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da: Circolo Arci Zone K

Il Circolo Arci Zone K, in collaborazione con Roots Music Club ed Arci Ferrara, con il patrocinio del Comune di Ferrara, sono onorati di presentare l’imperdibile concerto di Hugo Race And The True Spirit al Circolo di Malborghetto di Boara, mercoledì 11 novembre 2015.
Una data assolutamente prestigiosa per uno degli artisti più interessanti della scena internazionale.
Hugo Race è un songwriter, musicista e produttore prolifico e visionario.
Ha fatto tesoro dei suoi lunghi viaggi e permanenze in Inghilterra, Francia, USA, Germania e Italia per affinare il suo sound che attinge dalle radici del blues e del punk rock per poi attraversare mood desertici e psichedelici, giocando anche col rock n’ roll e con atmosfere elettroniche.
Dopo aver fondato i Bad Seeds con Nick Cave, Hugo fonda, nel 1985, The Wreckery, band che si contraddistingue nella scena art-punk australiana al punto da diventare una cult band; nell’ 89 ha inizio la sua avventura con i True Spirit, gruppo che annovera tra i fondatori anche John Molyneaux, Chris Hughes e Bryan Colechin e con cui pubblica ben 14 album; dopo un’assenza di qualche anno è ucito proprio il 29 maggio 2015 il quindicesimo album dal titolo “The Spirit”, con cui tornerà in Italia con i True Spirit per un tour elettrico.
Altri progetti collaborativi di Hugo sono quelli con i romagnoli Sacri Cuori (Hugo Race Fatalists), con due album ed un EP pubblicati con loro, il progetto Dirtmusic con Chris Eckman e Chris Brokaw, nato e sviluppato in Mali, la collaborazione con la violinista belga Catherine Graindorge (progetto chiamato “LDO”), i Sepiatone (con gli italiani Davide Mahony e Marta Collica), e la partecipazione al progetto “Song with Other Strangers” che lo vede in line-up con Cesare Basile, Manuel Agnelli e John Parish tra gli altri.
Le sonorità proposte da Hugo insieme alla poetica visionaria dei suoi testi, accompagnano il suo pubblico in un viaggio mai prevedibile, sempre assolutamente estasiante.
Un appuntamento davvero immancabile.
Il concerto di Hugo Race sarà preceduto dall’opening act della brava musicista australiana Julitha Ryan, cantante, autrice, pianista e violinista, in tour in Italia a promuovere il suo ultimo disco “The Lucky Girl”.
Julitha è la pianista dei Silver Ray, adorati dalla critica musicale e che suonarono in apertura nel tour Europeo del 2005 di Nick Cave and the Bad Seeds.
L’apertura del Circolo è prevista per le ore 20 e 30, l’inizio del concerto sarà alle 21 precise.
L’ingresso previsto a 12 Euro sarà riservato ai soli Soci Arci.
Vista la limitata disponibilità di posti sarà possibile prenotare anticipatamente il biglietto scrivendo all’ indirizzo prenotazionizonek@gmail.com o chiamando il 346.0876998.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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