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28 Gennaio 2020

PD : pareggio o vittoria?

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Salvina Bassi.

Si votava in due regioni, entrambe governate dal PD e dai suoi alleati. In Calabria ha vinto il centro-destra, in Emilia-Romagna il centro-sinistra.

In termini calcistici si dovrebbe parlare di un pareggio. Pareggio più amaro per il PD, perchè prima governava in due regioni mentre ora ne amministra una sola.

Non riesco pertanto a capire i toni trionfalistici di alcuni esponenti del Partito Democratico, mentre ho apprezzato i toni pacati di Bonaccini, il quale ha ricordato:

a) che Salvini ha “meritoriamente” (l’avverbio è di Bonaccini) riempito le piazze, spingendo il PD a fare altrettanto;

b) che il centro-sinistra in Calabria è indietro di venti punti e la cosa lo preoccupa;

c) che il PD viene da una serie di brucianti sconfitte e non bisogna dormire sugli allori;

d) che non è il caso di parlare di una vittoria della sinistra perchè a suo favore si sono schierati anche parecchi sindaci civici che certamente di sinistra non sono.

Se poi guardiamo alla provincia di Ferrara, dove in tutti (dico tutti) i comuni il centro-sinistra si lecca le ferite ( a cominciare da Comacchio dove, nonostante la scelta di Marco Fabbri – surclassato nelle preferenze da una pressochè sconosciuta Veronica Negri -le liste di centro-destra hanno sfiorato il 70%), penso che Calvano,Minelli & Co. dovrebbero portare il lutto per una débâcle che non ha precedenti.

Mai era accaduto, a mia memoria, che il centro-destra battesse il centro-sinistra nella totalità dei comuni della provincia. Manco fosse la Spal quando (purtroppo) gioca in casa…

Forse,anche a Ferrara, per vincere i “piddini” avrebbero bisogno di un Bonaccini che sa rispettare gli avversari. Un Bonaccini in salsa estense che però, al momento, non si vede all’orizzonte.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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