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da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Una umida notte d’autunno dell’anno 1877 a Mosca. Sulla riva del fiume Moscova i pochi e infreddoliti passanti scorgono la testa di un uomo, immerso nelle acque gelide. Urlano per richiamarlo, si prodigano in una catena umana per estrarlo dalle acque, non senza fatica dato che il malcapitato li scaccia, non vuole risalire. Scoprono con sorpresa che si tratta di un signore distinto, vestito in abiti eleganti. Sapranno solo il giorno dopo che si tratta di un professore del Conservatorio, di un famoso compositore la cui fama è grande in tutta la Russia e ha anzi varcato i confini: il suo nome è Piotr Il’ic Ciaikovsky.

Si parlerà proprio della psicobiografia di Piotr Il’ic Ciaikovsky nel corso del nuovo appuntamento di Anatomie della Mente. Conferenze dei Giovedì di Psicologia, che si terrà giovedì 17 aprile alle ore 16.30 al Teatro Anatomico della Biblioteca Comunale Ariostea, (via Scienze, 17). Relatore della conferenza sarà Stefano Caracciolo, Professore Ordinario di Psicologia Clinica dell’Università di Ferrara e organizzatore dell’iniziativa.
“Ciaikovsky si è appena sposato – ci anticipa Caracciolo – una sua allieva, Antonina Miliukova, gli ha manifestato il suo amore con alcune lettere, in alcune delle quali minaccia il suicidio in caso di rifiuto. Piotr rimane dapprima incerto su questa dichiarazione, poi accetta l’offerta, per dare una facciata rispettabile alla sua vita mondana nel mondo della nobiltà in cui si muove e sviare tutte le dicerie sulle sue frequentazioni omosessuali. Ma regge solo poche settimane, non sa come affrontare lo scandalo di un divorzio – non possiede neppure i mezzi economici necessari per il procedimento – e si sfoga con la sua mecenate Nadhezda von Meck, ricca vedova ereditiera del magnate delle ferrovie che lo sostiene finanziariamente. L’episodio divide a metà la vita adulta di Ciaikovsky che morirà ad appena 53 anni di età, secondo le fonti dell’epoca di colera, secondo fonti più recenti suicida per evitare un nuovo definitivo scandalo dopo un amore omosessuale compromettente con un giovane della corte dello Zar, secondo altri condannato al gesto mortale (beve acqua non bollita probabilmente infetta dal colera) da una giuria segreta. Come ha potuto il fragile ‘ragazzo di vetro’, secondo la definizione della sua balia, diventare un grande compositore celebrato in tutto il mondo, nonostante la sua vulnerabilità di carattere? Il metodo psicobiografico consentirà di esplorare varie aree della sua vita, della sua personalità, della sua opera musicale, attraverso l’ascolto di celebri brani e la visione di alcuni episodi della sua vita tratti dal film biografico del regista Ken Russell ‘The Music Lovers’.

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UNIVERSITA’ DI FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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