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I Presidenti provinciali di ACLI Ferrara APS Paolo Pastorello e di ARCI Ferrara APS Alice Bolognesi prendono una forte posizione sulle drammatiche condizioni dei circoli socio ricreativi del territorio facendo appello agli amministratori locali per chiedere un impegno concreto.

Il parere di non ammissibilità dell’emendamento ‘salva-circoli’, che, se approvato, avrebbe consentito ai circoli la somministrazione di cibo e bevande ai propri soci, nel rispetto dei protocolli stabiliti per le attività economiche aventi analogo oggetto, mette ancora più in difficoltà il mondo dell’associazionismo di promozione culturale e sociale del Terzo Settore. Siamo consapevoli del carattere complementare che l’attività di somministrazione riveste nei confronti delle principali attività ricreative e culturali, ma, in questa fase emergenziale, dopo mesi di chiusura, chiediamo di non ignorare l’importanza di questa fonte di autofinanziamento che permette ai circoli di far fronte alle ingenti spese fisse delle loro sedi.

Il Fondo di 70 milioni a sostegno del Terzo Settore, istituito a novembre, potrebbe essere il primo contributo statale da inizio pandemia per tutti quei circoli e associazioni privi di partita iva, che non hanno quindi potuto beneficiare dei ristori stanziati per le attività commerciali, ma il decreto che ne delineerà modalità e criteri di ripartizione tarda ad arrivare e ad oggi non sappiamo se sarà in grado di fronteggiare il numero di domande. La chiusura di questi spazi di incontro e aggregazione, soprattutto in una provincia come la nostra, in balia di un costante processo di svuotamento, rischia di infliggere l’ennesimo colpo alla socialità, alla prossimità e al mutualismo. L’emergenza sanitaria non è affatto terminata, ne siamo consapevoli, chiediamo però di non venire penalizzati per poter riprendere in sicurezza le attività di base che ci consentiranno in un secondo momento di ripartire e non perdere il tessuto associativo. Ci siamo attivati immediatamente per osservare tutte le norme di sicurezza, i circoli si sono dimostrati in grado di gestire gli associati nel rispetto dei protocolli, ma non è stato sufficiente e ad oggi non sappiamo quando e in quanti potremo riaprire.

I 60 circoli ferraresi ACLI e ARCI,  chiusi ormai da ottobre per le misure anti-Covid, con le attività sospese, con gli affitti e le utenze da pagare e con ristori insufficienti, non ce la fanno più, sono allo stremo, e molti di loro purtroppo non riapriranno neanche una volta passata l’emergenza legata alla pandemia impoverendo ulteriormente le comunità territoriali di preziosi luoghi di incontro e di presenze storiche radicate.

Per questo facciamo appello ai sindaci ed al presidente della Regione affinchè per quanto di loro competenza ci sostengano e ci diano la possibilità di riaprire anche con orari e attività ridotti come consentito ai soggetti commerciali rispettando tutte le misure anti Covid previste dai protocolli vigenti.

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it