Le geometrie sinuose di questi edifici si snodano fino all’orizzonte, da dove arriva la luce radente del sole. I due lunghi edifici di cemento quasi si toccano, lasciando solo un piccolo spazio fra loro. Ma quanto spazio rimane fra chi abita quegli edifici, quali relazioni si riescono a creare? Le periferie, soprattutto le più recenti, anche quelle costituite da edifici che hanno una loro particolarità architettonica, soffrono spesso il male dello sradicamento, della mancanza di quelle relazioni che costituiscono una comunità, quella stessa comunità che, tra le altre cose, si prende cura del luogo in cui abita, sottraendolo all’incuria e rendendolo più piacevole da vivere.
“Città s’addimanda una radunanza d’uomini per vivere insieme felicemente. E grandezza di città si chiama non lo spazio del sito o il giro delle mura ma la fortuna degli abitanti e la potenza loro.”
(Giovanni Botero, “Delle cause della grandezza e magnificenza delle città”, 1588)
Foto di Stefania Ricci Frabattista
In foto: palazzi di Viale K. Da qualche anno la comunità di Viale K. ha trovato il modo di reagire alla generale mancanza di relazioni; a giugno scorso la terza edizione di “Un tavolo lungo un parco”, la grande cena dei residenti che dal 2013 si tiene lungo il Parco dell’Amicizia, luogo dei riversamenti in seguito alla scossa del 29 maggio e di quei primi pranzi e ritrovi “forzati” che hanno poi dato l’ispirazione e che oggi sono diventati una vera e propria tradizione [leggi].
KoraKoinè è un’Associazione di promozione sociale e culturale nata a Ferrara nel 2014. Tra le finalità, quella di promuovere iniziative volte alla sensibilizzazione e diffusione della cultura del territorio, in accordo con l’art.9 della Costituzione italiana, che tra i principi fondamentali riconosce la tutela del patrimonio culturale e del paesaggio della nazione.
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dal 23 al 26 ottobre 2024
Quattro giorni di eventi internazionali dedicati al cinema indipendente, alle opere prime, all’innovazione e ai corti a tematica ambientale.
Associazione KoraKoinè
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it