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Da: Ufficio Stampa – Ascom Ferrara

Al via nel prossimo weekend dal 26 al 28 ottobre la seconda edizione del “Festival del Ciclista Lento” promosso da Ascom Confcommercio, Ferrara Incoming, Visit Ferrara e da Slow Travel. “Si tratta di un’iniziativa che sosteniamo con piacere ed entusiasmo: il turismo è una nostra risorsa preziosa e questo territorio e questa città vanno apprezzati a passo di bicicletta. E’ un modo per svolgere davvero una sana e corretta attività fisica e nello stesso tempo per esercitare un’ adeguata attenzione al nostro Ambiente ed alla Qualità della Vita. In definitivo un impegno concreto al rispetto e salvaguardia della sostenibilità ambientale” così Davide Urban direttore generale di Confcommercio Ferrara. Ad illustrare in dettaglio le iniziative nel fine settimana tutto dedicato alla bicicletta Guido Foddis giornalista, musicista ed anima sia di Slow Travel che del media partner la “Repubblica delle Biciclette:”Il “Festival del Ciclista Lento” vuole diventare un must di chi vive la quotidianità in bicicletta, andando al lavoro, al cinema o facendo la spesa. E naturalmente spinge la società a riflettere se è più veloce, nel traffico dell’ora di punta, un ciclista lento o un automobilista al volante di SUV. Un po’ come il paradigma della tartaruga contro Achille. Il festival inoltre vuole inoltre dimostrare al mondo economico che la comunità dei lenti, dei poco performanti, di chi non lotta per primeggiare, sia un target perfetto per sviluppare un’offerta turistica e commerciale alternativa a quella attualmente dominante. Essere ultimi non è un’afflizione, è “cool”. Lo dimostrano anche gli ospiti del ciclismo professionistico, dalla Maglia Nera del Giro d’Italia Giuseppe Fonzi al campione, un tempo veloce ed ora lento, Gianbattista Baronchelli. Verranno a Ferrara anche loro, per il “Festival del Ciclista Lento” a mettersi in gioco con autoironia. Perché alla fine, questo Festival, non è altro che questo: un gran bel gioco!”
Un appuntamento che in sintesi spazia dal turismo, alla pratica sportiva, dall’enogastronomia alla sostenibilità ambientale: in programma a Ferrara il 26 (al Velodromo di via Gustavo Bianchi) lo spettacolo teatrale La Perla del Brenta con i cori del Club Alpino di Ferrara e delle Mondine di Porporana, preceduto da un convegno riservato agli addetti ai lavori (alle ore 17.30 in diretta Facebook) sulla “Bicicletta come modello di turismo moderno” con la presenza di Luca Baraldi, amministratore delegato della Segafredo Zanetti Grandi Eventi, Vittorio Anastasia di Ediciclo, Alessandro Bratti di Ispra e rappresentati della Federazione Italiana Amici della Bicicletta ; si prosegue sabato 27, sempre in città, con la pedalata…enogastronomica più lenta al mondo (5 km in…5 ore) e con il tentativo di record dell’ora su pista (ma il più lento) con il mitico ciclista Gianbattista Baronchelli (al Velodromo cittadino, ore 17) mentre in serata si svolgerà il classico Galà delle Maglie Nere del Giro d’Italia ed il concerto della band della “Repubblica delle Biciclette”. Per finire in bellezza il 28 ottobre, tra le valli di Argenta e Voghiera sono previsti una serie di percorsi cicloturistici (su strade bianche ed asfalto) adatti ad ogni…..gamba e mirati alla scoperta delle suggestive Delizie Estensi (Benvignante, Belriguardo e Verginese).
Un’iniziativa che ha trovato grande attenzione nell’Amministrazione comunale che sostiene concretamente il Festival con la presenza in conferenza stampa del vicesindaco Massimo Maisto, affiancato dall’ assessore allo Sport Simone Merli , che spiega in apertura: “Giusto una settimana fa al Meis qui a Ferrara l’assessore regionale al Commercio e Turismo Corsini ha centrato il suo intervento sull’argomento del cicloturismo – spiega Maisto – visto non tanto nel suo aspetto sportivo quanto nella sua dimensione esperienziale e sensoriale di assaporare in pieno i luoghi visitati nella vacanza. Un elemento sul quale hanno convenuto sia il Pubblico che il Privato” e l’assessore allo Sport Merli ribadisce: “Quanto sia centrale il lavoro sulla bicicletta è dimostrata dal fatto che dopo 22 anni di chiusura ci siamo impegnati con successo ed abbiamo riaperto il Velodromo cittadino che diventa il cuore di questa e di altre iniziative del mondo delle due ruote. Un impegno mio e dell’Amministrazione che proseguirà anche per il futuro in questa direzione continuando ad investire sulla Cittadella dello Sport”
A ribadire gli interventi in tema di promozione turistica Matteo Ludergnani presidente del consorzio provinciale Visit Ferrara: “Non potevamo che sostenere con passione questa iniziativa che collega i tre simboli più autentici della città e della provincia – la bicicletta – l’enogastronomia tipica e le bellezze paesaggistiche davvero uniche. Una manifestazione (già ad oggi oltre 150 gli iscritti), il che crediamo sarà ancora più attrattiva, perché gli elementi vincenti ci sono tutti ed ha visto lavorare insieme il Pubblico (con quattro Comuni coinvolti), il Privato e l’Associazione di categoria in una progettualità condivisa e protagonista”. Presente – tra i numerosi sponsors ed ente patrocinatori: La regione Emilia Romagna, FIAB, i comuni di Voghiera, Portomaggiore ed Argenta, ISPRA, AVIS, ACLI.
Tutte le informazioni possono essere rintracciate su www.ciclistalento.it e su Fb ciclistalento.

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ASCOM FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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