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Da: Italia Nostra

4° Premio Nazionale Italia Nostra Giorgio Bassani nel centenario della nascita del grande studioso
Sabato 19 novembre a Ferrara la proclamazione del vincitore

Sabato 19 novembre a Ferrara, Italia Nostra assegnerà il 4° Premio Nazionale di Italia Nostra Giorgio Bassani a uno scrittore-giornalista che si è distinto negli ultimi due anni per i propri scritti o interventi a favore della tutela del patrimonio storico, artistico, naturale e paesaggistico dell’Italia.
Il Premio è stato istituito dall’Associazione nel 2010 nel decennale della scomparsa di Giorgio Bassani, tra i fondatori di Italia Nostra di cui fu presidente nazionale dal 1965 al 1980.
Tre i riconoscimenti assegnati nell’ambito del Premio: Premio della Giuria, Menzione Speciale e Premio Nazionale.
La cerimonia di Ferrara chiude in modo significativo il grande convegno organizzato dal Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di Giorgio Bassani sui molteplici aspetti che hanno caratterizzato l’attività e la vita dello scrittore.
A lui è dedicato il convegno ‘Bassani e l’impegno civile’, a cura della Sezione ferrarese di Italia Nostra che si terrà dalle 9.30 di sabato nella Sala del Ridotto del Teatro Comunale, occasione per una riflessione sullo stato e le prospettive degli organismi periferici della tutela.
Alle 11.45 Alessandra Mottola Molfino, presidente della giuria e Marco Parini, presidente nazionale di Italia Nostra, proclameranno i vincitori e consegneranno loro il Premio.

Programma

‘Bassani e l’impegno civile’ – a cura della Sezione ferrarese di Italia Nostra
4° Premio Nazionale Giorgio Bassani
Sala del Ridotto del Teatro Comunale

9.30 – Apertura dei lavori con saluto di Giulio Ferroni, presidente del Comitato per le celebrazioni del centenario e saluti istituzionali
9.50 – Giorgio Bassani – Nascita e storia di Italia Nostra, legge Alberto Rossatti
10.00 Piero Craveri – Elena Croce e Giorgio Bassani: un ricordo
10.20 Giorgio Bassani – Un Paese sacro e in difesa di Ferrara, legge Alberto Rossatti
10.40 Andrea Emiliani con Gianni Venturi – Le strutture periferiche della tutela: necessità e realtà
11.20 Giorgio Bassani – Da L’amministrazione dei beni culturali, legge Alberto Rossatti
11.30 Alessandra Mottola Molfino, presidente della giuria: Proclamazione dei vincitori e consegna del Premio Nazionale di Italia Nostra Giorgio Bassani
12.00 Conclusioni di Marco Parini, Presidente Nazionale Italia Nostra

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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