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Da: Provincia di Ferrara

Prosegue l’intensa attività della Polizia Provinciale, finalizzata al contrasto dei mezzi vietati durante l’esercizio venatorio. Sono 3 i cacciatori segnalati all’autorità giudiziaria per l’uso di mezzi vietati durante l’esercizio venatorio e nello specifico si tratta di richiami acustici. Un primo intervento è stato effettuato in un’azienda faunistico venatoria nel comune di Jolanda di Savoia che ha portato alla denuncia di una doppietta veneta impegnata, da un appostamento temporaneo, ad attirare le allodole con ben due richiami acustici vietati, abilmente nascosti in mezzo agli stampi di allodole in plastica, grazie ai quali aveva abbattuto 5 capi della stessa specie. E’ un cacciatore ferrarese quello denunciato, anch’esso per l’impiego di un richiamo a funzionamento elettromagnetico, in una zona di caccia nel comune di Riva del Po che aveva abbattuto un’allodola prima dell’intervento della pattuglia della Polizia provinciale. Infine è un seguace di Diana, proveniente dalla Romagna, quello denunciato, per le medesime modalità di utilizzo di mezzi vietati per l’esercizio venatorio in comune di Argenta nella località Fiorana. Complessivamente sono stati sequestrati 3 fucili, 4 richiami acustici a funzionamento elettromagnetico vietato dalla normativa sulla caccia, poiché emette un canto continuo che attira facilmente la piccola fauna migratoria e 6 esemplari di Allodole.
Per ognuno dei 3 reati contestati ovvero caccia con mezzi vietati, l’uso di richiami acustici, è prevista un’ammenda fino a 1580 euro.
La Procura ha convalidato i sequestri dei fucili, dei richiami e della fauna selvatica.
“Un nuovo plauso ai miei uomini che solo con lunghi appostamenti, spesso mimetizzati fra canneti o stesi lungo gli argini, grazie ai quali osservare i comportamenti non corretti ed intervenire al momento giusto – dice il Comandante della Polizia Provinciale, Claudio Castagnoli – contribuiscono alla tutela della legalità e del rispetto delle regole”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it