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da: A.S.D. Ferrara United

Ex giocatore di Pallamano dal ’93 al 2000 con l’H.C. Città Sant’Angelo di Pescara, da alcuni anni vive a Bologna dove conduce un’attività imprenditoriale.

“Gli studi universitari bolognesi e i primi anni di lavoro all’estero” – ci dice – “ mi hanno allontanato dalla pratica diretta, ma da buon Angolano la passione per questo sport non è mai svanita, così nel 2013 – complice un trasferimento ad Altedo – mi avvicino a FERRARA e negli ultimi mesi vengo coinvolto in un progetto che sin da subito mi ha entusiasmato, sebbene le difficoltà nel concretizzarlo siano state tante.
“Abbiamo riunito – prosegue D’Alonzo – un grande team di Dirigenti: con noi l’ing. Alberino Francesco che coprirà il ruolo di Vice-Presidente (stesso ruolo che ricoprì negli anni 2000 nell’Handball Estense…..quando a Ferrara si vincevano scudetti a livello giovanile), Antonio Fiorini (nel recente passato vice allenatore della prima squadra sempre nell’Handball Estense) nella nuova figura di Dirigente-Segretario, Sgargetta Roberto, nostro addetto al Marketing e papà di Damiano, portiere indiscusso del BOLOHGNA UNITED (A1), e tanti altri che ci stanno sostenendo in maniera visibilmente sorprendente. Siamo inoltre riusciti a coinvolgere nel nostro progetto due grandi allenatori di serie A, Michele Zoboli (negli ultimi 13 anni impegnato come allenatore in serie “A” in diverse piazze come, per citarne alcune, Castenaso, Rovigo Nonantola, Oderzo, dove arrivò alla finale scudetto U.20 perdendo contro il blasonato Trieste) nella nuova veste di Direttore Sportivo, mentre comunicheremo a breve il nome dell’Allenatore del nuovo team, ciò per tutelarci e per tutelarlo, in quanto qualcuno potrebbe fare carte false per averlo in molti club di serie A1”.
“Il fatto di avere persone con competenze diversificate – conclude il Presidente del Ferrara United – è un chiaro messaggio della volontà di lavorare bene per il futuro: il nostro obbiettivo è consolidarci e dare un segnale importante di come noi intendiamo lo SPORT, ragione per cui abbiamo in testa iniziative importanti e siamo fortemente motivati a metterle in atto.
Per quest’anno ci siamo iscritti al campionato di serie B Regionale con una rosa di atleti che certamente sapranno darci grandi soddisfazioni”.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

Se già frequentate  queste pagine, se vi piace o almeno vi incuriosisce Periscopio, la sua nuova veste grafica e i nuovi contenuti vi faranno saltare di gioia. Non esiste in natura un quotidiano online con il coraggio e/o l’incoscienza di criticare e capovolgere l’impostazione classica di questo “il giornale” un’idea (geniale) nata 270 anni fa, ma che ha introdotto  dei codici precisi rimasti quasi inalterati. Nemmeno la rivoluzione digitale, la democrazia informava, la nascita della Rete, l’esplosione dei social media, hanno cambiato di molto le testate giornalistiche, il loro ordine, la loro noia.

Tanto che qualcuno si è chiesto se ancora servono, se hanno ancora un ruolo e un senso i quotidiani.  Arrivano sempre “dopo la notizia”, mettono tutti lo stesso titolo in prima pagina, seguono diligentemente il pensiero unico e il potente di turno, ricalcano in fotocopia le solite sezioni interne: politica interna, esteri, cronaca, economia, sport…. Anche le parole sembrano piene di polvere, perché il linguaggio giornalistico, invece di arricchirsi, si è impoverito.  Il vocabolario dei quotidiani registra e riproduce quello del sottobosco politico e della chiacchiera televisiva, oppure insegue inutilmente la grande nuvola confusa del web.

Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

Periscopio è quindi un giornale popolare, non nazionalpopolare. Un quotidiano “generalista”,  scritto per essere letto da tutti (“quelli che hanno letto milioni di libri o che non sanno nemmeno parlare” F. De Gregori), da tutti quelli che coltivano la curiosità, e non dalle elites, dai circoli degli addetti ai lavori, dagli intellettuali del vuoto e della chiacchiera.

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