da: Ufficio Stampa Ferrara Concreta
Farinelli – Ferrara Concreta- ricorda Elie Wiesel e lancia una proposta
La morte del premio Nobel Elie Wiesel è fonte di enorme dispiacere per tutti coloro che amano la cultura ebraica e che credono fermamente che l’attività informativa riguardo alla tragedia della Shoah debba essere perpetuata con ogni forza e con ogni mezzo. Con la sua attività intellettuale egli permise la conoscenza dell’orrore avvenuto, testimoniando la sua esperienza diretta nei campi di concentramento. Io personalmente ho potuto conoscere questa pagina buia della storia umana grazie sia allo studio, sia alla testimonianza diretta di chi ha vissuto in prima persona quell’orrore. Per motivi anagrafici, però, queste persone sono destinate a non riuscire più a testimoniare l’accaduto. Elie Wiesel ha lasciato questo mondo alla veneranda età di 87 anni e questo dato ci pone nella situazione di dover ricercare nuovi metodi per far conoscere il dramma della Shoah. Per questo è necessario, e lo sarà sempre di più in futuro, un centro come il MEIS.
Inoltre la cronaca degli ultimi mesi ci restituisce una crescente mancanza di tolleranza verso chi arriva nel nostro paese, scappando a volte da atroci sofferenze. È recente un intervento nella nostra città riguardo al fatto che queste persone non potrebbero, a detta di alcuni, usare le altalene. Le parole utilizzate spero vivamente segnino un punto di climax culturale, perché se questo non fosse vero ci sarebbe ancora più bisogno di un MEIS funzionante già da ora. Nei compiti del MEIS, infatti, si elenca anche la promozione di attività che promuovano la “fratellanza tra i popoli” e “l’incontro tra le diverse culture”. Non si può civilmente e politicamente confondere il perseguire, giustamente, chi arrivando da noi commette reati con la xenofobia, che, a mio avviso, sta silenziosamente sempre più prendendo piede nella nostra società.
Vorrei concludere anticipando che la nostra formazione politica, Ferrara Concreta, presenterà nei prossimi giorni un ordine del giorno in Consiglio Comunale per valutare se sia possibile intitolare il parco che sorgerà attorno al MEIS ad Elie Wiesel, o, in alternativa, l’intitolazione di una via di Ferrara, sperando che leggendo quel nome in quel parco o su un cartello ci si ricordi del suo impegno a creare un mondo in cui gli orrori del passato non siano più possibili.
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dal 23 al 26 ottobre 2024
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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it