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Da: Ufficio Stampa

L’attenzione per l’ambiente è al centro di “Più alberi in città”, la nuova iniziativa promossa dal Comune di Ferrara e Gruppo Hera che ha l’obiettivo di piantare 70 nuovi alberi. Come? Semplicemente attraverso un maggiore ricorso alle stazioni ecologiche da parte dei ferraresi.
Grazie al progetto, infatti, per tutto il 2019 Hera donerà alla città un albero ogni 50 nuovi utenti domestici che conferiranno i propri rifiuti differenziati alle stazioni ecologiche. E per il lancio dell’iniziativa, che sarà supportato anche da una campagna sui social network, nel mese di marzo verrà donato un albero ogni 25 nuovi utenti.
Con “nuovi utenti domestici” si intendono i privati intestatari di un contratto TCP che non hanno visitato una stazione ecologica neppure una volta nel corso dei dodici mesi precedenti. Tutti i dettagli dell’iniziativa sono disponibili sul sito www.ilrifiutologo.it/alberiferrara
Perché utilizzare di più le stazioni ecologiche?
In primo luogo perché, così facendo, grazie a “Più alberi in città” si potranno migliorare la qualità dell’aria e mitigare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici: le piante infatti contrastano l’effetto “isola di calore” tipico degli ambienti urbani, oltre ad assorbire inquinanti e CO2. E poiché ogni albero è in grado di catturare annualmente 100 kg di CO2, una volta raggiunto l’obiettivo le piante donate da Hera saranno in grado di sottrare all’aria 7 tonnellate di anidride carbonica all’anno, che equivalgono a quelle emesse da un’auto che percorra oltre 50.000 km.
Anche l’ambiente e il decoro urbano trarranno giovamento da un maggiore ricorso alle stazioni ecologiche: questa buona pratica aiuterà a incrementare la quantità e la qualità della raccolta differenziata. D’altra parte, le stazioni ecologiche sono l’unica destinazione possibile per diverse tipologie di rifiuto che tutte le famiglie fisiologicamente producono, come ad esempio rifiuti ingombranti, piccoli e grandi elettrodomestici non più funzionanti, lampadine e residui di solventi o vernici.
Rivolgersi alle stazioni ecologiche è un’abitudine vantaggiosa anche per il portafoglio dei cittadini, perché Hera garantisce uno sconto sulla tariffa corrispettiva puntuale (TCP) a chi porta i propri rifiuti differenziati presso queste strutture. Quelle a disposizione dei cittadini ferraresi sono 3: in occasione del passaggio alle nuove modalità di raccolta dei rifiuti i loro orari di apertura sono stati ampliati ed è possibile trovarne una aperta in tutti i giorni della settimana, sabato e domenica inclusi, così da offrire agli utenti la massima flessibilità di accesso. Il loro elenco, completo di relativi orari e materiali conferibili, nonché degli sconti sulla TCP, è disponibile al sito www.ilrifiutologo.it.
Caterina Ferri, Assessore all’Ambiente del Comune di Ferrara ha dichiarato: “Sono certa che raggiungeremo l’obiettivo di 70 alberi donati per la fine dell’anno. I ferraresi hanno dimostrato in questi anni un grande senso di responsabilità verso l’ambiente, e con l’introduzione della tariffa puntuale sono cresciuti in modo importante i cittadini che si rivolgono alle stazioni ecologiche, che da qualche mese sono aperte anche la domenica. Ai cittadini virtuosi, che sono la maggior parte, garantiamo il nostro impegno contro gli abbandoni – ha continuato Ferri – che costa alla collettività un milione di euro l’anno. Denaro che potrebbe andare ad abbattere ancora le tariffe, a introdurre nuovi servizi o per progetti di educazione ambientale e alla sostenibilità”
“Le stazioni ecologiche sono parte fondamentale del sistema integrato di gestione rifiuti e come tale devono essere promosse il più possibile – ha aggiunto Alberto Santini, Responsabile Servizi Ambientali Ferrara-Modena del Gruppo Hera. Questi impianti, infatti, rappresentano il canale di raccolta che garantisce la migliore qualità della differenziata e offrono ai cittadini una soluzione totalmente gratuita per diversi tipi di rifiuti che non possono essere smaltiti con la raccolta stradale, evitandone l’errato conferimento, ad esempio nella raccolta indifferenziata. Al di là degli aspetti tecnici, c’è una visione sottostante rispetto a progetti come questo – ha continuato Santini – l’idea che sia possibile far convergere gli interessi della collettività, delle amministrazioni locali e dell’azienda, in un percorso di creazione di valore condiviso”.
Costruire insieme il futuro
“Più alberi in città” è solo uno dei numerosi progetti promossi da Hera con la collaborazione delle comunità locali e illustrati nel nuovo report della multiutility “Costruire insieme il futuro”, disponibile online all’indirizzo www.gruppohera.it/report. Progetti come CiboAmico, Riciclandino, Digi e Lode coinvolgono, infatti, oltre all’azienda, i cittadini, i clienti, le organizzazioni e le associazioni del territorio affinché tutti, intervenendo sui propri comportamenti quotidiani, possano diventare protagonisti del cambiamento e contribuire al raggiungimento di obiettivi fondamentali in termini di sostenibilità, efficienza e inclusione sociale.

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HERA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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