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da: ufficio stampa Comune di Comacchio

Comacchio protagonista alla presentazione della XXVII edizione del Ravenna Festival. Il programma della rassegna, una delle più importanti a livello internazionale, ideata nel 1990 da Maria Cristina Mazzavilani, moglie del direttore d’orchestra Riccardo Muti, è stato presentato questa mattina durante un evento svoltosi presso il Palazzo dei Congressi di Ravenna.
A due anni esatti dalla sua morte, l’edizione 2016 del Festival, dal titolo “Ho camminato per le strade della libertà”, sarà dedicata a Nelson Mandela ed avrà per questo un respiro mondiale. La grande eredità lasciata dal Presidente Sudafricano, premio Nobel per la Pace nel 1993, verrà, infatti, celebrata con una produzione di Cape Town Opera dal titolo “Mandela Trilogy”.
Anche Comacchio, ed è già la seconda volta, prenderà parte al Festival con una serie di spettacoli che si terranno il 18 e il 19 giugno, con la direzione ed il coordinamento di Ambrogio Sparagna. Ad andare in scena saranno le antiche tradizioni comacchiesi, raccontate attraverso lo spettacolo “La Ballata dei fiocinini”. Sparagna, un artista esplosivo dalle grandi doti musicali, nonché magnifico interprete della musica popolare italiana, si avvarrà della collaborazione delle realtà culturali locali e delle scuole di danza per un progetto che si prospetta una vera e propria forma di sperimentazione artistica. Si tratterà, infatti, di un’esibizione assolutamente innovativa e di grande impatto per la città lagunare.
Proprio la parola “fiocinini” avrebbe incuriosito l’ospite d’onore alla presentazione del Festival Ravennate, il giornalista Rai, conduttore di programmi come “TV Talk” e “Il tempo e la storia”, Massimo Bernardini, il quale ha voluto approfondire, insieme alla gremita platea del Palazzo dei Congressi, questa tradizione unica e tutta comacchiese che da sempre affascina chi si appresta a conoscere la Città dei Trepponti.
Prosegue, quindi, il forte legame fra Comacchio e i grandi eventi culturali nazionali. L’appuntamento è per giugno prossimo con Ambrogio Sparagna e la sua “La Ballata dei Fiocinini”.

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COMUNE DI COMACCHIO


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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