Pensiero relativo
18 aprile 1955: all’ospedale di Princeton, muore Albert Einstein. Lo scienziato avrebbe espresso verbalmente la volontà di mettere il proprio corpo al servizio della scienza. Thomas Stoltz Harvey, il patologo che effettuò l’autopsia, di propria iniziativa rimosse il cervello e lo conservò a casa propria in un barattolo sottovuoto per circa 30 anni. Il resto del corpo fu cremato e le ceneri disperse in un luogo segreto. Quando i parenti di Einstein furono messi al corrente, acconsentirono a sezionare il cervello in 240 parti da consegnare ad altrettanti ricercatori.

Per capirci, non sono i frutti della ricerca scientifica a elevare l’uomo e ad arricchire la sua natura, ma lo stimolo a comprendere, il lavoro intellettuale, creativo o ricettivo. (Albert Einstein)