Skip to main content

da: Associazione Zone K

Sabato 16 Aprile, al Circolo Arci Zone K di Malborghetto Di Boara, un concerto da non perdere, arriva Caterina Barbieri in arte Missincat, in collaborazione con Rocketta.
Artista poliedrica, milanese ma ormai da anni berlinese d’adozione, Missincat presenterà al Circolo il suo nuovo album “Wirewalker” che esce a quattro anni di distanza dal secondo lavoro “WOW” ed è la pura testimonianza della metamorfosi di una donna e di un artista. Il terzo album della cantautrice è un´opera dai forti contrasti: vicino e lontano, pieno e vuoto, piano e forte, melodie prima sussurrate e poi crescenti fino a diventare grandiose, cinematiche, accompagnate da ritmi incalzanti e spettacolarità orchestrali. Missincat (che ha collaborato anche con il celebre cantautore Dente nella canzone “Capita”) si lascia alle spalle le sonorità minimalistiche, fragili, giocose, quasi infantili, con le quali ci aveva ammaliato con i suoi primi due dischi facendoci credere di essere proprio lì accanto a noi, nella sua cameretta, a cantarci i suoi segreti più intimi. Con il suo terzo lavoro solista Missincat riparte da dove aveva lasciato ma fa un grosso passo in avanti e questa volta esce completamente allo scoperto, diventa grande, osa, esplora il mondo là fuori e ce lo ripropone appieno nella sua musica, spaziando dalle note brillanti del giorno a quelle scure e tenebrose della notte. Anche la scrittura è cambiata, e ora la voce di Missincat è a tratti fragile mentre a tratti rivela una potenza e una presenza travolgente. Caterina ha aggiunto toni forti ai colori pastello che conoscevamo, ha esplorato nuovi mondi per sprigionare un´energia contagiosa. La cantautrice afferma in prima persona di sentirsi nel mezzo di una metamorfosi, in preda ad un´urgenza artistica di crescita: “Avevo bisogno di un vocabolario più vasto per esprimermi, di nuovi colori per la mia tavolozza, i miei schemi creativi iniziavano a starmi stretti. È stato un processo di grande slancio. Ho dovuto innanzitutto rinunciare al controllo totale, sulla mia voce e sulla musica. Ho ceduto alle potenzialità inespresse, alle possibilità, ho imparato a lasciar accadere, iniziato a provare cose diverse, a mettermi in discussione, a esplorare, a osare; la mia voce ha trovato modalità nuove, che mi erano ancora sconosciute, la musica ha seguito a ruota questa urgenza espressiva. Ho collaborato in modo stretto e intenso con due produttori (Berend Intelmann e Johannes Saal) che mi hanno aiutato a rendere il suono grandioso come volevo, abbiamo usato molti elementi orchestrali, timpani, archi, molto pianoforte, abbiamo esasperato le dinamiche, i pieni e i vuoti. Anche l´aspetto percussivo era per me fondamentale, volevo che tutto l´album fosse trascinato da una pulsazione, che il ritmo fosse portante altrettanto quanto le melodie.” Come un abile funambolo (proprio questo significa “Wirewalker”) Missincat cammina con passo sicuro sul filo della vita, tra il suo lato più fragile, intimo e quello intenso e pieno
di coraggio che afferma sé stesso a voce alta, senza timore. E proprio senza timore racconta la gioia ed il dolore, la perdita, il coraggio davanti alle difficoltà, ma anche la rassegnazione e la ritrovata speranza. “Wirewalker” è la testimonianza di una metamorfosi in equilibrio sul filo.
Sul palco oltre a Missincat (voce, piano, chitarre e drum machine) ci sarà Mattia Boscolo (batteria, drum machine e sintetizzatore).
Un altro concerto di sicuro interesse e prestigio da gustare nell’atmosfera intima e suggestiva del Circolo.
La serata prenderà forma fin dalle ore 19 con l’aperitivo e il sottofondo della musica in vinile. Il concerto inizierà intorno alle ore 22. L’ingresso sarà Up To You e riservato ai Soci Arci. Per informazioni e prenotazione dei posti il numero è 346 0876998 .

tag:

Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

Periscopio è  proprietà di un azionariato diffuso e partecipato, garanzia di una gestitone collettiva e democratica del quotidiano. Si finanzia, quindi vive, grazie ai liberi contributi dei suoi lettori amici e sostenitori. Accetta e ospita sponsor ed inserzionisti solo socialmente, eticamente e culturalmente meritevoli.

Nato quasi otto anni fa con il nome Ferraraitalia già con una vocazione glocal, oggi il quotidiano è diventato: Periscopio naviga già in mare aperto, rivolgendosi a un pubblico nazionale e non solo. Non ci dimentichiamo però di Ferrara, la città che ospita la redazione e dove ogni giorno si fabbrica il giornale. e Ferraraitalia continua a vivere dentro Periscopio all’interno di una sezione speciale, una parte importante del tutto. 
Oggi Periscopio ha oltre 320.000 lettori, ma vogliamo crescere e farsi conoscere. Dipenderà da chi lo scrive ma soprattutto da chi lo legge e lo condivide con chi ancora non lo conosce. Per una volta, stare nella stessa barca può essere una avventura affascinante.  Buona navigazione a tutti.

Tutti i contenuti di Periscopio, salvo espressa indicazione, sono free. Possono essere liberamente stampati, diffusi e ripubblicati, indicando fonte, autore e data di pubblicazione su questo quotidiano.

Francesco Monini
direttore responsabile


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it