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Da: Organizzatori
Allo scopo di pianificare le attività necessarie a garantire una serena fruizione delle prossime festività pasquali e dei successivi ponti del 25 aprile e del 1 maggio, il Prefetto Michele Campanaro ha presieduto a Palazzo Giulio d’Este, nella odierna serata, una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica.
Presenti alla riunione il Questore, Giancarlo Pallini, il Comandante provinciale dei Carabinieri, Andrea Desideri, il Comandante provinciale interinale della Guardia di Finanza, Antonino Magro, il Comandante della Sezione della Polizia Stradale di Ferrara, Marco Coralli, il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Pietro Di Risio, i responsabili territoriali del Compartimento ANAS, Barbara Lodi e Riccardo Petrucci, il responsabile del Tronco della Società Autostrade per l’Italia, Maurizio Nardozza, oltre ad amministratori e tecnici della Provincia di Ferrara e dei Comuni di Ferrara e Comacchio.
Nel corso del Comitato, è stato disposto un deciso rafforzamento della vigilanza sulla viabilità principale della provincia, con servizi ad alto impatto da parte delle Forze di Polizia e delle Polizie provinciale e locali: dal tronco autostradale della A13 Bologna-Padova, alla Superstrada Ferrara-Porto Garibaldi ed alla S.S. 16 Romea. In relazione al previsto incremento del traffico veicolare, la Società Autostrade per l’Italia e l’A.N.A.S. hanno comunicato la chiusura di tutti i cantieri per l’intero periodo, dal 19 aprile al 6 maggio prossimo, assicurando in questo modo le condizioni per una più fluida circolazione. Sono state, inoltre, messe a punto le misure di assistenza e pronto intervento, in caso di situazioni emergenziali.
Per lo stesso periodo, è stato, altresì, disposto dal Prefetto il rafforzamento del dispositivo generale di prevenzione, in funzione del contrasto della c.d. “criminalità diffusa”, unitamente a quello di controllo del territorio, sensibilizzando adeguatamente i servizi di vigilanza e sicurezza a protezione degli obiettivi sensibili, con particolare attenzione alle aree ed ai luoghi connotati da significativo afflusso di persone, in particolare alle aree ove sono ubicate chiese, santuari e simboli della cristianità e dove si svolgono le tradizionali cerimonie religiose, nonché a tutti gli altri luoghi di culto delle diverse confessioni presenti sul territorio.
Infine, in vista delle prossime consultazioni elettorali del 26 maggio, il Prefetto ha fissato le direttive per le misure di vigilanza e di ordine pubblico in occasione delle manifestazioni di propaganda elettorale, garantendo il pieno esercizio delle libertà costituzionali e l’ordinato svolgimento delle pubbliche manifestazioni e dei comizi, nel rispetto della normativa vigente in materia.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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