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Un libro e una proiezione concludono i primi due mesi di eventi gratuiti al Microfestival delle storie di Polesella. Venerdì 23 ottobre alle 21 in sala Agostiniani, Consuelo Pavani presenta Nero Ferrarese (Edizioni Pessime idee) di Lorenzo Mazzoni, collegato in streaming ma che il pubblico potrà vedere proiettato sul maxischermo della sala Agostiniani.

Con Mazzoni, scrittore ferrarese, autore della serie dell’ispettore Malatesta, si conclude la prima fase della programmazione letteraria del Microfestival, iniziata a settembre e che ha avuto come ospiti autori di carattere nazionale come Chiara Gamberale, Giulia Cuter e Giulia Perona, ma anche locali come Astrid Scaffo, per un totale di un centinaio di prenotazioni e presenze.

In calendario, inoltre, sabato 24 ottobre alle 21 sempre in sala Agostiniani, il film Visages villages di Agnès Varda e del fotografo JR rivolto ad adulti e bambini a cui il Microfestival ha dedicato, nei primi due mesi, e continuerà a dedicare laboratori e momenti in cui l’arte e la creatività possono esprimersi.

Entrambi gli appuntamenti si svolgono nel rispetto delle misure di sicurezza anti Covid, pertanto è prevista la prenotazione. Il programma di novembre e dicembre del Microfestival è in stesura e sarà comunicato alla stampa e al pubblico quanto prima.

Sinossi del libro Nero ferrarese di Lorenzo Mazzoni. Tre colpi d’arma da fuoco: mano sinistra, petto e spalla. Così si presenta il corpo del ragazzo di estrema destra trovato morto nell’auto. Una Ferrara ancora sotto shock per l’omicidio Aldrovandi piomba nella paura di attentati politici. Pietro Malatesta, ispettore di polizia e anarchico di natura, si troverà a indagare su un omicidio dalle dubbie motivazioni. Brigate rosse? Nar? Ferrara cerca la sua verità. Un giallo che rimane in perfetto equilibrio tra le indagini e la movimentata vita privata dell’ispettore, fatta di scarse amicizie poco raccomandabili, e di una passione per la Spal. Con a fianco Gavino Appuntato, l’unico poliziotto che riesce a lavorare con Malatesta, l’ispettore tenterà il tutto per tutto per risolvere il caso.

Prenotazioni evento Lorenzo Mazzoni:

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-lorenzo-mazzoni-microfestival-delle-storie-121523047707?fbclid=IwAR28Z54D1jaPC7PoCBMXfrO5YILptEFghATrPEVu0bFT0j8ewOETvaky8cI

Sinossi del film Visages villages. Non è solo un film, è un viaggio alla ricerca di un’umanità nascosta nelle piccole realtà, nei borghi, nelle fabbriche, nelle case vecchie, dietro tende di pizzo bianco lavorate decenni prima. Un viaggio tra le comunità che resistono, tra piccole e grandi storie che vale la pena raccontare e immortalare, su pellicola cinematografica e fotografica. Registi e protagonisti: Agnès Varda e JR. Lei, famosa all’epoca della nouvelle vague e, nel film, ottantottenne curiosa, leggera e vivace come una bimba; lui, un giovane artista che usa la tecnica del collage fotografico su qualsiasi superficie. A bordo di un furgone, che altro non è che un’enorme macchina fotografica con le ruote, i due bizzarri compagni di giochi partono alla scoperta degli angoli più nascosti della Francia, quelli insospettabili e marginali, doppiamente carichi di meraviglia e storie. È questo un film nomade, pieno di immaginazione, commozione, ammirazione. Visage villages è grazia e tenerezza, è un piccolo promemoria per ricordarci che possiamo essere ancora in grado di sorprenderci, di ballare e di cantare.

Prenotazioni Visages villages:
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-visages-villages 121525300445?fbclid=IwAR36vxvy7VMs385T7LbD0SD1Ane5sSA6_EQzBnIUVX2cM_578gvOUuAiz0

Il programma completo degli eventi del Microfestival su www.microfestivaldellestorie.it

Per informazioni: microfestivaldellestorie@gmail.com, messenger: microfestival delle storie.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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