogni figura che si solleva come sagoma essenziale. Tratti minimi delineano ogni personaggio, dai magi scintillanti e filiformi al semicerchio della capanna che avvolge la famigliola.
Emblematico il bambino definito dal vuoto di una sagoma all’interno dell’ovale che sintetizza la culla. La figura richiama una serratura di porta, che sembra dar forma alla metafora di una nuova chiave di lettura del mondo. Questa rappresentazione è privata, ma visibile sulle pagine social dell’artista che ha illustrato copertine e pagine di riviste come The New York Times, The Wall Street Journal, UNESCO, Wired.
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Giorgia Mazzotti
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