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ROMA 15 MAR 2021 – «Con legittimi dubbi e non poche perplessità apprendiamo, in queste ore, dei primi dettagli del Piano Vaccini messo in atto dal Commissario Straordinario, il Generale Figliuolo. 

Leggendo i punti chiave del progetto, che prevede una distribuzione massiccia ed efficace dei vaccini e soprattutto l’immunizzazione dell’80% della popolazione entro settembre con la previsione, ci auguriamo realistica, di 500mila somministrazioni al giorno su base nazionale, li riteniamo certo congeniali all’emergenza, ma rimaniamo sorpresi negativamente di fronte ad un piano operativo che prevede per gli infermieri dipendenti solo un ruolo marginale.

Si legge chiaramente che “verrà dato impulso all’accordo per impiegare medici di medicina generale (fino a 44 mila), odontoiatri (fino a 60 mila), medici specializzandi (fino a 23 mila) e solo se necessario, si prevederà l’assunzione di medici e infermieri a chiamata, in aggiunta agli oltre 1700 già operativi”.

Che dire? Si rischia di commettere l’ennesimo errore madornale, e vogliamo sperare, in tal senso, che l’entourage del Generale si conceda dei margini di flessibilità e ascolti il nuovo appello che stiamo rivolgendo, prendendo in considerazione le nostre proposte o quelle della FNOPI, che viaggia sulla nostra stessa lunghezza d’onda».

Così Antonio De Palma, Presidente Nazionale del Nursing Up, commenta i contenuti del piano vaccini che emergono dal progetto del Commissario Straordinario all’Emergenza.

«Come è possibile non rendersi conto che disponiamo delle forze migliori possibili e le abbiamo già in casa?

Ci chiediamo come sia possibile destinare agli infermieri solo un ruolo marginale, quando essi rappresentano la figura professionale che per legge può svolgere i vaccini in modo autonomo (oltre a quella del medico chiamato però, tra le altre cose, anche a supervisionare possibili reazioni avverse dei pazienti).

Gli infermieri italiani sono un valore fondamentale e determinante per questa ennesima battaglia da vincere: riservare loro solo un ruolo secondario in questo piano vaccini, includendone la presenza solo se necessario, come ahimè si legge nei contenuti del piano, e quindi decidendo di non coinvolgere quei 100mila colleghi, di cui 30mila ambulatoriali, già presenti nelle Asl, ma immaginando di utilizzarli soltanto a chiamata, ci sembra davvero l’ennesimo salto nel buio.

 

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno.  L’artista polesano Piermaria Romani  si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE

di Piermaria Romani

 

Caro lettore

Dopo molti mesi di pensieri, ripensamenti, idee luminose e amletici dubbi, quello che vi trovate sotto gli occhi è il Nuovo Periscopio. Molto, forse troppo ardito, colorato, anticonvenzionale, diverso da tutti gli altri media in circolazione, in edicola o sul web.

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Periscopio propone un nuovo modo di essere giornale, di fare informazione. di accostare Alto e Basso, di rapportarsi al proprio pubblico. Rompe compartimenti stagni delle sezioni tradizionali di quotidiani. Accoglie e dà riconosce uguale dignità a tutti i generi e tutti linguaggi: così in primo piano ci può essere una notizia, un commento, ma anche una poesia o una vignetta.  Abbandona la rincorsa allo scoop, all’intervista esclusiva, alla firma illustre, proponendo quella che abbiamo chiamato “informazione verticale”: entrare cioè nelle  “cose che accadono fuori e dentro di noi”, denunciare Il Vecchio che resiste e raccontare Il Nuovo che germoglia, stare dalla parte dei diritti e denunciare la diseguaglianza che cresce in Italia e nel mondo. .

Con il quotidiano di ieri, così si diceva, oggi ci si incarta il pesce. Non Periscopio, la sua “informazione verticale” non invecchia mai e dal nostro archivio di quasi 50.000 articoli (disponibile gratuitamente) si pescano continuamente contenuti utili per integrare le ultime notizie uscite. Non troverete mai, come succede in quasi tutti i quotidiani on line,  le prime tre righe dell’articolo in chiaro… e una piccola tassa per poter leggere tutto il resto.

Sembra una frase retorica ma non lo è: “Periscopio è un giornale senza padrini e senza padroni”. Siamo orgogliosamente antifascisti, pacifisti, nonviolenti, femministi, ambientalisti. Crediamo nella Sinistra (anche se la Sinistra non crede più a se stessa), ma non apparteniamo a nessuna casa politica, non fiancheggiamo nessun partito e nessun leader. Anzi, diffidiamo dei leader e dei capipopolo, perfino degli eroi. Non ci piacciono i muri, quelli materiali come  quelli immateriali, frutto del pregiudizio e dell’egoismo. Ci piace “il popolo” (quello scritto in Costituzione) e vorremmo cancellare “la nazione”, premessa di ogni guerra e  di ogni violenza.

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