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Da: Cna Ferrara

Nuovi tassametri a norma europea sui 54 taxi di Ferrara
Il Consorzio taxisti: in linea con il nostro impegno
per la qualità e la trasparenza del servizio

Il Consorzio taxisti ferraresi ha completato, recentemente, su tutte le 54 vetture operanti sulla piazza di Ferrara, l’installazione di nuovi tassametri previsti dall’adeguamento alla normativa europea, dotati di software tra i più avanzati, in grado di fornire ancor più agli utenti del servizio il massimo di garanzie sulla corretta applicazione delle tariffe in base al percorso.
“Una scelta in linea con le politiche del Consorzio – assicura il suo presidente, Davide Bergamini – diretta ad assicurare un servizio sempre più efficiente, dotato delle migliori tecnologie disponibili, attento alla qualità, sicurezza e trasparenza nel rapporto con i clienti”. Per altro, il Consorzio, associato a Cna e al quale aderiscono 53 imprese, ha utilizzato, fino alla introduzione dei nuovi tassametri, sistemi assolutamente in regola con le norme nazionali. Il passaggio ulteriore dell’adeguamento alle disposizioni Ue ha comportato ulteriori miglioramenti sotto il profilo della precisione dei software utilizzati e del grado di sicurezza dovuto ai sistemi antifrode e antintrusione.
Il Consorzio taxisti, che applica tutt’ora le tariffe concordate con l’Amministrazione comunale nel 2014, si è costantemente fatto scrupolo di investire risorse e attenzione alla efficienza dei propri mezzi e servizi, attraverso investimenti anche considerevoli. Come quello realizzato qualche anno fa, dell’ordine di 80 mila euro, con l’installazione del nuovo sistema di Radiotaxi, che ha ulteriormente migliorato l’efficienza e la rapidità del servizio taxi.
“A tutt’oggi – sottolinea Bergamini – siamo in grado di offrire ai nostri clienti un servizio professionale e di qualità, garantito da imprese iscritte all’apposito Albo della Camera di commercio e da una importante esperienza maturata sul campo. Radiotaxi (900900) assicura la pressoché istantanea presa in carico della chiamata dell’utente, l’individuazione dell’autovettura disponibile più vicina, la massima tempestività nell’effettuazione della corsa, con relativo contenimento del suo costo. Ciò è anche merito della rete capillare di posteggi distribuiti nei diversi punti della città e della periferia di Ferrara, con una copertura 24 ore su 24”.
Infine, il Consorzio è dotato di un automezzo attrezzato con pedana idraulica, per le specifiche necessità di cittadini disabili, tra l’altro molto utilizzato, essendo un servizio attento alle esigenze specifiche e alla comodità delle persone, anche grazie alla disponibilità degli autisti.

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CNA FERRARA


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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