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Da: Fondazione Progetto Arca onlus

Progetto Arca porta in piazza la zuppa della Bontà per scaldare l’inverno dei senzatetto

In vista della Giornata mondiale di lotta alla povertà (che si celebra ogni 17 ottobre), i volontari di Fondazione Progetto Arca scendono in piazza sabato 15 e domenica 16 ottobre in molte città italiane per la zuppa della Bontà, un grande evento di sensibilizzazione e raccolta fondi a favore delle persone che vivono in grave stato di emarginazione e povertà.

A Ferrara in particolare, per entrambe le giornate, i banchetti di Progetto Arca saranno presenti in piazza Dante Alighieri, via Giovanni XXIII e via Torboli; inoltre presso la parrocchia di Aguscello e di Gaibana. A Bondeno, invece, i banchetti saranno in via Vittime 11 settembre
Qui verranno proposti tre gustosi tipi di zuppe (minestrone alla veneta, zuppa d’orzo e minestrone alla montanara). Chi sceglierà una o più confezioni di zuppa della Bontà, a fronte di una piccola donazione, verrà omaggiato anche di un originale ricettario creato per l’occasione dall’Accademia Italiana Chef. Partecipando all’iniziativa sarà così possibile portare in tavola un piatto speciale ai propri cari e, allo stesso tempo, offrire un aiuto concreto alle persone senza dimora.

La zuppa della Bontà è organizzata da Fondazione Progetto Arca per il secondo anno grazie al prezioso sostegno di Pedon, azienda fortemente orientata allo sviluppo economico e sociale, alla tutela della salute e alla corretta alimentazione.
Con i fondi raccolti, la onlus mira a distribuire pasti caldi a migliaia di senzatetto durante il periodo invernale. La preparazione e la distribuzione dei pasti per le persone in difficoltà, infatti, è una delle attività che caratterizzano il lavoro quotidiano di Progetto Arca in varie città italiane (in particolare a Milano, Roma, Napoli, Torino, Varese e Ragusa). Solo nell’ultimo anno la fondazione ha distribuito un milione di pasti e offerto oltre 300mila notti al riparo.

Progetto Arca è da oltre 20 anni al fianco dei più bisognosi: indigenti, famiglie in difficoltà, persone con dipendenze, profughi che scappano da guerre e soprusi.
Ai programmi di sostegno alimentare e di primo aiuto la onlus affianca sempre più interventi di integrazione e housing sociale: “Non è più possibile limitare il nostro lavoro alla prima assistenza e alla soddisfazione dei bisogni primari, come bere, mangiare e dormire, legati cioè alla sopravvivenza dell’uomo – afferma il presidente Alberto Sinigallia -. È necessario occuparsi sempre più di integrazione, supportando le persone affinché riacquistino stima verso se stesse, indipendenza e autonomia”.

L’elenco completo delle piazze in cui saranno presenti i banchetti è presente sul sito lazuppadellabonta.it

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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