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da: Gentedisinistra e Libertà e Giustizia

Appello di Gentedisinistra e Libertà e Giustizia alla Ferrara democratica

L’accordo politico-istituzionale tra Renzi e Berlusconi sta portando a modifiche della Costituzione e della legge elettorale in senso autoritario, con l’aggravante che, facendo parte dell’accordo anche il segretario del Pd, le riforme autoritarie che furono di Berlusconi oggi non trovano adeguata opposizione come se la cosa fosse meno grave secondo chi la compie.
Vogliono una legge elettorale che peggiora i vizi di incostituzionalità per cui la Corte Costituzionale ha annullato il ’porcellum’: assegna premi di maggioranza esorbitanti anche a forze minoritarie solo perché hanno un voto in più di altri, condannati al silenzio a causa di sbarramenti abnormi che escludono la rappresentanza per milioni di cittadini, con un’idea di stato in cui il premier la fa da padrone e dove non è ammesso il confronto tra diverse istanze sociali; la democrazia è considerata un inciampo e la sovranità popolare un ferro vecchio. Accanto a questo si prepara una riforma del senato che, al di la degli accenti populisti di chi la propone, lungi dall’armonizzare politiche locali e nazionali e dal rappresentare organo di garanzia e dei diritti, in realtà aumenta il peso dei partiti ed elimina quello degli elettori privati del diritto di votare i senatori, crea una camera di nominati dai partiti maggiori che, pur senza essere stata eletta dal popolo, potrà votare le leggi più importanti, cioè le leggi costituzionali e di modifica della Costituzione oltre a nominare gli organi di garanzia costituzionale. Un solo partito, grazie a premi di maggioranza e senatori nominati, potrebbe legiferare e cambiare la Costituzione a suo piacimento senza rappresentare la maggioranza del popolo. Questi gravi stravolgimenti si appresta a votarli un parlamento delegittimato perché eletto con una legge dichiarata incostituzionale, seguendo disegni politici di bottega. Non si è risposto nemmeno all’istanza di una maggiore eguaglianza tra uomini e donne nelle istituzioni ma, anche tale istanza, non può trovare veramente spazio in un’operazione complessivamente autoritaria: non è certo nell’interesse e nella storia del movimento delle donne avere qualche deputata in più in un contesto di affossamento della democrazia e della sovranità popolare. Si tratta quindi di leggi e riforme incostituzionali, contro i cittadini e contro la democrazia, imposte impedendo ogni reale dibattito. Chi cerca di riflettere e fare proposte serie, come il Presidente del Senato Grasso, viene arrogantemente tacciato di conservatorismo, la voce dei migliori costituzionalisti viene ignorata e irrisa. Noi non siamo contro le riforme, come vorrebbe la propaganda che sbandiera una mistica del cambiamento a prescindere dai contenuti: siamo per riforme serie tra cui il superamento del bicameralismo perfetto, ma chiediamo cambiamenti che aumentino la democrazia e la partecipazione dei cittadini mentre con le leggi ora in discussione si affossano le istituzioni democratiche.
Chiediamo ai parlamentari ferraresi di farsi portatori in parlamento di una luce di democrazia e buon senso per evitare questa svolta autoritaria , di bloccare questo attacco alla Costituzione ed alla democrazia, di impegnarsi a votare contro queste proposte.
Chiediamo che tutti i sindaci , i candidati sindaci e le liste che si presenteranno alle prossime elezioni amministrative ed europee, si esprimano contro questo scempio facendo pressione sui rispettivi partiti, dichiarino che chi si presenta alle elezioni per ottenere il voto dei cittadini, non può accettare che la rappresentanza sia svilita e impedita da simili leggi.
Lanciamo in modo forte e allarmato questo appello a tutti i sinceri democratici.
Movimenti, associazioni, singole personalità possono aderire nei prossimi giorni scrivendo a
vivacostituzione@yahoo.it
Gentedisinistra – Libertà e Giustizia
Prime adesioni: Alternativa laboratorio politico circolo di Ferrara, Ferrara Ecologista, Giuseppe Fornaro (candidato sindaco), Daniele Civolani, Loredana Bondi, prof. Luigi Pepe (università di Ferrara), Sergio Golinelli, Catullo Nalin, Liviana Zagagnoni, Daniela Comunalazzi, Franca mazzanti, Andrea Pinna, Antonuio castaldo, Bergamini M. Cristina, Cesare carrieri, Gianluca Nannetti, Oriano mascellani, Fertitta Vincenzo (delegato Fiom), Mario Rocca,Francesco pertegato, Edoardo Nannetti,…altre adesioni stanno arrivando

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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