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Da Lega Nord

BOLOGNA, 27-07-‘17.

Ormai ha assunto dimensioni preoccupanti, il fenomeno dell’abusivismo nei servizi alla persona, che riguarda in special modo i settori dell’acconciatura e delle cure estetiche. Si calcola che circa il 40% delle prestazioni venga svolto da abusivi. Con danni erariali rilevanti, ma anche rischi per la salute, per il fatto che spesso si utilizzano prodotti scadenti nella cura della persona. Per questo motivo, la Lega Nord regionale ha presentato una risoluzione all’Assemblea legislativa, discussa durante la seduta di mercoledì. L’intento del consigliere regionale della Lega Nord, Marco Pettazzoni, e del resto del gruppo del Carroccio, era quello di impegnare la Regione a fare rispettare le norme vigenti (come la legge regionale numero 1 del 2010). «Facendosi promotrice – sottolinea Pettazzoni – di un’azione nei confronti del Governo. Le stesse associazioni di categoria dell’artigianato regionale – assicura il consigliere Ln – chiedevano da tempo una serie di provvedimenti a favore degli operatori regolari. Perché se in Italia il tasso di abusivismo è attorno al 40%, dobbiamo purtroppo verificare che anche in Emilia-Romagna la questione sta assumendo proporzioni rilevanti.» Gli ultimi fenomeni riscontrati: la presenza di massaggiatori asiatici sulle spiagge, che praticano fuori da locali idonei e con prodotti non controllati. Pettazzoni ha sottolineato in Assemblea legislativa come spesso gli abusivi esercitino in locali “non a norma”, anche sul piano igienico-sanitario, con personale non autorizzato, ed utilizzando anche prodotti “scadenti”, certamente non conformi alle normative Ue sulla sicurezza. «Per non parlare di chi esercita in “nero”, direttamente a domicilio dell’utente. Un problema che alimenta l’evasione fiscale e danneggia chi opera nel rispetto delle norme.» Insomma, sentite anche le associazioni di categoria, il Carroccio ha portato in aula la sua proposta, tesa ad incrementare i controlli, a beneficio della sicurezza degli utenti, favorendo se possibile anche lo snellimento della burocrazia e l’alleggerimento fiscale delle imprese. Senza contare il ruolo della formazione del personale e i controlli sui prodotti utilizzati in questi centri. «Chiediamo, in sostanza, che la Regione applichi quello che già contiene il dispositivo della legge regionale del 2010 – dice Pettazzoni – attuando azioni che vadano a individuare e reprimere il fenomeno dell’abusivismo, promuovendo protocolli e intese tra enti e istituzioni competenti nel settore. Soprattutto – conclude – è fondamentale che la Giunta si faccia portavoce nei confronti del Governo, per correggere le direttive nazionali che disciplinano i requisiti necessari ad ottenere le autorizzazioni.» Proposte di altre forze politiche si sono aggiunte all’iniziativa leghista che, alla fine, ha ottenuto il voto congiunto dell’assemblea.

Gruppo Lega Nord Emilia-Romagna

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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