Morsi e rimorsi
di Pier Luigi Guerrini
Si costruiscono muri rassicuranti
per potersi contare
per non essere tanti.
Per non essere santi.
Si costruiscono muri
per potersi produrre
i migliori diserbanti.
Si costruiscono muri
perché si è a corto d’assorbenti.
Si evade nella povertà morale, nella morale virtuale. Nella povertà crescente, nella ricchezza supponente. Nelle trasmissioni TV sul cibo a tutte l’ore. Nelle mense dei poveri.
Si evade nei social network. Nei blog autoreferenziali. Nell’insopportabilità del possibile. Nel quadro delle compatibilità, nella cornice di cartone.
Si cerca alloggio nella criminalità organizzata. Nella banalità pianificata. Nell’ovvietà riverniciata. Nella carità sbandierata. Nella razza padrona. Nella razza di mare. Nella razza superiore. Nei favori sottobanco. Nei banchi parlamentari sottocosto. Nelle amicizie interessate. Nella razza di stronzi.
Nelle amicizie virtuali, nella solitudine reale.
Ci si rassicura nelle fondazioni bancarie senza fondamenta. Nel compromesso a prescindere. Nella folla solitaria. Nella follia condivisa. Nella follia in divisa, nella divisa del pensiero unico, del pensiero impoverito. Nell’azione privilegiata. Nell’azione dei buoni sentimenti, nell’azione esemplare. Nell’azione cattolica. Nell’azione (in bagno) dopo colazione.
Un tempo s’immigrava
con lacrime d’amore.
Da tempo, si va via
con sguardo di rancore.
Si evade nel paradiso fiscale. Nel paradiso artificiale. Nel paradiso. Nell’integralismo religioso. Nell’integralismo aziendale. Nel cibo integrale. Nell’integralismo alimentare. Nel secessionismo condominiale. Nella violenza sulle donne. Nella donna sola al lavoro purché non resti incinta. Nell’uomo sempre e solo al comando.
Si fugge nel largo ai giovani ma fino ad un certo punto. Nel largo ai giovani. Ma dopo il punto.

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Redazione di Periscopio
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)